Coraggio.

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Erano passati tre mesi da quando avevamo dato la notizia ai genitori di Jimin e ora, essendo a quattro mesi, la pancia si notava e anche tanto.

Alla caffetteria io e Angela andavamo poco perché non riuscivamo a fare tantissime cose e per questo passavamo giornate intere. Abbiamo provato a contattare Jaebum ma si era trasferito a Busan con Soyoung.

Oramai ci eravamo abituate a stare tutti i santi giorni insieme ci soccorrevamo a vicenda nel caso avessimo bisogno di aiuto.

E' martedì mattina e Jimin e Taehyung sono a lavoro, torneranno nel primo pomeriggio. Siamo sedute sul divano quando Angela mi chiede "Come l'hanno presa i vostri genitori?" ecco appunto. Piccolo dettaglio, i miei genitori ancora non lo sanno e riesco a non dirglielo o non se ne accorgono per il semplice motivo che non ci vediamo.

"Emm i genitori di Jimin l'hanno presa bene!" dico sorridendo e nascondendo l'agitazione.

"E i tuoi?" chiede inarcando un sopracciglio.

"Ecco...loro n-non lo sanno!" confesso.

"Tu sei incinta da quattro mesi e non lo sanno?" chiede incredula.

"Andiamo, non riesco a dirglielo. Jimin mi pressa ogni giorno ma io non riesco. Ho sempre più paura della reazione di mio padre e solo Dio sa le volte che provo ad autoconvincermi senza alcun successo...non iniziare a dire "come" o " non si fa così" perché lo so che è sbagliato ma tu hai mai pensato a quello che potrebbe succedere?" chiedo e lei non risponde " Hai mai pensato che potrebbe dare di matto? Oppure che non vorrà vedere il bambino e mi renderà la vita impossibile? Anche se mio padre lo farebbe, lo conosco." dico abbassando in fine lo sguardo.

"Io a questo non ho pensato ma devi avere coraggio e affrontare la situazione Y/N!" dice prendendomi una mano.

"Non è facile!"

"Pensa, se tu vai ora a dirgli che sei incinta appena entrano in casa noteranno il tuo pancione, ormai si nota e eccome se si nota!" dice e io sorrido massaggiandomi il ventre.

"Non ne voglio parlare!" dico e decido di cambiare discorso "Ma allora hai fatto gli accertamenti? E' maschio o femmina?" chiedo contenta.

"Femmina!" dice sorridendo.

"Che bello!" dico io.

"Tu non hai fatto alcun accertamento?"

"No...io e Jimin abbiamo deciso di non voler sapere se il bambino fosse maschio o femmina. A sorpresa, come lo è stato il suo arrivo!" dico.

"Avete pensato al nome?"
"Si. Se sarà femmina si chiamerà Soomin mentre se sarà maschio...segreto!" dico.

"Come segreto!"

"Si...lo saprete quando nascerà!"

"Uffa!"

"Invece a te come si chiama la bambina?" chiedo curiosa.

"Hawon!"

"Che bel nome!" dico facendola sorridere.

Continuiamo a parlare e pranziamo e poi sentiamo suonare il campanello Angela va ad aprire e nel salotto, poco dopo, sbucano un Jimin e un Taehyung stanchi.

"Amore!" dice vedendomi e buttandosi a peso morto sul divano vicino a me.

"Hey lavoratore!" sorrido e gli do un bacio sulla guancia.

Taehyung si siede sulla poltrona con Angela in braccio e inizia a parlare e mentre ascolto accarezzo delicatamente i capelli di Jimin, facendolo rilassare un poco troppo e così crolla addormentato.

"Che carino!" dico sorridendo, poi suonano al campanello e Taehyung va ad aprire e sento la sua voce che saluta i due alla porta "Mamma, papà!" sentendo quelle parole sbarro gli occhi e inizio a svegliare velocemente Jimin che apre di poco gli occhi "Cavolo Jimin! Ci sono mamma e papà di la svegliati!" dico scuotendolo e sentendo quella frase si sveglia del tutto " Aspe- che? E come? Tu? Il bambino? ODDIO!" si mette le mani nei capelli e poi Angela mi lancia una coperta "Mettitela addosso, aiuterà a coprire la pancia!" dice e dopo averlo fatto sbucano i miei "Ciao!" saluto fredda.

"Y/N che ci fai qui?" chiede mia madre.

"Sono venuta a trovare mio fratello!" dico e poi mi si avvicina e l'abbraccio, cercando con una mano di non far spostare la coperta.

"Mi passi la coperta?" chiede Tae avvicinandosi "NO!" diciamo io, Jimin e Angela allo stesso momento.

"Tae, vieni un secondo devo farti vedere una cosa!" dice e se lo porta di la per spiegargli la situazione.

La mamma continua a parlare mentre il papà si è limitato a sedersi su una poltrona.

"Come va a casa?" chiede la mamma.

"Tutto ok!" risponde Jimin e io lo guardo. O ora o mai più.

"Mamma a proposito di questo" dico e afferro la mano di Jimin che poi stringe la presa, mi giro a guardarlo e lui annuisce e sorride.

"...Dovrei dirvi una cosa" continuo.

"Ovvero?" interviene papà freddamente.

Prendo un bel respiro " S-sono...i-in...c-i...n-nta!" riesco a dire e dovevate vedere la faccia dei miei genitori. Mia madre non sapeva se ridere o piangere di gioia e mio padre stava per avere un'attacco di panico.

Che lo show abbia inizio.

"Y/N che cosa bella!" dice e mi si avvicina, l'abbraccio e poi tolgo la coperta da sopra il mio ventre ì" Da quanto?" chiede papà.

" Quattro mesi ormai"

"Perché non l'avete detto prima?" chiede quasi furioso e Jimin interviene "Avevamo paura della vostra reazione Signore e per questo abbiamo aspettato"

"Tu..." punta il dito contro Jimin "Io non ci credo! Voi"

"Papà non serve che ti alteri...ormai è successo e non puoi farci nulla e non iniziare a sbraitare perché non esito a urlarti contro!" rispondo fredda.

"Ricapitoliamo: tu l'hai trattata una merda, lei ha le fette di salame sugli occhi, almeno credo, dato che non si accorge di tutto questo, andate a convivere insieme e ora sei incita di quattro mesi! Voglio ridere!"

"Non c'è nulla da ridere! E se non ti sta bene ti chiedo solo di non interferire nella mia vita." dico alzandomi " Papà sono felice con Jimin e sono felice di avere un figlio con lui. Ti chiedo solo di essere felice per me. Ti chiedo tanto?"

"Si. Non ne voglio sapere più nulla, non voglio litigare con te come le altre volte. Ora me ne vado e non voglio più sentir una sola parola che riguardi la nascita di questo bambino o di voi due!" dice secco e fa per uscire.

"Ora so che sei ancora più egoista. Ma se questo evita di farti rovinare la mia vita allora d'accordo! Non saprai nulla del bambino: compleanni, quando partorisco nulla e non saprai più niente riguardo tua figlia. Tu da oggi in poi hai sono un figlio. Scordati di avere una figlia che ti è stata accanto tutto questo tempo, una figlia che ti ha aiutato, una figlia che ti ha voluto bene. Sono disposta a farlo papà per me, per la mia vita e per mio figlio. Ora se vuoi puoi anche uscire e da oggi io non esisto come tu, da ora e per sempre, non esisterai più per me!" detto questo mi guarda un'ultima volta e va via.

"I-io posso venire vero? Io voglio essere presente!" dice mia madre abbracciandomi.

"Tranquilla mamma!" dico ricambiando l'abbraccio e dopo aver salutato tutti se ne va anche lei.

...e la storia continua (JiminxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora