Just scared of never feeling it again

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Disclaimer: Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte del loro universo sono di proprietà della Marvel.
Le seguenti immagini non mi appartengono e sono utilizzate a puro scopo illustrativo.
Nessun copyright si intende violato.



HIGH HOPES


CAPITOLO 7 – JUST SCARED OF NEVER FEELING IT AGAIN

•••


L'immaginazione di Peter era sempre stata contaminata da un preponderante senso di colpa. Sempre.
Ogni qualvolta che la sua mente prendeva il volo o se ne andava a spasso per mondi e situazioni creative, il Peter razionale che albergava in lui lo aveva sempre acchiappato con una ragnatela e costretto a tornare con i piedi per terra.
Beh, a parte nei suoi sogni. E quello aveva tutta l'aria di esserlo, perché da troppi secondi stava percependo sulle sue labbra un sapore che aveva sempre fatto parte solo della sua fantasia. E il suo raziocinio non stava facendo proprio un bel niente per scuotere la testa e tornare alla realtà.
Era un sogno. Per forza! Oppure Tony si sarebbe già staccato, avrebbe già scansato le mani dalle sue guance bollenti e sarebbe già tornato a compiere azioni di quotidianità. E lui si sarebbe dato dell'idiota per aver anche solo osato immaginare uno scenario del genere.
Eppure quelle sensazioni erano così... vivide. Quel sapore era così forte, l'odore di dopobarba della pelle di Tony non l'avrebbe colpito così intensamente e il suo stomaco non si sarebbe messo a fare le contorsioni di un circense del Cirque du Soleil, se si fosse trattato di un sogno.
Avrebbe dovuto aprire gli occhi e comprendere, capire. Ma la paura di schiuderli e trovarsi nella sua stanza - solo e sudato per un semplice sogno – non era affatto ciò che desiderava. Avrebbe voluto rimanere lì per l'eternità a godersi ciò che per anni aveva immaginato e che in quel momento sembrava così... reale.
Peter approfondì quel contatto beandosene in ogni sfaccettatura, percependo sulle papille gustative un sapore nuovo, un sapore che lo mandava in estasi e che lo rendeva leggero e pesante allo stesso tempo.

Solo quando Tony, dopo chissà quanti secondi, decise di rompere quel contatto per poter contemplare ciò che di bello aveva di fronte, Peter fu costretto a realizzare che l'impossibile fosse appena divenuto possibilità.
Aprì gli occhi e si accorse che non fosse alcun sogno, di alcuna immaginazione. Era sul piano del reale, perché le iridi color cioccolato di Tony, velate e luccicanti, viste da così vicino possedevano nuove sfumature che la sua immaginazione non avrebbe mai potuto creare.
Trattenne il respiro nel vederlo lì, ancora con le labbra schiuse, le gote arrossate sotto il pizzetto ispido e le mani che ancora gli sfioravano le guance. Era qualcosa che aveva desiderato in modo ingiustificato per anni, qualcosa che aveva tentato di tenere solo per sé e qualcosa che l'aveva fatto sentire sciocco e irrazionale. Un desiderio che aveva sempre ritenuto ai margini della follia.
Era accaduto. Lì, in quel laboratorio, con sottofondo il bip incessante del saldatore. Non era giusto che fosse accaduto.
Per Peter, fu come essere gettato nelle acque più gelide del Mare del Nord. Si allontanò con uno scatto e ruppe quel magico filo dorato che li aveva tenuti uniti fino a quell'istante. Si allontanò con il respiro affannoso e il panico pronto a mettergli le mani attorno al collo. Prese distanza e vide lo sguardo di Tony corrucciarsi indispettito.
«P-Pete?»
«Oh no... no, no, no!» farneticò Peter, allontanandosi ancora di più, urtando accidentalmente uno dei carrelli per gli attrezzi, ribaltandolo. «Signor Stark, non... questo... non deve accadere» continuò, prima di avviarsi a ritroso verso l'uscita, spaventato più che mai.
No, non era pronto ad accettare che le cose tra loro cambiassero. Tony non sapeva quanto lo avesse amato, da sempre. Quello che per il suo mentore era stato un semplice bacio dettato da chissà quale voglia spasmodica, per Peter aveva significato un mondo intero e no, non poteva illudersi.
Non doveva illudersi, o ci avrebbe sofferto troppo. Non voleva perderlo di nuovo.
«Ma che... aspetta! Io... scusami, Peter, non volevo metterti a disagio» tentò di fermarlo Tony, in preda al panico, sentendosi un completo e perfetto imbecille. Mosse un paio di passi, ma le sue gambe tremavano.
«No... m-mi dispiace! Mi dispiace!» biascicò Peter e, divorato oramai dalla paura, sparì oltre la porta automatica.
Tony si lasciò cadere con un tonfo sulla sedia girevole e si portò entrambe le mani nei capelli.
Cosa diavolo aveva appena combinato!?

High Hopes || ꜱᴛᴀʀᴋᴇʀ - adult!Peter ||  • Endgame-fixing •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora