Il campo di concentramento

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Il giorno dopo Lucrezia è ancora più disperata;suo padre deve essere seppellito in tutta fretta senza un degno funerale. Purtroppo nessuno deve sapere che era fuggito dalla sua prigionia.La piccola dà il suo ultimo saluto al padre prima che Andrea lo porti via per sempre. Maria chiede a Marco di tenere compagnia a Lucrezia sperando di poterla confortare. Il giovane ha in mente di farla uscire un po' fuori da casa
- Che stai facendo?! Non voglio uscire!-
- Ti porto nel centro paese! Ti mostro una cosa! -
- Non sono in vena. -
- Aspetta e vedrai! -
In poco tempo i due arrivano nel centro, Marco entra in un negozietto e caccia fuori dalla tasca un minuscolo portafoglio.
- Un burattino! -
Il signore dietro al bancone si gira e dice:
- Senti piccolo, si può sapere cosa ci fai con tutti questi burattini? Me li chiedi quasi sempre! -
Poi detto questo il signore prende un burattino e lo dà a Marco, a quel punto Lucrezia è un poco incuriosita.
- Lucrezia, voglio sollevarti un po' il morale! Guarda! -
Marco inizia a far muovere il pupazzo: prima lo fa camminare, poi correre, dopo persino ballare e mandare un bacio.
A quel punto Lucrezia sorride e ringrazia Marco.
- Oh no!! -
Grida il bambino, una camionetta piena di soldati...
I due si nascondono nel retro del negozio, Marco sbircia dalla porta, i soldati dell' SS sono entrati proprio nel negozietto! E come se non fosse abbastanza Lucrezia fa cadere un vaso per sbaglio, i soldati capiscono subito che il rumore viene dal retro.
Tra di loro c'è lo stesso soggetto che era entrato in casa di Maria la settimana prima che riconosce subito Marco e dice:
- Ciao ragazzino, ti ricordi di me? Lei chi è una tua amica? Scommetto che è la bambina che stiamo cercando! -
- No! Ti sbagli! -
Insiste il bambino.
- Lascia stare Marco. - dice Lucrezia
- Sì... Sono io la bambina che state cercando! -
- Prendetela! -
Ordina il soldato, mentre il povero ragazzo viene fermato dagli altri e Lucrezia scompare tra la gente presa dai nazisti.
Dopo una lunga camminata la bambina viene fatta salire su un treno pieno di donne e bambini, che guardano Lucrezia con quello sguardo perso nel vuoto. La bambina si siede a terra nello stesso vagone in di solito veniva trasportato il bestiame.
Le ore passano, ad un certo punto la piccola non ce la fa più e si addormenta con la testa appoggiata sulle spalle. Il mattino seguente lei si sveglia e tutti stanno già scendendo dal treno, così si entrano in un posto orribile dove la prima cosa che si vede è un mucchio di ossa al lato ed una recinzione di filo spinato. A Lucrezia vengono tolte le scarpe e tagliati i capelli poi viene portata in un capannone, un vero e proprio casermone, con donne e bambini, molti dei quali erano in condizioni pietose, magri e con i volti scavati da fame e disperazione.

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