Ero ferma al semaforo quando vedo due ragazzi che picchiavano un altro ragazzo sul ciglio della strada.
Se la prendono sempre con più deboli!Scendo dalla moto e levo casco:
- Lasciatelo stare subito - li minacciò con casco e un pugno alzato.
- Stai bene sei ferito, cosa cercano quei tipi da te? - chiesi al ragazzo accucciato sul bordo della strada. Mi ero preoccupata perché aveva taglio sulla fronte e labro rotto.
- Perché ti interessa! Li conosci per caso! - mi urlò in faccia.
- Vieni, che sei ferito alla testa ! - lo tiro per la mano.
- Sali! - obbedisce e salì dietro di me. - tieniti forte! - aggiungo sfrecciando lungo la strada evitando traffico, dirigendo verso casa mia.
Mi segue, lungo corridoio, senza dire neanche una parola. Apro la porta della casa e lascio le chiavi sul comodino.
- Siediti.- Dissi indicando divano ,ma non faccio in tempo finire la frase che crolla per terra.
La sua ferita sulla faccia non mi sembra grave, ma forse ha preso qualche botta in testa.
- Che stai facendo? - chiesi frastornato, dopo che odore di alcol disinfettante lo frizza la ferita. Ero vicino al suo viso, tanto da sentire il suo respiro.
- Fermati un attimo ti pulisco la ferita in fronte, eri svenuto e ti ho messo sul divano. - ribadisco.
- Non è nulla! Fammi andare via! - esclamò contrariato.
- Fai pure come ti pare! - mi allontanò lasciando tutto l'occorrente sul tavolino.
- Perché sei così gentile con me, cosa vuoi?! -Disse preoccupato.
- Stai tranquillo! Non voglio nulla. Cose per caso aiutare qualcuno diventato un crimine? - ribadisco scocciata.
- Di solito la gente aiuta solo per avere qualcosa in cambio! - esclamò contrariato...
-Mi ha davvero rotto. Senti stai meglio. No! Allora te ne puoi andare via! Fatti vedere da uno bravo, io fatto quello che potevo.- Ribadisco in fretta alzando la voce e con mano indico la porta, mica lo tengo prigioniero! Presi lo zaino e mi sono diretta nella cucina.
-Ho fame e vorrei mangiare qualcosa, sai che ore sono, e io ancora non ho cenato!- dissi disapprovando la sua risposta di prima.
Lui rimasi lì, seduto senza dire nulla. Non si aspetta mica che lo faccio anche per lui.
- Hai fame? - chiesi alla fine. Scosse la testa in segno di si.
- Vieni? - aggiungo - Stai bene, mi sembri pallido! Dai mangia.
-E buono ma manca un po' di piccante! - disse con la bocca piena.
- Già avevo finito.! Rispondo.
Mi ringrazia, prese lo zaino e si dirige verso la porta, lasciando una manciata di soldi sul tavolino.
- Ma che ca**o fai mi hai preso per una puttana! Prendi la tua roba e sparisci in fretta prima che ti gonfio io questa volta.
-Bel ringraziamento che ti hanno insegnato! Sparisci! - urlai contro di lui sbattendo la porta
Ma che cavolo di gente che si incontra oggi! Li aiuti e ti prendono per...!
E quasi ora, devo andare via, controllo messaggi, qualche email, e via.
E questo cos'è! Vedo bigliettino con numero e nome: Jooheon... Scusa non sono abituato a ricevere aiuto! Non se aspetta che lo chiamo! Infilo biglietto in tasca comunque e vado via.
P.S. Scusate errori.
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"A-more" "Ciò Che Non Muore" .
Short StoryImmaginate di vivere in una bellissima casa con ogni tipo di comodità, ma preferite comunque scappare da essa nascondendovi. Vivere per me significa essere libera. Voi cosa avreste fatto? quale scelta avreste intrapreso? Quella piena di emozioni, fo...