Appena entrato in Sala Grande si diresse verso il tavolo dei Serpeverde, notando però, con tristezza, che i suoi ormai ex migliori amici stavano già chicchierando tra di loro allegramente, seduti verso la fine del tavolo.
Solitamente si sedevano a metà, 2 da un lato e 2 dall'altro, in modo da poter coinvolgere tutti e quattro nella conversazione.
Si sentì improvvisamente smarrito... Dove si poteva andare a sedere ora? E soprattutto... con chi?
Appena vide due volti famigliari, per essere più precisi quelli di Theodore Nott e Astoria Greengrass, decise di raggiungerli, per poi sedersi di fronte a loro.
"Hey ragazzi" li salutò allegramente il biondo.
"Hey Draco" disse la ragazza guardando prima lui e poi Pansy, Daphne e Blaise.
"Perché non sei con loro?" chiese perciò curiosa.
"Diciamo che ieri sera abbiamo avuto una piccola discussione..." rispose Draco, mentre si versava del succo di zucca.
"Ah ok..." commentò lei dopo pochi secondi.
Thedore, invece, non prese per nulla parte alla conversazione, troppo intento a ripassare trasfigurazione.
"Lo sai vero che dopo non c'è trasfigurazione?" chiese ridacchiando all'amico. Theodore alzò immediatamente lo sguardo e lo guardò di sbieco, per poi mettersi anche lui a ridere.
"Si lo so, infatti non sto studiando perché ci ha dato dei compiti, ma perché ho trovato un incantesimo molto interessante e quindi volevo capirlo meglio!" esclamò entusiasto il ragazzo, mentre gli porgeva il libro, indicandogli il paragrafo che stava leggendo.
"Quid vis..." lesse il ragazzo mentre corrugava la fronte, cercando di capire meglio di cosa si trattasse.
"È un'incantesimo che permette di trasformare, per pochi minuti, un qualsiasi oggetto nella cosa che più desideri al mondo..." disse Theodore, facendo smettere Draco di leggere e attirando la sua attenzione.
"Ma se fosse qualcosa di astratto?" chiese Astoria incuriosita.
"Questa è una delle mie tante domande ancora senza risposta..." le rispose il ragazzo a fianco a lei in modo sconsolato.
"Interessante..." constatò Draco qualche secondo più tardi.
Rimasero per alcuni minuti in silenzio, servendosi delle carote e delle bistecche calde, ognuno immerso nei propri pensieri."Se volete vado a vedere in biblioteca se c'è qualcosa sull'incantesimo, tanto ci dovrei comunque andare" propose il biondo, appena terminato di mangiare.
"Beh se ci devi comunque andare..." disse Theodore.
In realtà non ci doveva andare, ma sapeva che se non gli avesse detto così probabilmente non lo avrebbe più lasciato in pace, dicendogli che sarebbero potuti andare insieme un'altro giorno, e, a Draco, l'idea di andare insieme a qualcuno in biblioteca, non piaceva affatto.
"Appena hai delle informazioni in più avvisaci, mi raccomando" gli disse Astoria in modo allegro.
Così, dopo che si furono salutati, Draco si alzò, dirigendosi verso l'uscita della Sala Grande.
Proprio mentre iniziò a percorrere il lungo corridoio che portava alle scale, si ricordò di doversi cambiare e di dover prendere i libri in camera sua. Perciò si voltò e iniziò a camminare nella direzione opposta, dirigendosi verso i sotterranei.
In poco tempo si ritrovò davanti all'entrata della sua sala comune e, appena dei ragazzi uscirono, colse l'occasione per entrare.
Prima di andare in camera, però, si recò immediatamente a guardare la parola d'ordine in bacheca.
La nuova parola d'ordine era "Argentum Viridis", ovvero "verde-argento".
Appena letta la parola d'ordine e il numero della stanza, andò nei dormitori maschili. Raggiunse in poco tempo la sua camera, la numero 17.I primi 2 anni aveva dovuto dividere la camera con Tiger, Goyle, Terence Higgs e Adrian Pucey. Poi il terzo e il quarto anno con Theodore Nott, Blaise Zabini, Tiger e Goyle. L'anno scorso aveva avuto una stanza tutta per sé, vedendo che era diventato un prefetto e quest'anno beh... in realtà ancora non sapeva con chi fosse in camera e l'unica persona con cui era sicuro di dividere la stanza era Blaise, poiché avevano chiesto esplicitamente al preside, l'anno scorso, di poter stare in camera assieme.
Prima di aprire la porta della camera si accertò che dentro non ci fosse nessuno, non voleva litigare con Blaise né doversi trovare faccia a faccia con magari uno sconosciuto o un ragazzo che non gli andava proprio a genio.
"Via libera..." sussurrò piano prima di entrare.
La prima cosa che notò furono i letti, che erano solamente 3 e non 5, come invece era sempre stato. Il suo baule era ancora chiuso, al contrario di quelli dei suoi due compagni di stanza, che avevano ben pensato di lasciare i loro vestiti un po' ovunque.
Prima di prendere le sue cose e cambiarsi, però, la curiosità lo spinse a guardare chi fossero i suoi due compagni di stanza.
Sul baule accanto al letto alla sua destra c'erano le inziali "G. G." incise su una targhetta in argento. Doveva essere per forza Gregory Goyle, pensò.
Poi andò a guardare il baule vicino all'altro letto, le inziali "B. Z." spiccavano sul cuoio nero.
Era veramente in camera con Blaise Zabini... Silente aveva mantenuto la sua promessa!
Ma ora come ora non sapeva se gioirne o meno, vedendo che avevano da poco litigato e sembrava che nessuno dei due avesse intenzione di fare pace.
Scacciò quei pensieri dalla testa, prese una camicia bianca, dei pantaloni neri e se li mise, per poi annodarsi la cravatta verde-argento al collo. Guardò poi l'orario delle lezioni.
"Divinazione? Seriamente?" sbuffò notando che avrebbe avuto un'ora con la Cooman.
E se invece la avesse saltata? Insomma, sarebbe potuto andare prima in biblioteca e avrebbe avuto più tempo per cercare informazioni su quello strano incantesimo. Prima di decidere se saltare l'ora o meno, decise di controllare anche che cosa ci fosse dopo.
"Babbanologia!?" esclamò indignato scuotendo la testa. Poi si ricordò che era una materia che si poteva scegliere di fare o meno e lui probabilmente, anche quell'anno, non l'avrebbe frequentata.
"Dopo però cosa c'è?" si chiese il ragazzo mentre scrutava l'orario delle lezioni.
"Pozioni..." sussurrò pensieroso.
Era sempre stato molto bravo a pozioni e gli era sempre piaciuto frequentare quel corso, l'unico "problema" era che quell'anno l'insegnante, che era stato Sevurus Piton per molto tempo, era Horace Lumacorno.
Piton, infatti, aveva finalmente ottenuto la carica di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.
Non gli stava per nulla simpatico quel Lumacorno, gli sembrava un pappamolle senza fegato che si teneva stretti alcuni alunni solo per poter dire a tutti di essere stato il loro insegnante.
Dopo vari minuti decise che sarebbe andato almeno a Pozioni, giusto per capire se veramente il professore fosse così rimbambito come sembrava.
Si mise la bacchetta in tasca, prese con sé una borsa a tracolla con dentro delle pergamene e delle piume e si diresse fuori dalla camera, raggiunse la sala comune e uscì.Appena arrivato nel lungo corridoio che portava alla biblioteca constatò che ci fossero ben pochi studenti in giro e che la maggior parte fossero primini che cercavano la propria aula.
Ridacchiò a quel pensiero, ricordandosi di come anche lui si fosse perso svariate volte nella ricerca dell'aula di trasfigurazione.
In un batter d'occhio si ritrovò di fronte all'entrata della biblioteca. Si incamminò piano verso una piccola cattedra posta in fondo a destra.
"Buongiorno Madama Pince" salutò una signora vestita di nero seduta sulla sedia davanti alla cattedra.
"Ma buongiorno, Malfoy. A mala pena è iniziato l'anno e lei è già qui a cercare dei libri da leggere... è quasi peggio della Granger!" gli rispose allegramente lei, guardandolo in modo accusatorio. Si ossevarono per alcuni secondi, per poi scoppiare entrambi a ridere.
Lui e Madama Pince si conoscevano dal primo anno, infatti Draco amava leggere e per questo veniva, quando nessuno lo vedeva, molto spesso in biblioteca.
Da lì si instaurò questo rapporto tra i due: lui le rallegrava le giornate e lei, per lui, faceva da seconda madre.
"Non mi paragoni mai più a quella Grifondoro so-tutto-io" disse Draco con fare altezzoso, per poi, appena vide la reazione di Madama Pince, piegarsi in due dalle risate.
"Shh! Si ricordi che siamo comunque in biblioteca!" lo sgridò la signora.
"Va bene... Ora vado, a dopo" e dicendo questo la salutò con la mano, dirigendosi verso gli scaffali in fondo, sparendo ben presto dalla vista della bibliotecaria.
La biblioteca di Hogwarts era veramente grande ed era divisa in varie sezioni.
Ora si stava recando tranquillo verso quella di "Incantesimi", quando notò di essere solo.
Non se ne stupì molto, vedendo che probabilmente erano già iniziate le lezioni e che nessuno voleva saltarle o arrivare in ritardo.Dopo una mezz'ora abbondante di ricerche decise di riposarsi un attimo. Si sedette sulla prima sedia che trovò. Aveva davanti a sé un tavolino e alla sua sinistra c'era una grande finestra che dava sul Lago Nero.
Quando ormai si era immerso completamente nei suoi pensieri, una voce famigliare lo fece ritornare alla realtà. Era la voce di Hermione Granger, che in quel momento stava conversando tranquillamente con la bibliotecaria.
Uno dei pochi difetti di quella biblioteca era, infatti, l'eco, un terribile eco che faceva rimbombare le tue parole su tutte le pareti, soprattutto quando non c'era nessuno...Poi il silenzio più assoluto, spezzato solo dal suo respiro e dai passi della Granger mentre si incamminava verso la sezione "Incantesimi".
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Tutti possono amare, anche Malfoy (SOSPESA)
FanfictionHermione e Draco frequentano il sesto anno ad Hogwarts. Il giovane Malfoy, mentre deve combattere contro i suoi demoni interiori e deve imparare a convivere con il fatto di essere un mangiamorte, capisce di amare la Granger. Hermione, intanto, pass...