Capitolo 8

3.1K 126 49
                                    

Quel mercoledì sera segnò un punto di svolta nella loro dinamica usuale. Nei tre giorni successivi a quella discussione e a quella strana telefonata, in studio tra Cesare e Nelson si percepiva una certa tensione, o meglio, i diretti interessati sicuramente la percepivano. Non erano sicuri che gli altri quattro si accorgessero che evitavano di guardarsi negli occhi, che mantenevano una distanza fisica molto più elevata di quanto non avessero mai fatto prima, che alla mattina si rivolgevano a malapena il saluto. Non era una tensione carica di rabbia o nervosismo, era più un imbarazzo perenne che permeava l'aria attorno a loro: Nelson non sapeva bene cosa fare di quella nuova informazione acquisita e Cesare non sapeva come Nelson la stava prendendo dato che non gli aveva più chiesto nulla a riguardo. Si era, più che comprensibilmente, chiuso in sé stesso, cercando di elaborare il tutto. Cercavano di ridere e scherzare con gli altri come sempre, ma raramente si rivolgevano parola uno con l'altro a meno che non fosse strettamente necessario. Cesare aveva voglia di strapparsi i capelli: quella situazione era solo colpa sua.

Ma, nonostante la stupidità che potevano mostrare quotidianamente, gli altri quattro non erano completamente cretini: si erano accorti eccome che qualcosa non andava tra i due. Il sabato pomeriggio – avevano iniziato a lavorare anche di sabato al fine di portarsi avanti per la pausa estiva –, durante le riprese di un video, Nic perse la pazienza.

«Si può sapere cosa succede?» domandò alterato, spegnendo la seconda camera e scrutando i due ragazzi seduti dietro al tavolo. Nels e Cesare si scambiarono uno sguardo fugace.

«Cosa intendi Bic?» chiese Cesare candido, come se nulla fosse successo e non sapesse di che cosa stesse parlando.

«Non avete chimica, sembrate due persone messe lì a caso» disse incrociando le braccia, mentre dalla regia – Dario, Tonno e Frank si erano immobilizzati – non volava una mosca. «Zero sintonia.»

Nelson guardò per un attimo Nicolas, poi si voltò verso Cesare. «Non è compito mio spiegarglielo, no?» domandò laconico il riccio, poi si alzò dal tavolo, uscendo dallo spazio dove registravano le puntate e andando verso la cucina, lasciando Cesare da solo, illuminato dalle lampade del set come se fosse sotto interrogatorio.

Nelson poteva avercela con lui quanto voleva, però era stato corretto: non era compito suo dire agli altri cosa stava succedendo. Era Cesare quello che aveva combinato quel casino, sempre che quel suo interesse vero Nels poteva considerarsi effettivamente un casino: al cuore non si comanda, pensò. Però non se la sentiva di spiattellare i cavoli suoi così, davanti a tutti, e senza un minimo di preavviso.

«Niente ragazzi, abbiamo avuto una piccola discussione, niente di che» disse Cesare e si alzò per sgranchirsi un attimo le gambe, poi riprese il suo posto al tavolo.

«Beh, vedete di risolverla in fretta perché così non si può continuare» disse Nicolas facendo avanti e indietro con lo sguardo tra Cesare e Nelson, quest'ultimo in piedi di fianco al frigo intento a scolarsi una bottiglia d'acqua fredda. Il riccio finì di bere, ritornò a sedersi e si scusò con gli altri.

«Ora riprendiamo, tranquilli», guardò Cesare e fece un cenno di intesa, quasi professionale. Non voleva che quella questione privata rovinasse il loro lavoro. Cesare ricambiò il cenno: apprezzava il fatto che Nelson cercasse comunque di mantenere un velo di normalità tra di loro. Era già tanto che non gli avesse urlato addosso o peggio ancora, che non gli rivolgesse proprio più la parola. Si conoscevano da troppo tempo per fare delle scenate del genere.

Ripresero a girare il video e, senza troppe complicazioni, in un'oretta riuscirono a finire. Dopodiché si misero tutti a sistemare lo studio che era in condizioni pietose. Tra una pulizia e l'altra, i ragazzi chiacchierarono del più del meno, poi la situazione degenerò e le pulizie sfociarono prima in una lotta a colpi di spruzzino tra Cesare, Nic e Tonno e poi in una battaglia jedi con i bastoni delle scope al posto delle spade laser tra Tonno e Nelson. Dario e Frank li guardavano sconvolti e oramai senza speranze: erano dei bambini fino al midollo, ma gli volevano bene lo stesso.

Lights Up (Space Valley - Celson/Nicario)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora