OTOM1

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Romano se ne stava seduto sul marciapiede della strada. Osservava suo fratello fare dei nuovi amici, mentre lui, di socializzare, non aveva molta voglia.
La temperatura era afosa, ma le alte case di quella nuova città gli davano l'ombra che desiderava.
Non era abituato a quella situazione, si erano trasferiti da poco a Madrid da Palermo, per il lavoro del nonno.
Aveva detto che il suo capo lo voleva più vicino, così si era portato dietro anche i suoi due nipoti adolescenti.
Sentì all'improvviso dei passi di qualcuno che correva e non appena riuscì a capire di chi erano, vide la figura spingerlo, per poi continuare a correre.
Era un ragazzo, sembrava sulla ventina, abbronzato con gli occhi verdi e vestito esageratamente elegante.
Romano si infuriò: "HEY! TI SEMBRANO QUESTI I MODI, SPAGNOLO BASTARDO!?"
E mentre urlava al ragazzo che stava continuando a correre, venne di nuovo colpito da spallate di alcuni poliziotti che correvano nella stessa direzione.
Stava scappando dalla polizia?
"Oltre che bastardo pure fuorilegge, pff" lamentò ad alta voce.
Quando poi si risedette, vide ai suoi piedi un mazzetto di soldi.
Erano molti biglietti da 50, saranno stati sui 3000 euro in contanti.
Li avrà lasciati cadere per non farsi trovare con la refurtiva rubata addosso, pensò.
Si rigirò i soldi tra le mani, e iniziò a contarli.
Feli, tutto contento e sudato dopo una partita di calcio tra i ragazzi della zona, arrivò dal fratello maggiore.
"Vee~ fratello dove hai preso quei soldi?"
"Sono caduti ad una persona"
"Dovremmo restituirli!"
Romano alzò lo sguardo nel cielo, pensieroso sul da farsi.
I soldi alla sua famiglia non mancavano, ma avrebbero fatto comunque comodo.
Inoltre non erano davvero del ragazzo, li aveva rubati.
Magari potevano restituirli al negozio da cui erano stati persi.
Feliciano lo risvegliò dai suoi pensieri.
"Vee~ cos'è quello?"
I fratelli notarono che in mezzo alle banconote c'era un foglietto di carta, scritto di fretta, blu su bianco.
C'era scritto: dalli al signor Vargas e ringrazialo.
"Fratello come fa a sapere il nostro nome??"
"Quello conosce il nonno... non dirmi che..." Romano corrugò la fronte, non credendo alla storia che suo nonno fosse in accordo con il ladro.
"Non dirmi cosa?"
"No, nulla Feli. Coraggio, andiamo a darli al nonno."
Così mi potrà spiegare, pensò Romano.
Fecero la strada di ritorno, camminando per le vie della grande capitale, fino ad arrivare in periferia.
Il quartiere dove vivevano era ricco, pieno di ville o di case ben mantenute, ma per arrivarci la via più veloce era attraverso i quartieri malfamati.
Romano pensò bene di nascondere i soldi.
I fratelli notarono, come ogni volta che passava di là, delle brutte persone che chiedevano i soldi ai dipendenti di negozi di grandi catene di mercato.
Questa volta era toccato alla vasta e famosa catena di bar, con sedi in tutto il mondo.
La povera ragazza che lavorava lì, pur essendo innocente, veniva minacciata dai mafiosi, minacciavano di far esplodere il locale se non davano dei soldi.
I due fratelli avevano fatto l'abitudine a scene simili. Ogni volta finiva con la cassa che si svuotava e le tasche degli uomini che si riempivano.
Mentre continuavano a camminare, evitando gli sguardi altrui come suggerito dal nonno, un uomo si scontrò contro Romano.
"UN'ALTRA VOLTA?? Ma cosa avete qui a Madrid, una passione per rompere il cazzo alla gente!!!???"
L'uomo, con la sigaretta in bocca e delle cicatrici sul volto, lo guardò con uno sguardo omicida "cerchi guai ragazzin-"
La sigaretta gli cadde dalla bocca.
Rilassò l'espressione arrabbiata, sostituita da una di stupore per aver riconosciuto il volto.
Si guardò attorno, notando che la gente iniziava a guardarli.
"Minacciare il nipote di Vargas? Brutta mossa." Sentirono sussurrare da un anziano ad un tavolino di un bar.
I fratelli erano sempre più confusi della situazione, ma non poterono chiedere nulla allo sconosciuto perché scappò via, borbottando delle scuse.
"Vee~ fratello, cos'è successo?"
Romano non lo sapeva. Ma voleva delle spiegazioni.
"Coraggio Feli, muoviamoci a tornare a casa."
Giunsero alla loro villetta, troppo grande per solo tre persone, tra cui due ragazzi, ma nemmeno troppo appariscente da poter essere definiti miliardari.
Il nonno gli aprì.
"Avete fatto tardi, mi dovevate aiutare a preparare la pizza per sta sera!
Almeno vi siete divertiti a giocare con gli altri?"
Feli stava già per saltare in braccio al nonno per salutarlo, ma Roma lo bloccò. Non disse nulla. Tirò fuori la mazzetta di soldi e gliela tese.
Nonno Vargas la guardò, sospirando.
"Certo che Antonio poteva trovare un altro modo per farmeli avere. Gli avevo detto che non vi volevo coinvolgere."
"Coinvolgere in cosa? Spiegaci."
"E va bene, sedetevi. Sarà una lunga chiacchierata."

Our Type of Mafia- SPAMANO FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora