4.La Nuova Narnia

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I quattro fratelli avanzarono lentamente verso l'uscita della grotta, ancora addosso le anonime uniformi scolastiche. La luce sostituì l'ombra. Il sole li colpì in pieno viso, donandogli un grande calore mai sentito prima, o almeno non da quando erano tornati in Inghilterra dopo essere stati a Narnia per quindici anni. Guardarono l'oceano vasto davanti a loro, sorrisero e poi puntarono lo sguardo lungo la spiaggia dorata scaldata dal sole, che sembrava infinita. Lucy, con un espressione furba sul grazioso visino pallido, fece un passo avanti e si voltò verso i tre fratelli che se ne stavano immobili ad ammirare il paesaggio: la felicità illuminava i loro volti. Sorrise a Susan, che ricambiò con uno così ampio che non le si vedeva da un tempo che sembrava l'eternità. Poi le due sorelle scattarono veloci verso la battigia, bagnata costantemente dalle onde dell'Oceano Orientale. Peter e Edmund si scambiarono un sorrisetto e corsero anche loro per raggiungere Lucy e Susan, che si stavano già liberando dei loro vestiti. Così fecero loro. Le giacche, le scarpe e le calze volarono via e caddero silenziosamente sulla sabbia, senza fare alcun rumore. Susan fu la prima ad entrare in acqua e a bagnarsi le gambe fino alla coscia. Sprizzò divertita dell'acqua addosso alla sorellina che rispose mandandole addosso una cascata sulla gonna grigia, ora scura per metà. Peter ne lanciò addosso a Susan  e a Edmund, togliendosi la cravatta. Quest'ultimo con un calcio, riuscì a gettarne verso il fratello maggiore, alcune gocce cristalline raggiunsero la sua chioma d'oro. Anche i capelli lunghi castani di Susan erano un pò bagnati e lo stesso quelli di Lucy. Peter, Susan e Lucy continuarono a sfidarsi scherzosamente, bagnandosi l'un l'altro. L'acqua era calda data la stagione estiva e il sole battente e i fratelli ne gioirono, giocando spensierati, liberi e felici. A un tratto Edmund si fermò, puntando gli occhi castani dalla parte opposta dell'oceano, in direzione della costa dalla quale erano arrivati. Davanti a sé era situata una scogliera alta e rocciosa ricoperta prevalentemente di verde e su di essa erano presenti delle rovine, sparse qua e là per la vegetazione. Il ragazzo contrasse la fronte dubbioso e la bocca era semi aperta. Peter spruzzò altra acqua addosso a Susan, che si accorse di Edmund. Se ne stava immobile e aveva smesso di giocare. Aveva un'aria pensierosa e molto seria adesso. 

*"Ed!Ed?" lo chiamò ancora una volta lei perché il fratello minore sembrava non averla udita. *"Che cos'hai?" gli chiese Peter, curioso. Ed si voltò verso Peter e gli rispose con una domanda. *"Dove siamo, secondo te?" fece il Giusto. Aveva capito che c'era qualcosa che mancava lì...

*"Beh, tu che dici?" rimandò felice il Magnifico, chiaramente colto di sorpresa dalla domanda assurda del fratello. Era chiaro dove si trovavano e i suoi occhi azzurri si specchiarono nel cielo limpido, brillavano di esaltazione. L'esaltazione per essere tornato a casa, nella sua Narnia. Ma presto ci pensò Edmund a sfumare ogni sua certezza.

*"Ma...non ricordavo rovine a Narnia" affermò lui, rimandandolo con lo sguardo verso la scogliera. Peter guardò nella direzione indicatagli da Edmund e così le due sorelle che avevano smesso di sguazzare nell'acqua. I loro occhi s'incatenarono alle rovine color avorio (quasi bianco  candido) che si ergevano su diversi punti, nascoste un poco dagli alberi e dagli arbusti, ma visibili comunque per l'occhio umano. Dopo lunghi minuti, forse persino delle ore, rimasti a fissare il promontorio che si stagliava contro il cielo del medesimo colore dell'oceano, i ragazzi uscirono dall'acqua. I piedi nudi entrarono in contatto con la sabbia cocente e dovettero correre verso la base della scogliera per cercare un punto all'ombra. Percorrendo un tratto del fianco aspro del promontorio, trovarono nascosta tra l'edera scura avvolta su se stessa e che faceva contrasto con il marmo chiaro della gradinata. I ragazzi salirono con cautela, per paura che dei gradini non avrebbero retto il loro peso, invece erano molto resistenti e salirono senza problemi. Naturalmente fatta eccezione per i rovi e le ortiche che crescevano rigogliose non poco distanti e dovettero fare attenzione a non sfiorarle, per non procurarsi dei tagli o prurito durante il percorso. Le due sorelle andarono avanti e ben presto tastarono sotto i loro piedi solo erba color smeraldo e umida e avvertirono i due ragazzi che ora potevano camminare tranquillamente. Peter passò avanti a tutti quando s'imbatterono in una salita ripida, ma non pericolosa. Le margherite cominciarono a spuntare tra i fili d'erba meno lunghi di prima e ondeggiarono dolcemente allo stesso ritmo imposto dalla brezza. Un'altra piacevole sorpresa attendeva i quattro Antichi Sovrani: sul pendio sul quale stavano camminando, si ergevano ora degli alberi con le chiome fluenti e folte, le foglie colpite dai raggi del sole si muovevano allo stesso tempo, la linfa scorreva viva dentro di esse. Si poteva persino percepire la loro energia. Tra i rami coperti, pendevano dei frutti rossi e sferici: mele grandi e succose, fresche e mature. Ora si trovavano in un frutteto e lo capirono dal fatto che c'erano altri meli attorno a loro. Quelle piante davano l'idea di essere molto possenti e forti, i tronchi erano contorti e robusti, le radici salde erano piantate nel terreno. Il Re Supremo si alzò in punta di piedi per raggiungere un ramo alto sul quale pendeva una bella mela, che afferrò e se la strofinò sul maglione blu per pulirla, anche se sembrava non averne bisogno.

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