La divisa della galera non gli donava per niente, sosteneva Antonio.
L'arancione fluo non faceva per lui.
Senza contare lo schifo che servivano per pranzo.
Ora si trovava nella sala comune, fatta da soli muri e tavoli. Prese una sedia e la sistemò davanti al televisore della galera.
Molti detenuti si erano già sistemati là, ma spostarono le sedie per fargli posto.
Dopo tutto, era conosciuto anche dentro le sbarre. Lo rispettavano pure lì.
Sentì la donna del telegiornale annunciare che avrebbero parlato del colpo di stato subito dopo la pubblicità.
Uno spreco di tempo.
Mentre aspettava, un anziano mingherlino, evidentemente tossico dipendente, si era sistemato con la sedia accanto a lui.
"Senta, mi scusi se la disturbo ma, ecco, io ci tenevo a ringraziarla di persona per non aver fatto chiudere la mia bottega. Lo aprezzo moltissimo sa."
"Io ti ho dato i soldi e tu sei finito in galera. Dimmi, qual è il motivo?"
"Problemi con la droga."
"Hai comprato da Juan Moreno, non è così?"
"Si, e mi hanno trovato con dell'eroina."
"Dove la prendevi?"
"Beh nel parco dietro casa mia."
"Merda, si è già infiltrato nella mia zona quel figlio di puttana."
"Non mi importa se sono finito qui, dico davvero. Me lo meritavo. Mi dispiace solo per mia moglie."
"Ti capisco, vecchio mio"
"Anche tu hai una ragazza?"
"Una? Pff, io ho la migliore!"
Si alzò dalla sedia, aprì le braccia e iniziò a gesticolare pavoneggiandosi "La persona più stupenda che possa esistere sul pianeta, ed è totalmente mia. È capace di torturarti mentalmente facendoti solo udire la sua voce, per non parlare del corpo cazzo!"
Guardando dritto negli occhi il vecchio, concluse con "È il diavolo più bello dell'inferno."
"Hey Lucifero innamorato!" Lo chiamò prendendolo in giro un altro detenuto "sta iniziando il tg."
Mentre ascoltava cosa stava combinando il suo Romano, meravigliandosi, Carriedo non poteva immaginare che a soli 300 metri di distanza da lui, nella cabina di monitoraggio, il capo del carcere avesse udito la conversazione.
E che non vedeva l'ora di riferire la presenza di una persona speciale nella sua vita all'ispettore Himaruya.
Chiamò alla tenda, dove a rispondergli fu Francis Bonnefoy.
"Pronto sono l'asistente di Himaruya, chi parla?"
"Chiamo dal carcere, abbiamo appena scoperto che Carriedo ha una compagna e che non è solo."
"Lo comunico, aspetti in linea."
Il francese si girò verso il suo superiore.
"Dicono che Antonio è fidanzato. Dovremmo andare a cercare questa ragazza tramite le videocamere di sorveglianza dei locali vicino a casa sua?"
"Non ce ne è bisogno che la prendiamo, basta farglielo credere. Ricattandolo, ordinerà ai suoi di ritirarsi dal Palazzo della Zarzuela. Riferisci."
Lui obbedì, riprese la cornetta e ripeté il piano di Himaruya.Romano si fece una grossa risata, udendo la stupidità dei suoi avversari. Spaventò così mafiosi attorno a lui, che lo credevano incapace di poter ridere.
Erano davvero stupidi se credevano che Antonio ci sarebbe cascato. Romano non si sarebbe mai fatto catturare per essere usato come ricatto.
E poi c'era un grosso errore nel loro piano. Antonio non aveva nessuna ragazza, ma un ragazzo da ben tre anni.
"Hey Kirkland" parlò all'auricolare destro "riusciresti da dove sei mandarmi in un mio monitor le riprese delle videocamere del carcere in diretta?"
"Delle videocamere non riesco, ma posso farlo dei computer del carcere. Una camera in particolare?"
"Intettogatori."
Ci vollero trenta secondi per far comparire l'immagine.
Un ghigno si formò sul viso italiano.
"Ti ringrazio."La guardia era seduta di fronte a Carriedo, prelevato pochi minuti fa dalla sala in cui guardava il tg.
"Si può sapere perché mi avete portato qui? Volevo vedere la meraviglia di spettacolo che sta succedendo là fuori.
Riuscite a crederci che tutto questo è fatto per me?? AH!"
Affianco alla guardia, un suo collega stava appuntando tutta la conversazione sul suo pc.
Lo stesso pc da cui Romano poteva ammirare il suo Antonio grazie alla fotocamera.
"Non capisco come tu riesca ancora a scherzare dopo che sai che abbiamo preso pure la tua fidanzata."
"Oh noooo" rispose, ironico "e ora con chi scoperò una volta uscito da qui?" Fece un finto broncio, per poi ridere dei presenti.
"Non mi credi?"
"Può darsi pure che hai preso qualcuno, ma di sicuro non hai preso nessuno a cui tenga."
"Come ne puoi essere sicuro sentiamo"
"Perché sono convinto che la persona con cui sono fidanzato ci sta guardando in questo momento. Chissà, avrà hackerato le telecamere?"
"A cosa ti riferisci? Parla"
"O forse ingaggiato una spia tra di voi con un microfono?"
"Smettila di farneticare."
"O magari il computer."
All'improvviso, il collega incaricato di scrivere si agitò.
"Che succede?" Gli chiese l'altro preoccupato.
"Il computer non risponde più ai comandi!!"
Senza che una delle guardie toccasse la tastiera, nello scermo comparve una scritta in italiano. Grazie alle lezioni di italiano prese da Romano, Antonio potè capirla.
Diceva: Si va a ballare in Puglia.
"Cosa significa!?!? Traduci subito!!"
Antonio rise di gusto, facendo infuriare ancora di più le guardie.
Poi fece un occhiolino guardando dritto nell'obbiettivo, facendo arrossire le guance di Lovino.
Mentre vide Antonio che veniva riportato in cella, spense il monitor.
Si risedette alla sua scrivania e compose il numero di Himaruya.
"Ispettore! Come sta? Immagino non molto bene ora che il suo piano di ricatto è fallito. Fingere di catturare la persona che ama, tsk, mossa davvero scorretta moralmente! La facevo più astuto. Ma ora parliamo di cose serie, basta giochetti. Liberalo."
"Mai."
"No no no no caro mio, non devi rispondermi così. Io personalmente non sono un assassino, ma dentro il palazzo ci sono persone che hanno vissuto la guerra.
Che sia un fottuto barbone o il re, non hanno problemi ad uccidere un uomo in più.
Ora te lo ripeto, liberalo."
Himaruya chiuse la chiamata senza rispondere, così Romano attivò l'auricolare "Kirkland, avvisa gli altri di tenersi pronti. Stanno per entrare."
Contemporaneamente sia i mafiosi della Mafia Bianca sia l'esercito spagnolo si mobilitarono e andarono in posizione.
Davanti all'ingesso, si posizionano due carroarmati circondati da innumerevoli soldati con scudi antiproiettili e caschi.
Avanzavano lentamente in attesa del segnale di partenza.
Berwald Oxenstierna, sempre sul balcone del terzo piano, stava caricando i proiettili nella mitragliatrice.
Lo faceva con velocità e precisione.
Wang Yao, alla sua sinitra, respirava profondamente per mantenere la concentrazione mentre cambiava rapidamente i soggetti dal suo mirino.
João Henrique si piombò nella stanza dove si trovavano i rifornimenti fatti entrare da loro con il camion.
Prese diversi esplosivi costruiti da Arthur Kirkland.Tutto era pronto. L'esercito avanzava.
I colpi della mitragliatrice iniziarono a sentirsi, fermando l'avanzata dei soldati.
Alcuni di essi caddero, colpiti con precisione ai piedi dal cecchino.
Ma i carri ancora puntavano a sfondare la porta.
Alfred e Ivan, che stavano nella hall insieme agli ostaggi per controllarli, videro correre João di fretta giù dalle scale con in mano 4 potenti esplosivi.
"GOD, STAI ATTENTO CON QUELLI!"
"ZITTO E APRIMI LA PORTA, SVELTO!"
Il portoghese si piazzò di fronte al portone, mentre veniva aperto con un pulsante automatico dall'americano."Stanno aprendo la porta??" Si sorpese Himaruya.
"Hanno deciso di arrendersi?" Fece il finto tonto Francis.Una volta che il sole caldo della Spagna giunse sulla pelle del mafioso, prese due esplosivi e li lanciò al primo carroarmato.
L'esplosione arrivò fino alla stessa altezza di Yao e Berwald.
Contento di cosa potevano fare, lanciò le rimanenti due bombe sull'altro.
Stessa reazione.
Poi le porte vennero richiuse, prima che uno di loro potesse essere colpito.Himaruya si sedette. Si mise le mani sui capelli. "Cazzo, cazzo, cazzo..." ripeteva.
"Come hanno fatto a prevedere tutto!?!? Dove hanno trovato il tempo di prepararsi!!!??? Non è possibile.""Scacco, mio caro Himaruya" gli rispose Romano senza essere udito. "Ma non scacco matto. La partita non è ancora finita."
"Francis, voglio che mandi altri poliziotti a sorvegliare il carcere dove sta Carriedo. Voglio anche gli architetti che hanno costruito quel cazzo di palazzo. Ci sarà qualche tubatura sorrerranea da cui possiamo entrare."
"Si sigore, vado" rispose la spia.
Uscì di corsa dalla tenda, ma non si diresse dalla polizia a chiedere altri uomini come si può pensare.
Andò nella base operativa dei mafiosi."Francis, non ti aspettavo." Disse il suo amico Gilbert vedendolo. Non doveva essere lì.
"Ti spiego dopo Gil. Romano, hai sentito no?"
"Ho sentito, ma il tuo amico ha ragione. Non dovresti comunque essere qui."
"Ma, io credevo che-"
"Era stata prevista anche una risposta del genere da parte dell'ispettore. Ivan ha già chiuso tutte le possibili entrare sotterranee. E se scaveranno, ci vorranno 2 giorni di lavoro per rompere le fondamenta."
"Lascerai che entrino?"
"Quando entreranno, il vostro amico Antonio sarà già fuori di prigione."
"Vorresti mandare qualcuno in carcere a prenderlo, giusto?" Si intromise nella discussione Ludwig.
"Esatto Beilschmidt. Hai indovinato."
Romano posò il suo cappello e l'auricolare sulla scrivania.
"Non saprei chi mandare, per rischiare tanto. Insomma, se ti prendono non hai nemmeno il tragitto da fuori a dentro la galera per evadere."
Fece un profondo respiro.
"Roderich Edelstein, riesci a procurarmi una divisa da poliziotto e a farmi mandare in prigione insieme agli altri?"
L'austriaco si mise subito a cercarla sul dark web, mentre Francis promise che sarebbe riuscito lui ad inserirlo tra i poliziotti spediti.Feli guardò triste il fratello.
Non gli piaceva il piano, era troppo rischioso.
Far evadere il detenuto più sorvegliato della prigione in meno di due giorni.
"Fratello..." lo chiamò a voce bassa.
Una volta girato, la rigidità dello sguardo, la compostezza solita e l'atteggiamento che Romano ha avuto durante tutta l'operazione, scomparvero quando il fratello lo chiamò così.
Gli rivolse un dolce sorriso, per rassicurarlo.
Si avvicinò a lui e lo strinse forte in un abbraccio. "Fidati di me, non mi prenderanno. Lascio il comando a te."
"Ch-che cosa perché proprio a me???"
"Credo che riuscirai a coordinare il tutto nella maniera più corretta. Fatti aiutare da Ludwig se necessario."
Le guance di Feliciano si arrossarono lievemente, confermando al maggiore l'esistenza di un qualcosa tra suo fratello e il tedesco.
La loro conversazione venne interrotta da "Vargas, la tua divisa è arrivata."
Lovino si distaccò dal momento intimo e tenero, per ritornare al suo stato naturale.
"Che efficiente velocità!" Esclamò prima di lasciare completamente la base.
Feli osservò suo fratello uscire, a passo spedito e con il mento alto, nel buio della notte. Poi puntò il suo sguardo verso il grande monitor sincronizzato sul tg: osservò la struttura del palazzo, e le registrazioni sulle esplosioni avvenute quel pomeriggio.
Si avvicinò alla scrivania di suo fratello e lentamente si sedette.
Prese l'auricolare.
Era determinato a vincere questa battaglia contro il governo spagnolo.
Lo doveva a suo fratello.
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Our Type of Mafia- SPAMANO FF
Fanfic"Si lasciò scappare una lieve risata, immaginando cosa si sarebbe inventato per farlo uscire dalla cella." -Dall'intro "Rimasero a fissarsi negli occhi per lunghi secondi, o almeno, l'italiano provò a tenere il contatto visivo con gli occhi verdi de...