Capitolo. 15

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Andrea pov's

Dopo una mattina a stare a letto fummo costretti ad alzarci ad allenarci, insieme a Pietro, Giorgio e Leo perchè se per caso Erica decidesse di attaccarci noi dobbiamo essere preparati, non posso portare l'esercito reale a combattere Erica.
Verso le 10:00 arrivarono gli altri e ci diriggemmo al campo d'allenamento del castello, dove potevi trovare qualsiasi arma. Dovevamo sceliere una, io la mia magia, Giovanni l'arco, Giorgio due pugnali, Pietro la spada e Leo la frusta elettrica. Iniziamo ad esercitarci, io mi allenavo sugl'incantesimi di immobilizzazione e disarmamento, Giovanni cercava di centrare dei bersagli, Pietro e Giorgio si allenavano insieme e Leo cercava di imparare come usare la frusta senza uccidersi. Ce la cavavamo tutti abbastanza bene, tutti tranne Giovanni, non riusciva a centrare il bersaglio perchè non aveva avuto un'addestramento come il nostro, così appena finito di allenarmi andai ad aiutarlo, lo aiutai a perfezionare la mira con qualche trucco ma dopo quasi un ora non riuscì, ancora, a centrarne uno con la freccia.
Nessuno osava fermarsi dall'allenamento, sicuramemte dalla paura di Erica infatti solo Giovanni si fermò per pranzare, ma tornò subito ad allenarsi. Ci allenammo fino alle 19:00 e decidemmo di riposarci perchè il giorno dopo dovevamo andare al castello.

Il giorno seguente...

Ci stiamo dirigendo verso il castello di Giovanni travestiti da contadini, sperando che funzioni. Ovviamente Matteo lo sapeva e infatti ci stava aspettando insieme a Poldo, per farci entrare indisturbati senza che nessuno potesse farci domande. Superate le guardie al cancello esterno e quelle del cancello interno ci dirigemmo tutti verso camera di Matteo per discutere del piano. Appena dentro tirammo fuori i più pazzi dei piani, e ne abbiamo discusso parecchio, ma alla fine decidemmo di attuare il mio, io sarei andato a parlare con Erica a cercare di convincerla a lasciare in pace Giovanni e se le cose sarebbero andate male gli altri sarebbero intervenuti, ma solo in quel caso. Ovviamente Giovanni era contrario, ma la maggioranza vince.
Mi feci portare nel salone dove la trovai di spalle a guardare dei fogli.

E: -Chiunque tu sia vai via, sto lavorando- disse senza neanche girarsi.

A: -Non sembri molto affranta dopo che hai provato ha uccidere Giovanni, ma in fondo di che mi meraviglio? non hai mai voluto bene ad una mosca- quando sentì la mia voce si girò di scatto a guardarmi, era sbalordita ma si ricompose subito.

E: -Tu, Andrea che cosa ci fai qui?, non sarai venuto a vendicare Giovanni? sprechi solo tempo- ghignai.

A: -Ma no, ero venuto a parlare civilmente-

E: -E sentiamo, di cosa vorresti parlarmi civilmente?- mi chiese.

A: -Volevo solo farti sapere che il tuo piano è fallito e che Giovanni è ancora vivo... - lei sgranò gli occhi.

E: -Come scusa?-

A: -Hai sentito bene, sono venuto a dirti che lui ora abita nella foresta e volevo negoziare con te, così che tu lo lasci in pace una volta per tutte- il suo viso passò dall'essere terrorizzato al fare paura.

E: -No, no, no, povero Andrea. Lo dovresti sapere che io non negozio con nessuno, stai sprecando solo tempo, Giovanni è mio figlio e ancora non ha diciotto anni quindi è ancora sotto la mia tutela, non puo fare niente senza che io approvi. Non hai alcun potere su di lui ed io esigo che tu lo riporti da me, cercherò di riparare al danno che ha fatto e lo farò sposare con Karen o con qualunque altra ragazza che abbia una buona eredità.

A: -Col c***o, tu non puoi costringerlo a sposarsi. Ma perchè non puoi lasciarlo in pace?, dovresti volere la sua felicità non cercare di farlo sposare contro la sua volontà solo per arricchirsi. E poi per quale ragione lui, con tutto il rispetto hai altri tre figli perchè proprio Giovanni?-

Innamorarmi di te non era nei miei piani // Camperkiller & MurrytekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora