Capitolo tredici ⚽️

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STEPHAN
Per me esiste solo un modo per calmare la rabbia: giocare a calcio. Da bambino quando litigavo con i miei genitori, scappavo e andavo a giocare al campetto abbandonato vicino casa mia. Era un modo per togliere la tensione e sentirmi in pace con me stesso. Dimenticavo tutti i miei problemi non appena i miei piedi toccavano il prato.

L'inizio del campionato era ormai vicino e non vedevo l'ora di iniziare a correre dietro un pallone. Volevo dimenticare tutto quello che era successo durante questa estate, soprattutto l'europeo.
Tornare ad allenarmi insieme ai miei compagni e indossare la maglia giallorossa era ciò che più desideravo fare in questo momento.
Dal mio arrivo nella capitale era tutto andato per il meglio ed io avevo finalmente acquisito quella fiducia in me stesso che tanto mi era mancata.
Avevo raggiunto un equilibrio.

Io e Leo non eravamo più amici come prima. Lui nel corso del tempo si era rivelata un'altra persona ed io mi ero allontanato. Nonostante questo, però, da quando avevo litigato con Amanda, lui si era sempre mostrato disponibile. Era ormai da due giorni che avevamo iniziato ad allenarci insieme.
Diceva che dovevamo riprendere l'intesa di una volta, per il bene della squadra. E aveva ragione.

Io e Amanda non ci parlavamo più. Lei stava sempre con Emma, Pilar e Paulo mentre io, Leo e i suoi amici uscivamo per i fatti nostri.
Una sera Leandro mi propose di andare in un night club vicino all'hotel e io accettai.
Avevo bisogno di distrarmi e quel locale, dalle foto che mi mostrò la mattina in spiaggia, sembrava il posto più adatto.

Non appena arrivammo a destinazione, rimasi folgorato dalla bellezza e dal lusso che ci circondava.
Il posto, uno dei più famosi degli Emirati Arabi, era diviso in tre zone: pista da ballo, zona vip e una veranda che affacciava sulla fontana di Dubai.
L'arredo dava quel tocco in più al locale, tra divanetti in pelle alternati a quelli in velluto e lampadari di cristallo.
«Sei un grande.» , dissi a Leo tutto emozionato.
«Un mio compagno di squadra in nazionale me l'ha consigliato. Ho fatto bene ad ascoltarlo, eh?» , mi rivolse un sorriso malizioso che ricambiai.
Subito dopo ci andammo a sedere al nostro privé che aveva prenotato e ci gustammo lo spettacolo di burlesque.
Finita l'esibizione, Leandro e i suoi amici si alzarono per andare a fare "conoscenze". Io declinai l'invito. Volevo solo rilassarmi e godermi la serata a modo mio dal divanetto. Nella mia testa c'era ancora Amanda.
Continuavo a pensare a lei e a come sarebbe stato divertente stare qua seduto in suo compagnia.
Prima avremmo ballato attaccati, come piaceva a noi, e subito dopo ci saremmo messi sul divano a parlare e a baciarci per tutta la serata.

Ma lei non c'era e chissà in questo momento cosa stava facendo. Dopo quella chiacchierata, con Emma non ci parlai più. Leo mi disse che le ragazze avrebbero passato la serata nella sua stanza a guardare un film in spagnolo. E Paulo? Beh, non volli chiedere di lui perché ero sicuro che non si sarebbe fatto scappare questa opportunità di stare insieme ad Amanda senza avere me tra i piedi.

Fermai un cameriere che girava per il privè con un vassoio pieno di cocktail. Ne presi uno e subito dopo mi accorsi che sul tavolo c'era il secchiello con ghiaccio e dentro delle bottiglie di vino e dei calici.
Nella mia testa erano ritornate quelle voci. Le stesse che mi avevano spinto a fare uso di droghe fino a mandarmi in un centro di disintossicazione.
Dopo quell'episodio mi ero ripromesso che non avrei mai più toccato l'alcool. Ma oggi ne sentivo la necessità. "Che saranno mai due bicchierini?" pensai. E così iniziai. Non avevo paura di ricadere nella dipendenza perché ero sicuro che già da domani sarei ritornato sobrio. Ma solo per questa sera volevo provare a sentirmi un ragazzo normale.

La mia attenzione si spostò su una ragazza con addosso un vestito monospalla paillettato color oro. Teneva i capelli legati in una coda e portava dei tacchi vertiginosi. Solo quando si voltò nella mia direzione la riconobbi. Era Ester, la mia ex.

NEVER FORGET YOU || Stephan El Shaarawy (Sequel Nobody like you) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora