•ᴄʜᴀᴘᴛᴇʀ ᴏɴᴇ•

256 14 3
                                    

-Interrompiamo la seguente trasmissione per mettervi in guardia sul pericolo che sta per arrivare.
Questa sarà la nostra ultima trasmissione prima del loro arrivo. Sono stati fatti vari esperimenti, dannosi per il genere umano. Il virus CB110 sarebbe in grado di riportare in vita i morti, ma non in senso positivo: quando a degli esseri viventi viene iniettato il virus le cellule negative in esso sono estremamente più forti di quelle che cercano di contrastarlo. Uomini e animali muoiono e si deteriorano fino a quando le cellule del virus prendono il controllo sul loro cervello e li fanno "tornare in vita".
Sono letali, esseri con forza maggiore rispetto al comune, non sono guidati dalla ragione, non provano sentimenti, non si stancano, non si fermano, sono guidati solo dalla fame. Il virus si trasmette attraverso i morsi, il loro punto debole è la testa.
Barricatevi in casa e prendete quante più provviste possibili, gli scienziati hanno un anno per trovare un antidoto, poi la razza umana sarà condannata, sopravvivete e pregate, pregate in un nuovo inizio.-

I brividi iniziano a correre veloci lungo la mia schiena, non sembra essere uno scherzo dato che il programma è stato trasmesso su tutti i canali mondiali.

Il mio programma in sopravvivenza mi ha insegnato che quando sei circondato è meglio cercare di resistere quanto più possibile senza affrontare il nemico in campo aperto. Così armato di coraggio e più di tutto dall'istinto esco di casa con la mia macchina dirigendomi verso l'armeria più vicina.
Sfondo la porta non curandomi più di tanto di rischiare di finire in prigione, prima di 24 ore saremo tutti morti quindi non importa molto ormai.
Prendo qualsiasi cosa possa essermi utile, pistole e fucili vari con rispettivamente tutte le munizioni. Mi dirigo verso l'ala delle armi da taglio e, appese al muro, ci sono due spade con il loro fodero in pelle rossa; le prendo e me le appendo dietro la schiena per poi continuare ad afferrare vari coltelli.
Nel negozio sono anche presenti vari zaini di grandi dimensioni e ne prendo un paio insieme al necessario per preparare delle trappole esplosive.

Mi dirigo verso il supermercato più vicino con l'intento di prendere quante più provviste possibili e con dispiacere noto che le persone non stanno prendendo molto seriamente la cosa, dato che nel supermercato sono ancora presenti tutti i viveri.
Prendo molta acqua dato che non voglio rischiare di berne di contaminata, poi prendo tutto il cibo ad alta conservazione e anche del cibo fresco da consumare nei prossimi giorni.
Mi avvio verso il negozio di elettronica del centro commerciale, non so se effettivamente ci sarà ancora corrente elettrica dopo tutto questo ma tentar non nuoce giusto?
Faccio razzia di quante più torce possibili e con esse anche di pile per evitare che si scarichino, insieme a qualche walkie talkie.

Esco dal centro commerciale e la realtà mi colpisce: il cielo è nero, nuvole tempestose e cariche di pioggia torreggiano sui cieli di Seoul come a prendersi gioco di quelle vite mortali e insignificanti che presto troveranno la loro morte. Il vento fa volare le fronde degli alberi ed accapponare la pelle, non è un vento tipico di una giornata di Settembre, di quelli che ti scompigliano i capelli e che spesso ringrazi per portare un po' d'aria in quelle giornate afose, è un vento freddo che con se porta cattive notizie, è un vento che sa di fine.
Nelle strade neppure un gatto osa mettere piede, le finestre delle case sbarrate e le luci spente in religioso silenzio come a pregare qualcuno che, anche nel loro cuore, sanno che non li aiuterà mai.
C'è puzza di morte nell'aria a simboleggiare il loro arrivo, così mi affretto in macchina dopo aver caricato tutte le provviste dentro di essa.

Entro velocemente in casa e prendo delle grandi assi di quercia e dei chiodi. Una ad una sbarro tutte le finestre e la porta sul retro ma lascio senza quella principale in caso qualcuno dovesse chiedere aiuto. All'esterno allestisco varie trappole incendiarie e circondo la casa con esse, dopo aver finito, mi barrico dentro casa montando sulla porta tutte le varie serrature comprate precedentemente.
•~•~•~•~•~•
Non si sente nulla fuori, è un silenzio strano di quelli che non portano mai nulla di buono, è come la calma prima delle più terribili delle tempeste, ma poi lo sento, dei versi provengono da fuori seguiti da varie urla. Mi rannicchio per terra, coprendomi le orecchie con le mani mentre cerco di non pensare a quello che sta succedendo fuori.

Ho paura non posso negarlo, è nella natura umana avere paura dell'ignoto; ma se anche voi comodi nelle vostre case sentiste e vedeste quello che vedo io, beh, probabilmente non sareste lucidi quanto me. I corpi martoriati giacciono nelle strade e alcuni sono già tornati, diventando quello che li ha uccisi. I morti non risparmiano nessuno, donne, uomini, bambini, nessuno sfugge alla loro fame.

Tra le urla di tutti riesco a sentire un forte bussare sulla mia porta e dal balcone noto che è un ragazzo inseguito da alcuni di quei mostri. Corro al piano di sotto e velocemente apro la porta facendolo entrare;
-Veloce prendi quelle assi di legno e passamele, non abbiamo molto tempo o sfonderanno la porta-
Il ragazzo annuisce spaventato e me le passa in fretta aiutandomi a fissarle contro la porta, appena in tempo prima che arrivino.

-Io non so come potrei ringraziarti, tutta la mia famiglia è stata uccisa e io sono riuscito a scappare appena in tempo. Mio fratello, è diventato uno di loro, dovevo esserci io al loro posto- il ragazzo scoppia in lacrime cadendo sul pavimento e io mi abbasso al suo livello e lo abbraccio cercando di confortarlo.
-Non dovresti dire tutto questo, non devi fartene una colpa. Puoi rimanere con me, in fondo nell'apocalisse impazzirei a stare da solo, tanto ho abbastanza provviste per entrambi. Ora asciugati le lacrime e sorridi su, io sono Iwaizumi Hajime-
-Posso davvero rimanere qui? Io non so come ringraziarti, ah e sono Oikawa Tooru, è un piacere conoscerti anche se avrei preferito farlo in un'altra situazione-
-Shh, ora basta parlare, dobbiamo sperare che quei mostri non sfondino porte e finestre, stare in silenzio e sperare che il peggio passi. Se sfonderanno la porta penseremo a cosa fare-.

Man, just die alreadyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora