Capitolo 13

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A cena ci fu un po' di imbarazzo iniziale perché i genitori di Eva ci tenevano molto alla figlia e fecero molte domande su come si erano conosciuti, se lui la trattava bene e se lei riusciva anche a studiare e lavorare, volevano il meglio per la loro piccolina, e per questo motivo a Michelangelo stavano molto simpatici; suo padre era un appassionato di calcio e per questa ragione riuscirono ad andare d'accordo, dal momento che tifavano per la stessa squadra e commentarono insieme l'ultima partita in cui avevano perso, mentre la madre gli descrisse come aveva preparato il piatto di quella sera, era stato lui a domandarglielo perché anche a sua mamma piaceva cucinare e una volta tornato a casa avrebbe riferito tutto; intanto Eva stava sorridendo mentre li ascoltava parlare tranquillamente perché era felice di vedere che anche i suoi genitori approvavano quel ragazzo.
Finita la cena, Michelangelo si offrì di sparecchiare la tavola ma la mamma di Eva insistette perché andarono a prepararsi, quindi lui ringraziò ancora e loro due si alzarono per salire in camera di lei, si sdraiarono e guardarono un film perché la serata non sarebbe iniziata prima di mezzanotte e loro dovevano solo cambiarsi i vestiti.
Eva ovviamente iniziò un po' prima a prepararsi, voleva truccarsi, cosa che non faceva mai e piastrarsi i capelli, aveva deciso per un ombretto rosa, delle ciglia finte e un rossetto beige, nulla di eccezionale ma il makeup si abbinava perfettamente al vestito verde scuro e alle scarpe nere.
Michelangelo rimase senza fiato per un attimo quando la vide, l'aiutò a tirarsi su la zip sulla schiena del vestito, anche se le lasciava le spalle abbastanza scoperte, in modo tale da far vedere un pezzo del tatuaggio e le baciò il collo nel frattempo, la sentì trasalire un attimo.
Lui invece aveva optato per dei jeans scuri e una camicia bordeaux con le maniche tirate un po' su, riuscivano a risaltare un po' i suoi bicipiti.
Alle undici e trenta, salutarono i suoi genitori che erano sul divano e uscirono di casa, al locale c'era un po' di gente ma riuscirono ad entrare abbastanza in fretta fortunatamente.

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