Disclaimer: Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte del loro universo sono di proprietà della Marvel.
Le seguenti immagini non mi appartengono e sono utilizzate a puro scopo illustrativo
Nessun copyright si intende violato.
HIGH HOPES
CAPITOLO 2 - IT TAKES ME BACK TO WHEN WE STARTED
•••
Il silenzio che si era susseguito alla domanda di Tony Stark era penetrato nelle ossa, quasi come il rumore delle unghie sulla lavagna. Fastidioso e insopportabile. Quando siamo? - aveva chiesto.
Peter, con la lingua tra i denti, non era riuscito nemmeno a guardarlo negli occhi. Gli stessi occhi che aveva cercato per otto anni, occhi nei quali aveva sperato di potersi perdere in un senso di tranquillità e pace che tanto aveva agognato.
Di quella pace nemmeno l'ombra. Solo smarrimento e sensi di colpa.
Non fare nulla che io farei. E soprattutto non fare nulla che io non farei.
Temeva davvero di aver combinato un disastro a perseguire la decisione di riportarlo indietro. Era andato tutto come previsto, non era successo nulla di grave, ma aveva il terrore che Tony l'avrebbe odiato. Che Tony non volesse affatto trovarsi lì, nel futuro. E la conferma era stata il tono aspro e intimidatorio con il quale aveva posto quell'interrogativo.
«Qualcuno risponda alla mia cazzo di domanda» ripeté Stark. Si sollevò con il busto per sedersi meglio e supplicò con gli occhi Banner o Strange di prendere la situazione in mano e dargli spiegazioni, dato che Peter sembrava tanto sconvolto da non riuscire nemmeno a parlare.
I due dottori non risposero e, al contrario, attesero che fosse Peter stesso a chiarire la situazione. Sapevano che avrebbe dovuto trovare le forze per farlo, era l'unico in quella stanza in grado di far ragionare quell'egocentrico di Tony Stark. Il dottor Strange lo sapeva bene: l'aveva visto su Titano. Ironman aveva quel brutto vizio di parlare sopra agli altri, a tutti, tuttavia con Peter non sempre aveva avuto l'ultima parola.
«Che anno è? Che fine ha fatto Thanos?» insistette Tony, cercando con occhi disperati qualche indizio che gli facesse intuire dove si trovassero. Quello era senza dubbio un laboratorio scientifico - forse di Banner - ma non se lo ricordava affatto strutturato in quel modo.
«Noi... noi abbiamo vinto la guerra, signor Stark. Thanos è morto» rispose finalmente Peter, una volta trovato il coraggio di iniziare quella conversazione che non aveva mai pensato di poter affrontare.
Abbiamo vinto, signor Stark.
Rabbrividì. Cretino lui! Aveva a lungo ponderato il modo di riportare Tony in vita ma non aveva mai, mai pensato a cosa dirgli per giustificare la sua azione. Si era sempre immaginato di abbracciarlo, di raccontargli tutto ciò che era successo in quegli anni davanti ad una tazza fumante di cioccolata calda, sorridendo e scordandosi di tutto il dolore. Cretino.
«Cristo, Pete! Vuoi deciderti a raccontarmi le cose come stanno o ti devo cacciar fuori le parole di bocca?!» lo spronò Tony, nel maldestro tentativo di mantenere una calma che era evidente non facesse parte del suo attuale stato d'animo.
Se solo fosse facile, pensò Peter. E se lo avesse odiato?
«Siamo nel 2031. Sono passati otto anni dalla guerra. È stato lei a uccidere Thanos, lei ha preso il Guanto dell'Infinito e ha schioccato le dita» spiegò, il cuore dolorante al solo ricordo di quella scena.
Io sono Ironman.
«Non ricordo di averlo fatto!» si intromise Tony, sottecchi, guardandosi poi le mani. Erano integre, a parte qualche contusione.
«Perché è morto! Lei è morto! In questa linea temporale lei si è sacrificato per noi» gracchiò Peter con voce rotta, e fu diffcile ignorare il pizzicore agli angoli degli occhi. «Quello che abbiamo fatto è stato tornare indietro nel tempo a prenderla, così che evitasse di sacrificarsi».
Tony strabuzzò gli occhi. Avevano viaggiato nel Regno Quantico, di nuovo! Avevano creato una nuova linea temporale. Non poteva credere alle proprie orecchie!
«Avete condannato la mia epoca alla distruzione, così facendo!» soffiò Tony, realizzando cosa avrebbe potuto comportare l'essere stato salvato.
«No! Abbiamo dato il guanto a Carol, sono salvi. Sono tutti vivi! Ma lei... lei naturalmente è scomparso da quella linea temporale perché...» Peter si interruppe per pensare a cosa dire, a come dirlo, a come farlo. Qual era il modo migliore per rivelargli il reale motivo per il quale avessero deciso di viaggiare nel tempo? Forse avrebbe dovuto farglielo capire con calma, anche se non sarebbe servito a niente. «Perché volevo che tornasse tra noi, qui».
«E perché non l'avete fatto subito dopo la guerra? Perché siete venuti a prendermi dopo otto dannati anni!?» puntualizzò Tony e, lentamente, tentò di alzarsi in piedi e liberarsi dell'armatura di Ironman, staccando alcuni pezzi rotti con scatti nervosi.
Bella domanda. Non ti sfugge niente, eh - pensò Peter.
«Ho aspettato perché avevo paura delle conseguenze. Non volevo mettere in pericolo questa dimensione solo perché non riuscivo ad accettare la sua scomparsa» si mise a nudo e si alzò anch'egli per fronteggiare il suo mentore, sperando con tutto il cuore che capisse.
Ma Tony non capì. Tony era sempre stato impulsivo, carnale, specialmente quando si trattava di Peter. Si sentiva responsabile nei suoi confronti e non avrebbe mai accettato un simile colpo di testa da parte del suo protetto.
«MA L'HAI FATTO!» abbaiò. Si avvicinò pericolosamente al viso di Peter, ringhiandogli in faccia con rabbia. «Ti immagini cosa sarebbe potuto succedere se Thanos ti avesse seguito fin qui!? TI RENDI CONTO DEL PERICOLO IN CUI TI SEI MESSO E IN CUI HAI MESSO TUTTI VOI!?»
Peter strinse i denti fino a sentirli scricchiolare. Sapeva che sarebbe successo, ma quel confronto gli fece più male che mai.
E io volevo che tu fossi migliore.
Ancora più male di quella volta.
«Mi dispiace, signor Stark... io ci ho pensato tanto, io...» balbettò, percependo le gote andare a fuoco e le mani tremare di rabbia e tristezza. «Io ho dovuto imparare a vivere in un mondo senza di lei... a resistere. Ma poi...»
«Poi cosa?! Perché non mi hai semplicemente salvato e lasciato là nella mia epoca?»
Tony continuò a fissarlo negli occhi e sostenere il suo sguardo con evidente disappunto. Sperava che in otto anni fosse cresciuto, che avesse imparato a non agire di impulso, che fosse diventato migliore di lui.
«Ora non si tratta più solo di me... l'ho dovuto fare... ho dovuto prendere questa decisione e non per il mio egoismo. Ho dovuto farlo per Morgan» Peter sputò il rospo, si liberò di quel primo peso agganciato alle proprie spalle.
E, solo all'udire quel nome, l'espressione dura sul viso di Tony mutò, e nei suoi occhi iniziò a brillare la scintilla del terrore.
«M-Morgan... Morgan sta bene, vero? Dimmi che sta bene» sussurrò con voce incerta, iniziando ad avvertire i primi sintomi di un attacco di panico.
«Sì! Sì, sta bene!» si affrettò a rispondere Peter. «Ma... ma la signora Potts... io... mi dispiace, signor Stark. Lei è... per questo ho dovuto tornare nel passato. Non volevo che Morgan rimanesse sola al mondo adesso che sua madre... non c'è più» farneticò, con una morsa attorno allo stomaco. Perché, se in quella fottuta stanza erano in tre, doveva proprio essere compito suo dargli la notizia che sua moglie fosse passata a miglior vita?
Tony fece due passi indietro e si appoggiò di nuovo con la schiena al muro per sorreggersi. Sentì le gambe tremare, sentì il proprio corpo cedere.
«Pepper è morta?» domandò con un filo di voce.
Peter quella volta non distolse lo sguardo. Lo affrontò a testa alta, sebbene gli occhi di Tony si fossero appena caricati di sensazioni terribili.
«Mi dispiace» soffiò. Cercò un contatto che però Tony evitò come la peste, e in quel momento lesse odio puro nel suo sguardo.
Tony evitò il suo contatto e, reggendosi in piedi a malapena, si avviò furibondo verso l'uscita del laboratorio spalancando la porta con un pugno, seguito di corsa da Bruce Banner.
Peter si sentì morire, avrebbe preferito sparire piuttosto che farsi guardare in quel modo dalla persona a cui teneva più al mondo. Si sentì sbagliato, si sentì trafitto, e capì che forse aveva commesso un grave errore a portarlo lì. L'aveva fatto per una giusta causa, ma aveva finito per essere odiato. Stette per parecchi minuti a osservare il muro, ricurvo su se stesso con il cuore in frantumi e la testa pesante ma, quando percepì il dottor Strange avvicinarsi e aprire la bocca per dire qualcosa, alzò una mano per frenarlo e continuò a guardare altrove.
«Lasciami solo».
![](https://img.wattpad.com/cover/215516120-288-k209245.jpg)
STAI LEGGENDO
High Hopes || ꜱᴛᴀʀᴋᴇʀ - adult!Peter || • Endgame-fixing •
FanfictionDopo otto lunghi anni dall'ultima battaglia contro Thanos, Peter trova finalmente il coraggio e il modo di mettere a posto le cose. Tuttavia riuscirà a sistemare anche il conflittuale rapporto con se stesso? • Peter aprì gli occhi nuovamente, serran...