Capitolo 1.

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Era un mattino come gli altri quando tutto incominciò.

Mi trasferì in questa città vicino Londra, il suo nome era Brixton. Si trovava a quasi cinque minuti da Londra;il mio sogno quella città.

Quella città era molto tranquilla, non era quel tipo di città come Los Angeles che non c'era neanche lo spazio per camminare.

Era il mio primo giorno di scuola, ed ero forse più che agitato. La mia sveglia faceva le 06:30 e suonó. Mi svegliai in controvoglia e scesi in cucina a fare una colazione al volo. Quella casa era ancora sconosciuta a me, infatti sembravo in un castello regale ospite di una regina. Mi cambiai, mi feci i capelli e una strana persona mi stava aspettando fuori dalla porta per andare a scuola. Molto probabilmente era un hostess scolastica(?).

"Buongiorno! Tu devi essere Rosario giusto?"

"In carne ed ossa"

"Bene, piacere sono Amanda la tua accompagnatrice per questa settimana. Ti illustrerò la scuola e ti dirò tutto riguardo a ciò!"

Bene, che inizio memorabile.

Arrivammo a scuola puntuali e tutti mi guardavano male, tutti gli occhi di quei ragazzi e ragazze erano puntati su di me e mi sentivo alquanto in imbarazzo.

"Bene Rosario, questo è l'atrio, adesso ti farò vedere il resto della scuola, per poi portarti in classe!"

Non stavo a sentirla perché era tutto molto noioso e la sua voce strillante mi dava alquanto fastidio ma facevo finta di stare attento. Più tardi mi porto in questa classe, 2A, ecco la mia classe. Entrai e tutti gli occhi erano puntati su di me.

"Buongiorno!" disse la professoressa "tu saresti il nuovo ragazzo?...uhm..Fratantonio...Rosario?"

"Si, sono io, piacere a tutti voi"

"Bene, siediti in fondo all'aula, c'è un banchetto"

Quella specie di hostess scomparì ed io mi accomodai in quel banco. La prof parlava di argomenti trattati l'anno precedente ed io ero poco interessato infatti mi misi a giocherellare con il mio cellulare. Erano anche le 09:00 e dovevo stare là fino alle 10:30.... Che palle.

Vedevo che una ragazza cercava in tutti i modi di farsi guardare da me e tanto fece che ci riuscì. Era come se stesse mangiando un tiramisù di quelli che faceva la mia mamma, ed era alquanto inquietante; così mi misi a rigiocare col mio cellulare.
Dopo dopo suonò la campanella della ricreazione e tutti uscirono fuori, tranne io ovviamente. Non conoscevo nessuno e non sapevo cosa fare..
La prof rimase lì, in quella fredda cattedra a divorare una merendina quando poco dopo entrò un ragazzo alto, con gli occhi nocciola e un ciuffo marrone.

"Mi scusi prof, dovevo parlare con lei riguardo ad una cosa importante; potrebbe uscire?"

"Subito Payne"

Okay, adesso ero veramente da solo, ma feci caso che quel ragazzo mi guardò. Ehm.. Stavo arrossendo e neanche ci avevo fatto caso.
Poco dopo rientrò la prof e mi indicò di avvicinarmi.

"Allora Fratantonio, volevo precisarle che io sono la tua insegnate di Italiano e quel ragazzo la vorrebbe illustrarti meglio la scuola, è un ragazzo del quarto, il suo nome è Liam Payne"

"Uhm okay, dove sarebbe?"

"È lì fuori che ti aspetta, non ritardare per la lezione"

"No"

Uscì e vidi questo ragazzo dal corpo e il viso perfetto che porgeva la mano verso di me.

"Sono-"

"Liam Payne, si la prof mi ha riferito tutto ahah. Io sono Rosario Fratantonio"

Camminammo insieme per tutta la scuola e gli raccontai di me e della mia vita. Lui era molto interessato infatti partecipava molto attivamente alle conversazioni e non smetteva mai di sorridere, era bellissimo quando lo faceva...
Ehm Rosario, basta. Non tutti sono gay come te, lui sarà un etero incallito che gli andranno dietro un sacco di ragazze!
Suonó la campanella e mi accompagnó velocemente in classe, mi salutò e scomparve.

Passó un altra oretta ed ero finalmente fuori, anche se ero completamente solo. Fuori dalla scuola c'era mia mamma che mi aspettava per tornare a casa ed era molto imbarazzante, una scena di un bambino all'elementari che andava dalla mamma per tornare a casa. Si, imbarazzante.

Nel viaggio sentì la marmitta di un motore avvicinarsi e vidi quel Liam che non appena mi vide mi lanció un occhiata. Ero di nuovo rosso, caspita non ce la facevo più ad essere sempre un peperone!

Tornai a casa e mi misi sul mio letto ad ascoltare la musica. Misi la playlist di Rihanna, che mi dava una mano a stare meglio. Vedevo però quelle cicatrici sulla mia pancia che facevano quasi paura. Si, sono un autolesionista. Beh, mi sfogo così, ognuno avrà il suo modo.

Poco dopo il cellulare squilla: sconosciuto.

"Si, pronto?"

"Gay!! Frocio!! Fai schifo!!! MUORI."

E staccano. Una scia di lacrime riga il mio viso e incominciai a piangere, pensavo di dover incominciare bene il mio primo giorno in questa città, ma queste chiamate con lo sconosciuto dovevano rovinare sempre tutto, sempre. Anche se qualcosa mi aveva fatto tornare il sorriso: una semplice notifica su Facebook.
Beh pensavo che era una stupida richiesta per uno di quegli stupidi giochi che fanno le signore sui quarant'anni e passa, ma era una richiesta d'amicizia, aprì la finestra e lessi quel nome.

Liam Payne.

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