La professoressa Bak fece velocemente l'appello e iniziò la lezione. Io, invece, mi adoperai a scarabocchiare il mio quaderno con un mare di parole. L'ora di chimica, solitamente, mi donava molta ispirazione per scrivere cose nuove.
La scrittura era, forse, l'unica cosa in cui riuscivo ad esprimermi senza alcun filtro; in ogni pagina di quel quaderno, in ogni frase, ogni virgola, c'era la vera Iseul.
Forse era questo il motivo per cui ero l'unica ad essere a conoscenza dell'esistenza di quegli scritti.Quell'ora passò in fretta ed arrivò il turno di letteratura. Il prof, come solito, era già in aula ad attenderci, controllò che non mancasse nessuno e, senza perdere altro tempo, iniziò a spiegare.
Il professor Choi era un uomo davvero buono ed affabile, nonché l'unico e il solo che riuscì a farmi interessare ed appassionare ad una materia scolastica.
Un merito degno di nota, insomma.[...]
La campanella suonò e il prof si affrettò ad assegnarci le pagine da studiare.
Uscite dall'aula, Joy ed io ci dirigemmo verso i nostri armadietti per un cambio di libri.
La terza ora stava a significare ora di storia, il momento della giornata che più odiavo."Iseul?" — mi chiamò Joy — "Andiamo?"
"Ho altra scelta?" — mi lamentai
"Ignoralo."
"La fai facile tu. Io vorrei solo spaccargli la faccia."
"Lo so bene, ma non risolverebbe niente, fidati."
"Provare non guasta."
Joy si fermò e mi guardò: "Non fare sciocchezze, ti prego."
"Sciocchezze? Io? Quando mai." — le sorrisi — "Andiamo, dai, altrimenti facciamo tardi."
"Come devo fare con te?"Ci affrettammo a raggiungere l'aula 29. Per fortuna, la prof ancora non c'era, noi, intanto, ci sistemammo ai soliti posti.
"Ma sempre qui devi sederti?" — domandò una voce a me, purtroppo, familiare
Non gli diedi corda.
"Che fai, non rispondi?" — continuò a stuzzicarmi — "Hai perso la lingua mentre leccavi il culo a qualche professore?"
A quel punto, mi girai di scatto pronta ad azzannarlo: "Non iniziare a rompermi i coglioni, oggi non è giornata."
"Principessa, dovresti saperlo che è il mio passatempo preferito."
"Ah. Ed io che pensavo fosse scopare con ogni singolo essere, di genere femminile, dotato di respirazione autonoma." — ribattei sarcastica
Mi fulminò con lo sguardo ed era pronto a replicare, ma la nostra attenzione venne rapita dalla voce stridula della professoressa Rhee.
La lezione iniziò e i miei occhi cominciarono pian piano a chiudersi. D'un tratto, però, venni svegliata da un oggetto che colpì la mia schiena più volte.
Mi girai furiosa: "Smettila."
"Ma io non ho fatto niente." — affermò con sguardo innocente
In quel momento gli avrei sferrato volentieri un pugno in quella faccia di merda che si ritrovava, ma la circostanza me lo impediva.Rassegnata, ritornai a far finta di seguire la lezione.
Neanche dieci minuti dopo, mi arrivò, nuovamente, una pallina di carta dietro la schiena, ma questa volta cercai di mantenere la calma e ignorarlo.Poi me ne arrivò un'altra.
E anche un'altra.
E un'altra.
E un'altra ancora.
La mia temperatura corporea superò i 100°C, stavo andando in ebollizione.
"Mi hai rotto il cazzo." — gli dissi quasi urlando
"Ma che succede?!" — la voce squillante della professoressa mi richiamò all'ordine — "Signorino Jung, signorina Lee, la lezione non è di vostro gradimento?"
Nell'aula piombò un silenzio tombale.
"Sento unicamente le vostre voci da quando ho messo piede in quest'aula. Dove credete di stare? Al bar?"
Al termine di quella frase, si udirono delle risatine di sottofondo.
"N-no" — rispondemmo in coro
"Sapete quanto io tenga all'educazione e al rispetto. Non è la prima volta che vi comportate in questo modo." — continuò severa — "Le altre volte, però, ho fatto finta di non vedere e non sentire. Ma ora mi sono stancata. Quindi..."Non dirlo, ti prego, non dirlo.
"Dal preside, immediatamente."
Merda.
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𝒔𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒂𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆
ciao a tutti, qui è mar che vi parla!
spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto, non dimenticate di cliccare la stellina per farmelo sapere!perdonate eventuali errori.
a presto,ily♡
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a dangerous game; jung hoseok [+18]
FanficHoseok ed Iseul erano fuoco e benzina. Quei due si facevano la guerra da sempre, senza stancarsi mai. Si odiavano, si odiavano tantissimo, eppure un giorno accadde qualcosa. Qualcosa di inspiegabile, ma di cui nessuno dei due riuscì più a fare a men...