Era un venerdì sera, ero uscito da solo, una boccata d'aria, si, ne avevo bisogno. E beh, girando per le vie del paese, sentì qualcuno seguirmi da dietro.. Mi girai più volte e vidi questa persone tutta vestita di nero che aveva l'aria abbastanza sospetta; ero terrorizzato.
Ogni passo che facevo avevo un nodo in gola sempre più fitto e la mia paura cresceva sempre di più.. Ogni angolo che giravo sentivo i suoi passi dietro di me che si avvicinavano sempre di più.. Chi era?
Entrai in un bar così potevo evitarlo, ma nonostante ciò entrò anche quella persona e si sedette in un tavolino in un angolo abbastanza al buio del locale; agiva peggio di un fantasma, non si faceva vedere da nessuno. Che cosa voleva da me? Avevo una grandissima paura e non sapevo come agire.. Ero troppo spaventato e avevo anche paura a chiamare la polizia, non so cosa avrei dovuto dire e se quella persona mi avesse sentito non so cosa potrebbe aver fatto..
Presi una bibita leggera, la bevvi, pagai e uscì molto tranquillamente, anche se la paura mi mangiava vivo.
Girato l'angolo del bar mi ritrovai quest'uomo davanti. Era proprio petto a petto con me. Il mio cuore batteva fortissimo.
"Chi sei? Cosa vuoi? Perché mi segui?"
Non rispose.
"Parla!"
Mi tirò un pugno in pancia e mi piegai in due.
"Perché lo fai? Chi sei?"
Continuò a picchiarmi e mi sentivo quasi morire. Non appena ha finito quella specie di missione se ne andò lasciandomi la a terra quasi in fin di vita.
Non riuscivo completamente a muovermi, era come se la gravità terrestre voleva che restavo in quella posizione per non andare a cercare aiuto. Faceva tutto male: la pancia, le braccia, le gambe e il naso.. Non vedevo neanche se usciva sangue per tutto quel buio che c'era.
Svenni.
****
Non so quanto passò ma mi ritrovai sul letto della casa di qualcuno. Speravo fosse quella di Liam, ma in realtà no, non conoscevo chi fosse questa vecchietta che si stava avvicinando a me con una pezza fra le mani.
"Oh sei finalmente sveglio?"
"Ehm..si..dove..sono?"
"Tranquillo, sei al sicuro. Sono la proprietaria del bar dove hai preso quella bibita poche ore fa." ah bene, sono a casa di una vecchia e i miei non sanno dove sono, perfetto. "Se vuoi chiama i tuoi, forse è meglio, si staranno preoccupando, è mezzanotte e mezza"
Perfetto direi, avevo la ritirata alle undici e mezza e ancora non ero a casa. Non appena presi il telefono provai un sacco di chiamate perse da mia mamma, da mio padre e messaggi da entrambi. Mia mamma ventitré chiamate, mio padre quindici. Chiamai mia mamma per avvertire dell'accaduto. Non appena rispose incominciò a sgridarmi e non mi diede il tempo di raccontare nulla. Mi misi a gridare per farla ammutolire e alla fine le spiegai tutto e dove mi trovavo in quel momento, fece un sospiro di sollievo. Mi disse che stava venendo a prendermi. Finalmente me ne andavo da quella casa anche se ero molto grato a quella signora, se non era per lei ero ancora a terra davanti al locale.
"Mi scusi, ho chiamato i miei genitori e stanno per venire!"
"Perfetto"
"Beh grazie mille"
"Oh di nulla"
Si girò e andò in un altra stanza lasciandomi solo..
Ma Liam? Non mi aveva più cercato dall'ultima volta che ci siamo visti, e risale a quattro giorni fa! Forse stava succedendo qualcosa e io non ne sono al corrente, dovrei chiamarlo, ma non adesso sono troppo stordito ed è anche tardi,meglio di no.
Provai ad alzarmi dal letto e vidi del sangue che scendeva dal naso. Avevo sicuramente perso molto sangue per arrivare a svenire. E ancora scendeva. Sembrava di perdere piano piano la mia anima.. Sembra che stavo lasciando questo mondo per volare in cielo, ma dovevo riuscire a vincere, è solo del sangue, solo solamente svenuto. È tutta colpa di quello stronzo o stronza che mi ha picchiato. Vorrei tanto sapere chi è e perché ha scelto proprio me.
Cinque minuti dopo ecco mia madre; era preoccupata in viso quando mi vide, era come se vide un fantasma e in effetti io ero simile ad un fantasma. Mi diede la mano, salutammo la signora e andammo in macchina. Mi portó il più velocemente possibile in un ospedale per farmi controllare, stavo troppo male.
Mamma's POV.
Guidai il più velocemente possibile, mio figlio sembrava che stava per morire e non volevo che l'unica speranza del mio sorriso dovesse volare via, non volevo.
Arrivammo in ospedale e i dottori si occuparono di Rosario, io non potevo vederlo e tutto questo mi ferì. Poco dopo arrivò anche suo padre, come al solito sempre arrabbiato, e Mattia.
"Mi spieghi perché sei arrabbiato adesso?! Tuo figlio è in fin di vita e tu fai l'arrabbiato? Ma stai scherzando?"
"Devi smetterla di difenderlo okay? Se non fosse uscito tutto questo non sarebbe successo!"
"Devi smetterla tu di dare sempre la colpa a tuo figlio! Non sai cosa si prova essere maltrattato e guai a te se provi a picchiarlo di nuovo o ti denuncio alla polizia e lo faccio seriamente. È pur sempre tuo figlio! Non é perché gli piacciono i ragazzi adesso devi trattarlo come una pezza! Quando sei così mi fai altamente schifo!"
Lui non rispose ma prese Mattia per la mano e tornò indietro. Speriamo solo che lo ha capito.
Dopo uscì un dottore dalla porta dove si trovava mio figlio. Mi spiegò che lui stava per perdere la vita ma è riuscito a sopravvivere, ha lottato ed è riuscito a vivere.
Lui è un guerriero l'ho sempre detto.
Rosario's POV
Mi risvegliai in un lettino d'ospedale; ero sicuramente di nuovo svenuto. Vidi mia mamma accanto a me, ma mancava papà. Da da lì tutto mi cadde addosso. Perché non poteva esserci anche lui? Perché ..?
"M-mamma?..ma papà?"
"Rosario, lascia stare tuo padre, lui volevo picchiarti non appena uscivi da qua, c'ho pensato io, non pensarlo."
Cercai di rilassarmi, anche se la mia mente aveva un punto fisso, Liam. Perché non mi ha cercato più? Che ho fatto di male?
No, non posso più aspettare. Presi il mio telefono, cercai il suo nome fra i numeri della rubrica e lo chiamai.
Squillava ma non rispondeva nessuno.
Perché mi stava abbandonando? Liam, se mi senti ti prego di ritornare indietro e scusami se sono sempre così arrendo. Scusami.
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|| Stole my heart ||
FanfictionEpilogo Eccomi, un ragazzo, un ragazzo gay. Si, sarò diverso, non sono come tutti gli altri ragazzi, sono solo più sensibile e credo di più sulle cose che faccio. Anche se forte non sono, sono debole, mi spezzo facilmente e delle linee sul mio corp...