Capitolo quattordici ⚽️

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AMANDA
Avevo trascorso il mio soggiorno a Dubai diverso da come lo avevo immaginato.
I miei piani erano diversi ed ero convinta che sarebbe stata una vacanza piacevole in compagnia del mio ragazzo e della mia migliore amica... ma non sempre le cose vanno come vogliamo.

In fin dei conti, però, ho trascorso dei giorni indimenticabili a Dubai. Ho conosciuto nuove persone, ho scoperto posti bellissimi, mi sono approcciata alla tradizione araba, ho imparato anche qualche parola in arabo e ho cercato di sfruttare al massimo ogni giorno.

Era ora di partire e lasciare questo posto meraviglioso che a Roma avrei rimpianto.
Salutai Paulo e il resto degli amici di Leandro. Io e l'attaccante della Juventus c'eravamo promessi di rivederci una volta tornati in Italia.
Vidi Stephan uscire dall'albergo con la valigia in mano e gli occhiali da sole.
«Buongiorno dormiglione, grazie a te avremmo perso l'aereo.» , lo prese in giro Emma alludendo al fatto che lo avessimo aspettato tanto.
Stephan non rispose e consegnò la sua valigia al tassista per posarla nel cofano.
«Tutto bene?» , gli chiesi.
Lui annuì e salì in macchina.

Guardai Emma perplessa e lei mi fece spallucce.
Cosa non andava in lui? Perché si stava comportando in quel modo?
Magari era arrabbiato per com'era andata la vacanza, e anche a me dispiaceva, ma volevo che una volta tornati a Roma tutto sarebbe tornato come prima.
Certo, dovevamo chiarire ancora molte cose ma da parte mia c'era l'intenzione di riappacificarci.
Questa guerra tra di noi era durata anche troppo.

«Leo mi ha raccontato che hai dormito da lui stanotte.» , gli dissi non appena salimmo sul van che ci avrebbe portato all'aeroporto.
Fece finta di non sentirmi.
«Ascolta Ste, mi dispiace tanto per come sono andate le cos'è questa settimana, neanche io immaginavo che-»
Stephan non mi fece finire il discorso che subito posò una mano sulla mia coscia e iniziò a parlare lui.
«Possiamo parlarne sull'aereo? Sono un po' stanco.» , rispose senza alzare la testa appoggiata al finestrino.
«Va bene.» , risposi perplessa.

Non andava bene nulla, invece.
Non era da lui comportarsi in questo modo.
Cosa gli era successo?
Sull'aereo non parlammo affatto. Dormì per tutto il viaggio svegliandosi solamente mezz'ora prima dell'atterraggio.

Mentre aspettavamo di prendere le nostre valigie Emma si avvicinò a me.
«Ancora non avete parlato?»
«No. Leo ti ha detto qualcosa?»
«Non vuole dirmi nulla, dice che non dobbiamo metterci in mezzo perché sono cose che dovete risolvere tu e Stephan.»
Leandro aveva ragione. Odiavo ammetterlo ma era così.

«Sei abbastanza riposato per guidare adesso o devo chiamare un taxi?» , gli chiesi una volta che ci ritrovammo soli fuori dall'aeroporto.
«Dove ho messo la macchina?» , mi chiese guardandosi attorno.
Guardava da tutte le parti, eccetto me.
Questa cosa mi infastidiva perché quelle poche volte che mi rivolgeva la parola non mi guardava mai negli occhi, per di più, non si era tolto quegli occhiali da sole. Li teneva addosso da Dubai.
«Puoi togliere quegli occhiali da sole per favore?»
«Perché dovrei?»
«Perché voglio guardarti negli occhi mentre ti parlo.»
«Non voglio toglierli. Potrebbero riconoscermi e venire a chiedermi le foto. Oggi proprio non mi va.»
«Certo, come se gli occhiali ti rendessero invisibile.»
«Allora? Ti ricordi dove abbiamo messo la macchina?» , mi chiese cambiando argomento.
Io lo guardai sconvolta, ma feci finta di nulla.
«Non hai l'app che ti dice dove sta la macchina?» , domandai dal momento in cui vidi che stava perdendo la testa.
«Ah, si, hai ragione.»
Prese il cellulare e iniziò a camminare verso l'auto senza nemmeno aspettarmi.
«Posso sapere che ti sta succedendo?» , gli urlai da dietro.
«Non è questo il momento e soprattutto il luogo per discutere. Non amo le scenate e lo sai.»
«Non voglio fare una scenata e avresti potuto evitare tutto questo se solo non avessi fatto finta di dormire sull'aereo.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 30, 2021 ⏰

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NEVER FORGET YOU || Stephan El Shaarawy (Sequel Nobody like you) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora