Quando Cesare, Tonno e Nelson arrivarono in studio Frank, Nicolas e Dario erano già lì.
«Bic, come mai così puntuale?» domandò Nelson sinceramente stupefatto.
«Merito mio» Dario alzò le mani vittorioso. «Era a casa mia, gli ho messo fretta».
«Sono arrivati addirittura prima di me» commentò Frank incredulo.
Nic fece finta di non averli sentiti e non fece commenti, fingendosi impegnatissimo a finire la copertina di un video al computer. Dario lo abbracciò da dietro e gli lasciò un bacio sui capelli.
Poco dopo si misero tutti all'opera per registrare la puntata del giorno: "É buono affumicato?". Qualche giorno prima Tonno e Dario avevano comprato un affumicatore portatile e diversi tipi di trucioli di legno per affumicare i vari cibi con profumazioni diverse. Durante tutto il video Cesare e Nelson battibeccarono perché sentivano sempre cose diverse l'uno dall'altro e non erano mai d'accordo. Ad un tratto l'affumicatore cominciò a fare un rumore strano e Nelson, inconsciamente, si aggrappò spaventato a Cesare, come per proteggersi. Cesare rimase impietrito per un attimo, percependo le mani di Nelson che gli stringevano la camicia. Quando il riccio si staccò, Cesare ritornò in sé ridendo, ma dentro la sua testa i pensieri vorticavano: perché stava avendo quelle reazioni esagerate quando Nelson gli si avvicinava? Erano sempre stati molto uniti, avevano sempre scherzato tra di loro e non aveva mai pensato a lui in quel mondo. Non aveva mai avuto il tempo di pensare a lui in quel modo, rifletté.
Quando finirono di registrare fecero una breve riunione per fare il punto della situazione e trovare nuove idee per i video da caricare su Space Valley, il loro canale Youtube. Nic se ne uscì con un'infinità di "È buono...?" seguito da svariate possibilità che fecero ridere tutti. Ci fu un attimo di confusione generale dove Cesare, Tonno e Nicolas cominciarono a ballare e cantare a squarciagola canzoni della Disney, finché Frank non sgridò tutti e tre e li implorò di finire il lavoro.
«Ragazzi, oggi vado via presto che vado a cena con Bea» esordì Nelson preparandosi ad andarsene. Cesare guardò l'orario: le 18.50. Erano da più di quattro ore in quello studio e sembravano passati solo due minuti. Il tempo passava in modo strano dentro quelle quattro mura, soprattutto grazie a delle persone che lo tenevano costantemente impegnato.
«Ora si dice "andare a cena", eh, vez?» ammiccò Tonno all'amico e Nelson gli fece un occhiolino d'intesa. Salutarono tutti il riccio ma, quando stava per chiudersi la porta alle spalle, Cesare lo richiamò di colpo, fermandolo.
«Stavo pensando che domani sera potremmo andare a ballare» disse, rivolgendosi a tutti e cinque. «Non ci andavo mai con Martina e ho davvero bisogno di staccare la testa».
Nelson, Tonno e Nicolas si guardarono tra loro, annuendo subito, mentre Frank e Dario erano più riluttanti all'idea di andare in un luogo super affollato per ballare. Nic convinse il suo fidanzato che sarebbe stata una serata divertente e tutti assieme cercarono di convincere Frank, che alla fine accettò solo per zittirli. Non era proprio il tipo da discoteca, nonostante fosse un musicista non aveva per nulla il senso del ritmo quando si trattava di ballare, ma per fare un piacere a Cesare ci sarebbe andato. Dopo che Nels se ne fu andato rimasero ancora per una mezz'oretta in studio e poi ognuno tornò a casa sua.
Cesare arrivò nel suo appartamento, aprì la porta di casa e in un attimo si ritrovò addosso una massa di pelo marrone. «Chewbe!» esclamò abbracciando il cane scodinzolante. «Mi sei mancato» e lo riempì di baci sul muso. Per fortuna che c'era lui, se no non avrebbe sopportato quella casa così vuota. Si accoccolò un po' sul divano col suo cane e poi si preparò delle fettine di pollo con della verdura: pizza il giorno prima e pasta a pranzo l'avevano appesantito.
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Lights Up (Space Valley - Celson/Nicario)
FanfictionCesare sta vivendo un momento di cambiamenti e di scoperte. Dopo essersi lasciato con la sua ragazza cerca di ritrovare sé stesso e di ritrovare un po' di felicità. E a volte, la felicità è proprio lì, sotto il proprio naso.