•ᴄʜᴀᴘᴛᴇʀ ᴛᴇɴ•

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Taehyung's POV

Mi sveglio aprendo lentamente gli occhi e, quando abbasso lo sguardo, sorrido mentre i ricordi di questa notte si fanno spazio nella mia mente.
Poso un bacio sulla fronte di Jungkook e lui si sveglia mugolando.
"Buongiorno Tae" dice con la voce impastata dal sonno.
"Buongiorno piccolo, che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa? Hai fame?" chiedo accarezzandogli i capelli e lui annuisce. Mi alzo dal materasso togliendomi le coperte dal corpo e sento Jungkook mugolare.
"Tae, mi fa male il culo ed è tutta colpa tua" rido alle sue parole mentre lui si massaggia il fondo schiena.
"Oh, ma non sono stato io a pregare di andare più veloce" diventa rosso e si nasconde il viso nelle mani e io rido avvicinandomi a lui, che urla di sorpresa quando lo prendo in braccio ed esco dalla stanza, scendendo nella hall.
Seduti nella sala da pranzo ci sono Jin e Namjoon che discutono ridendo, zittendosi non appena si accorgono della nostra presenza, ci rifilano un'occhiata maliziosa e li guardo, stranito dal loro comportamento.
"Tutto bene Kook? Riesci ancora a stare in piedi?" ghigna Jin e io scoppio a ridere mentre il ragazzo tra le mie braccia diventa rosso come un pomodoro, nascondendo il viso nel mio petto.
"Per colpa vostra non siamo riusciti a chiudere occhio fino alle tre del mattino"
"Scusate hyung" rido e poggio Jungkook su una sedia mentre mi metto di fronte a lui.
"Jimin e Yoongi?" chiedo, prendendo da mangiare.
"Oh dubito che Jimin riesca anche solo ad alzarsi" scoppiamo a ridere e sentiamo la voce di Jimin dalle scale.
"Ti sconvolgerà sapere, hyung, che non solo riesco a stare in piedi, ma riesco a camminare perfettamente" si avvicina a noi rosso dall'imbarazzo mentre continuiamo a ridere e un assonnato Yoongi lo segue facendolo sedere sulle sue gambe.
è tutto così perfetto, siamo una famiglia. Certo, siamo stati uniti da una tragedia ma tutto questo mi rende così felice che quasi non importa degli zombie, spero di poter vivere una vita normale quando tutto questo finirà, prendere una casa con Jungkook e vivere insieme, come una coppia, uscire mano nella mano tra le vie di Seoul e baciarci sotto le luci delle stelle, testimoni del nostro amore.
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"Siamo diventati tanti, il cibo inizia a scarseggiare, razioneremo le porzioni e non faremo più di un pasto al giorno; andando avanti così forse riusciremo a sopravvivere altre due settimane; cercate anche di bere quanto meno possibile, non abbiamo scorte sufficienti" dico seriamente, ricevendo delle occhiate preoccupate dai cinque ragazzi di fronte a me.
"Tae, non possiamo ignorare il problema per sempre, prima o poi le provviste finiranno, non è meglio risolvere subito? - dice Jimin puntando il dito sulla mappa di Daegu, precedentemente appesa al muro -qui c'è un centro commerciale, vale la pena provare anche se è lontano" Yoongi annuisce insieme a Namjoon mentre Jungkook e Jin mi guardano con un'espressione interrogativa sul viso.
"Uscire ora è pericoloso, abbiamo attirato l'attenzione, anche se a Daegu ci sono meno vaganti non vuol dire che non ce ne siano affatto, la zona si è già popolata, aspetteremo" dico, vedendo tutti annuire convinti dalle mie parole mentre io non sono neppure riuscito a convincere me stesso.

•~•~•~•~•~•
Io e Jimin siamo in ricognizione, camminiamo silenziosamente tra le strade fredde della città, il sole non illumina i nostri volti stanchi, oscurato dalle pesanti nuvole grigiastre, mi ricordano il pelo del gatto di Jimin, lo rispecchiano in un certo senso, era sempre arrabbiato e scorbutico con tutti, tranne che con Jimin. Le fronde degli alberi sono scosse dal vento gelido che ci penetra  nelle ossa, facendoci rabbrividire mentre piccole gocce d'acqua cadono dal cielo plumbeo, come a voler rispecchiare la disperazione terrena. Le piccole e sporadiche gocce ben presto diventano più frequenti, inzuppano le strade e i nostri vestiti lavando via urla e peccati, cancellando il ricordo del dolore.

Ci rifugiamo in una casa apparentemente vuota, riparandoci dalla pioggia.
Poi un rumore, un singolo rumore spezza il silenzio e la calma delle gocce che si infrangono sul tetto in legno, il rumore di uno sparo seguito da un dolore lancinante al fianco e dalle mie urla. Vedo Jimin sparare all'uomo che stupidamente mi ha sparato, poi solo un grande buio.

Jimin's POV

Cazzo, non so cosa fare, dovrei prenderlo in braccio e portarlo all'hotel ma ho paura di fargli male, la ferita sembra grave. Okay, calma Jimin, devo portarlo subito all'hotel ma rischierebbe di perdere troppo sangue, non abbiamo modo di fargli una trasfusione, devo fasciarlo.
Mi strappo la maglietta e la lego forte intorno al fianco di Tae per poi tirarlo su e correre verso l'hotel. La strada brulica di vaganti e cerco in tutti i modi di seminarli per arrivare a casa e salvare Tae. La strada sembra infinita e i miei vestiti sono strappati dalle loro mani che cercano di afferrarmi, ma non riescono a mordermi.
La pioggia ormai ci ha inzuppati dalla testa ai piedi e continua a battere forte sulla mia testa mentre cerco di coprire Tae. La pioggia mi da un vantaggio data la scarsa visibilità e mi permette di raccogliere le mie ultime forze per arrivare finalmente all'hotel.
"Aprite cazzo, sono Jimin!" urlo battendo sulla porta mentre le gambe rischiamo di cedermi e Jungkook finalmente apre la posta con gli occhi sgranati alla vista del corpo inconscio di Tae tra le mie braccia.
"Che cazzo è successo?!" dice nel panico prendendo il corpo di Tae in braccio.
"Un bastardo gli ha sparato" Chiudo la porta e mi siedo a terra con le gambe tremanti.
"Kook, non vorrei farlo ma dobbiamo svegliarlo, nessuno di noi sa curare una ferita, deve almeno dirci come fare"
"Cazzo Jimin, non posso farlo, non posso vederlo così, rischia di morire porca puttana!" urla Jungkook piangendo e coprendosi la bocca con le mani, soffocando i singhiozzi.
Mi inginocchio accanto al corpo di Tae che nel frattempo era stato posato su uno dei divani nella sala da Jungkook.
"Tae, Tae svegliati, dobbiamo curarti" lo scuoto e lui apre gli occhi per poi stingerli e trattenere un urlo.
"Che dobbiamo fare Tae?" chiedo togliendo lentamente la benda dal suo fianco.
"D-dovete estrarre il proiettile, disinfettare e ricucire la ferita" dice, le lacrime nei suoi occhi che minacciosamente cercano di scappare, il labbro inferiore tremante e i denti stretti mentre cerca di non mostrare dolore, accortosi della presenza di Jungkook.
"Sai come ricucire una ferita?" chiedo rivolgendomi al ragazzo dietro di me.
"S-so come si fa, l'ho provato" dice lui mentre si avvicina a Tae e gli stringe una mano.
"P-prendi delle pinze, forbici, ago e filo, bende, cotone e disinfettante" dice Taehyung mentre cerca di sorridere al ragazzo accanto a lui e, mentre corro a prendere tutto il necessario, prego, prego che sopravviva.

Man, just die alreadyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora