Capitolo 7

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Cesare si sciacquò il viso con dell'acqua fredda, poi uscì dal bagno dello studio e ritornò a sedersi di fronte al suo computer, cercando di finire la copertina di un video facendo il minimo movimento per non sudare troppo. Erano tutti già al lavoro, tranne Nicolas che, perennemente in ritardo, non li aveva ancora degnati della propria presenza.

Dario, sbadigliando, si alzò per scrivere sulla loro lavagnetta bianca la scaletta delle puntate da caricare e, proprio in quel momento, la porta dello studio si spalancò. Nel vano della porta comparve Nicolas, occhiali da sole, maglietta bianca e pantaloncini beige: sembrava appena tornato da un safari. Appena vide il ragazzo alto in piedi, con il pennarello sollevato a mezz'aria nel gesto di scrivere, si fiondò verso di lui e gli si aggrappò addosso come se fosse l'ultimo barattolo di Nutella presente al mondo. Dario, inizialmente spiazzato, dopo un attimo lo cinse con le sue braccia forti e quasi si piegò su sé stesso per stringere il piccolino più stretto che poteva. Gli altri quattro si scambiarono degli sguardi confusi: nessuno aveva capito bene il motivo di quell'abbraccio così spontaneo e quasi violento, non era una cosa abituale. Restarono abbracciati e incastrati uno all'altro – Nicolas con la testa che sprofondava nel petto di Dario e quest'ultimo con il mento appoggiato alla testa scura del piccolino – per quasi cinque minuti e tutto intorno regnava un silenzio innaturale. Finalmente i due ragazzi si staccarono e Cesare notò che Dario aveva quasi gli occhi lucidi, cosa davvero strana. Gli altri quattro erano come bloccati nelle loro posizioni, non sapevano bene cosa fare.

«Qualcuno ci spiega cosa sta succedendo?» domandò Nelson cautamente.

Dario e Nicolas si scambiarono uno sguardo divertito vedendo le espressioni confuse e curiose dei loro amici.

«Ieri sera ho detto alla mia famiglia di me e Nicolas» confessò Dario quasi imbarazzato, poi si girò di nuovo verso il suo ragazzo per dargli un piccolo bacio sulle labbra.

«Ma che bello vez!» esclamò Tonno entusiasta e si alzò ad abbracciare il ragazzo più alto. «Sono davvero contento». Questo gesto spontaneo del biondo sbloccò quella calma surreale che si era venuta a creare e tutti si alzarono in un turbinio di esclamazioni e pacche sulle spalle.

«Guglielmo è servito, eh?» domandò Cesare, rendendosi conto che l'intuizione avuta il giorno prima era quella giusta: Dario aveva accompagnato Gu in stazione apposta per chiedere consigli.

«Lo ammetto, ha fatto la sua parte» concordò Dario ridendo. Nicolas lo riabbracciò per qualche secondo, dicendo: «Sono così contento!»

«Ma guardati Dario: fai quello tutto di un pezzo, che non crede all'amore, e poi ti sciogli per un piccolino del genere» commentò Frank sorridendo e Dario abbassò lo sguardo quasi imbarazzato mentre Nicolas alzava verso di lui i suoi occhioni color nocciola. «Come si fa a resistere a questo ragazzo?» domandò più a sé stesso che agli altri. Tutti dovettero concordare: non gli si poteva resistere.


Lo studio si era riempito di allegria e la mattinata continuava a protrarsi lentamente, dando a Cesare tutto il tempo di torturarsi coi suoi pensieri. Continuò a rimuginare per un po', indeciso se parlare o meno, ma sapeva già la risposta dentro di sé. Oltretutto, la notizia di Dario gli aveva infuso ancora più coraggio. Se lui era riuscito a dire alla sua famiglia, ancora vecchio stampo e di vedute non troppo larghe, di essere fidanzato con un ragazzo, lui poteva benissimo dire ai suoi cinque amici, decisamente più aperti e liberali, di essere bisessuale.

Mentre cominciavano a tirare fuori i loro pranzi per mangiare, Cesare inspirò profondamente e prese coraggio.

«Visto che oggi è giorno di grandi notizie» esordì guardando Dario e Nic, «anche io avrei qualcosa da dire». Gli alti focalizzarono tutta la loro attenzione su di lui e questo lo mise un attimo a disagio.

Lights Up (Space Valley - Celson/Nicario)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora