Capitolo XVII

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Un sottile raggio di sole si fece spazio tra le due tendine della finestra, finendo dritto dritto sul volto di Sergio, che si svegliò subito infastidito. Si alzò silenziosamente e si allontanò dal letto scricchiolando come un vecchio mobile. "Sto invecchiando" sbuffò tra se e se. Uscì dalla stanza per dirigersi in cucina, dove trovò sul tavolo il macello della sera prima... se c'era qualcosa che entrambi odiavano, quello era sparecchiare! Svogliato, diede una rapida ripulita e si mise a fare colazione godendosi un silenzio fin troppo breve.

V: "Buongiorno" salutò Veronica spaventando Sergio.

S: "Ciao..." rispose lui cercando di mascherare il più possibile la tachicardia che gli era presa.

La ragazza si sedette accanto al marito lasciandogli una sottile carezza sulla barba arruffata.

V: "Ilaria dorme" spiegò lei allungando il braccio per prendere lo zucchero da mettere nel suo caffé.

Tra un sorso di caffé bollente in tazza grande come piaceva a lei e qualche biscotto un po' secco da inzuppare, le lancette dell'orologio scorrevano velocemente. Veronica fece notare che si erano fatte ormai le nove.

V: "Lavori oggi?" domandò incuriosita posando la tazza sul tavolo. Il ragazzo scosse la testa. "Bene, perché avevo in mente di andare a fare un giro per negozi, che dici?" aggiunse poi sorridendo a trentadue denti.

S: "Mi tocca dirti di sì mi sa, non voglio rimetterci la pelle... però una tappa da GameStop è d'obbligo!" esclamò facendo spallucce.

V: "Ci sto, preparo Ilaria e andiamo" concluse con entusiasmo.

Entrambi si alzarono contemporaneamente da tavola. Sergio iniziò a mettere i piatti nella lavastoviglie, mentre Veronica si diresse da Ilaria, ormai sveglia.

V: "Buongiorno amore mio" sorrise, prendendo in braccio la bambina e lasciandole qualche bacio sulla fronte. "Cosa vuoi mettere oggi?" le chiese dolcemente, come se la piccola potesse già risponderle.

Tra qualche sorriso e qualche risata, erano finalmente tutti pronti. Ilaria indossava un vestitino rosa ricamato dalla nonna Rossella con dei calzini regalati da zia Laura, il tutto perfettamente abbinato con il color blu oceano dei suoi piccoli occhietti.

S: "Ok... beh, come tragitto troviamo più vicino il negozio di videogame..." spiegò Sergio allacciandosi la cintura facendo gli occhi dolci alla moglie.

V: "Va bene, va bene... andiamo prima lì" sorrise lei roteando gli occhi al cielo. "Scrivo a Francesco che stiamo uscendo, oggi è sabato e sarebbe dovuto venire per stare con Ilaria" continuò poi.

chat con: Franciii😜

V- "Ciao Fra, noi stiamo uscendo a prendere qualche vestitino per Ilaria... se passi per oggi non trovi nessuno 😞😅"

F- "Ciao Vero! Tranquilla, grazie per avermelo detto. Passo pomeriggio allora, non rinuncio a mia nipote...!! 😌"

Una volta usciti dal negozio di videogiochi con almeno tre pupazzi dei pokémon tra le braccia, come loro solito, erano perfettamente pronti per andare a fare compere per la bimba.

S: "Allora, dove vuoi andare?" chiese il marito mettendo in moto l'auto e uscendo dal parcheggio.

V: "Direi prima di tutto di andare da Primark! Però poi facciamo un salto anche da Zara... ah sì e anche Kiäbi!" rispose Veronica elencando tutti i negozi per bambini che conosceva con il tono di una bambina in un negozio di giocattoli.

S: "Sarà una lunga mattinata..." sospirò Sergio iniziando a guidare.

——

S: "Secondo me dovremmo iniziare a prendere qualche tutina più calda dato che l'autunno ormai è alle porte... che ne dici di questa?" chiese Sergio mostrando a Veronica una tenerissima salopette in jeans accompagnata da una maglietta bianca a maniche lunghe sotto.

V: "C-cosa? Ah si, è carina" rispose Veronica tornando alla realtà, intenta a fissare coprifasce di diversi tipi e giochini da prima nascita.

S: "Non ti sembra un po' grande la bimba per questi?" commentò il ragazzo cercando di toccare cautamente l'argomento, prendendo il controllo del passeggino di Ilaria.

V: "Sì, hai ragione. Scusa, mi ero persa tra i miei pensieri per un momento. Carina quella salopette, ma non sarebbe meglio quest'altra rossa? Mi sembra più comoda" cercò di concludere lei, cambiando argomento e allontanandosi.

Sergio le prese la mano fermandola, la guardò dolcemente.

S: "So che non è ancora facile amore. Ma guarda lei... è qui! Ed è il nostro piccolo dolce miracolo. Dobbiamo esserne grati al cielo!".

V: "Lo so, lo so, scusa. so che ti da fastidio vedermi così. Lasciamo stare, guarda che bello quel vestitino!" riprese avviandosi nel reparto successivo venendo bloccata di nuovo.

S: "Io non lascio stare Veronica. Lo sai che sono qui e puoi dirmi tutto." disse Sergio guardandola serio.

La ragazza sospirò e si guardò attorno. Ci mise un po' ma alla fine si decise a parlare.

V: "Sarebbe davvero bello tornare al periodo dove non riuscivo a vedermi i piedi per quanto era grande la mia pancia. Passare i pomeriggi tra questi negozi a cercare i vestitini adatti alla principessina di casa che sarebbe arrivata. Sarebbe bello rivivere ancora una volta questi momenti, come possono fare la maggior parte delle ragazze come me. Ma hai ragione, abbiamo lei, ed io non ho la minima intenzione di lamentarmi... è il nostro piccolo angelo" parlò Veronica tutto d'un fiato, stranamente in modo molto tranquillo.

Da quando era riuscita ad avere finalmente la sua primogenita, toccava l'argomento "bambini" con un po' più di calma. Non finiva per piangere, ed anzi, se succedeva, erano lacrime di commozione per la piccolina.

C: "Buongiorno! Posso aiutarvi?" li interruppe la commessa, spuntando da dietro uno scaffale. "Che bella bambina, come dorme! Quanto ha?" continuò sorridente.

V: "Si chiama Ilaria ed ha 7 mesi" rispose con fierezza. "E sì, ci servirebbe qualche tutina, qualcosa per l'autunno!" iniziò Veronica con un sorriso stampato sulle labbra, dimenticando la discussione avvenuta precedentemente.

Dopo circa un'ora interminabile dentro quel negozio, finalmente uscirono entrambi da lì dentro con borsoni pieni di vestitini e giocattoli.

S: "Menomale che facciamo queste spese una volta ogni tanto..." disse Sergio ironicamente aprendo il portafogli, che stava per svuotarsi completamente.

V: "Sergio, ma sono le 11:30...! Dobbiamo andare a fare la spesa, cosa mangiamo a pranzo sennò?" esclamò Veronica guardando l'orologio e iniziando a sistemare Ilaria nel seggiolino della macchina.

Dopo una decina di minuti di strada, arrivarono al supermercato.

S: "Prendo il carrello ed inizio ad entrare!" sorrise Sergio lanciando le chiavi della macchina a Veronica, che soffocò un "sì" tra le risate.

V: "Che ci vuoi fare con il papà!" sospirò. "Si diverte di più al supermercato che nei negozi per te!" esclamò facendo sorridere la piccola.

La ragazza parcheggiò l'auto, prese la bimba in braccio e si avviò tra i vari reparti in cerca di suo marito. Frutta e verdura... prodotti bio... schifezze varie... la ragazza viaggiava rapidamente, i suoi occhi erano come schegge, fino a quando incontrarono una sagoma ben conosciuta, sulla quale si bloccarono. Il suo cuore si era fermato, non credeva ai suoi occhi. Una voce familiare proveniente da dietro di lei la distrasse.

S: "Aiuto mamma! Non riesco a prendere i biscotti! Come faccio! Vuole quelli con la busta blu nell'ultimo scaffale! Aiutoooooo!" scherzò Sergio imitando la sua voce, riportando alla memoria un vecchio piacevole ricordo.

V: "Sei un cretino" sorrise Veronica lasciandogli un dolce abbraccio che lui ricambiò con un bacio sulla fronte. Il ragazzo mise la bimba nel carrello e insieme proseguirono la spesa.

S: "Che c'è? Ti vedo strana" commentò cingendole le spalle con il braccio.

V: "No, niente. Ho visto una persona in lontananza che mi sembrava familiare e non sono riuscita a capire chi fosse, mi sto scervellando!" mentì.

Il ragazzo annuì e non proferì parola.


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