Grazie a una nuova amica, sono diventata nuova volontaria in ospedale.
Devo dire che questo camice rosa mi dona - guardandomi allo specchio noto come mio viso e cambiato.
Ore di attesa finalmente mi fanno entrare, ho con me un quaderno e una penna.
- Buonasera, sono Suji Sin, la volontaria dell'ospedale, ti ho portato un quaderno, e una penna.
- Grazie - risposi senza alzare lo sguardo.
Sul prima pagina ho scritto una frase e numero di cellulare, spero solo che riesci farla incuriosire abbastanza.
"Ti aspetterò anche se ci vorrà una vita intera, aspettami anche se sarà dura"
- Arrivederci - dissi uscendo dalla stanza.
Forse meglio così.
Salgo sulla terrazza, vista e bellissima ma ho altro in testa. Queste terrazze sono collegate con la sua stanza.
Suono del cellulare mi fa ritornare alla realtà.
- Leedo ciao, come stai? - chiesi.
- Dove sei? Non sei tornata a casa ancora! Hai mangiato almeno! - domando preoccupato.
- Sono sempre in ospedale. Dimmi se faccio bene? È giusto quello che faccio? Non posso vederlo così?
- Suji Sin? Non lo so? Se non ci provi non saprai mai! - disse
- Male che vada, è già in ospedale? Quello che mi suggerisci?
- Non proprio! Fin ora hai sempre fatto quello che volevi! Andava sempre bene!
- Non lo so? Aiutami! Ti prego? - supplicai di nuovo.
- Suji Sin malapena io ti ho riconosciuto, eppure ci conosciamo bene!
Trova modo e provaci! In più sai ché tuoi ci sono trasferiti, non hai più bisogno di nasconderti.
- Grazie Leedo! Seguirò tuo consiglio.
Arrivato un messaggio mentre parlavo con Leedo.
- Perché ha scritto quella frase sul quaderno? scrive Jooheon
- Perché mi piaceva, che lei la leggesse! - rispondo.
- E perché suo numero!
- Per scrivermi, non è ovvio!
- Sei una stalker!
- Sei tu che mi hai scritto per primo!
Perché hai fatto! Cosa volevi chiedermi!
- Chi sei?
- Sono... Suji Sin. Posso io farti una domanda?
- Hai appena fatto.
- Allora se non ti piace mia compagna me ne vado! - spero che coglie l'attimo della frase. Ho detto così prima che mi bacio per la prima volta.
Non risponde. Sara confuso, lo spero.
- Lavori stasera?
- Perché mi vuoi incontrare!
- Non sono sicuro se puoi...
- Certo che sì, fai parte del mio lavoro!
-Odio mio, perché rispondi così, mi fai morire.
- Cosa c'è di strano mica ti ho offeso!
- Non e questo! Sembri
- Una stronza, per caso. Ti chiedo scusa.
- No... Che rispondi in una maniera strana!
Aspettai un po' prima di rispondere.
- Volevo dire simile... Posso chiamarti!
- A una condizione!?
- Dimmi perché sei in ospedale? Preferisci che io lo scopra da sola?
- Mi stai confondendo! Vorrei sentirti!
- Prima rispondi!
- Non è così semplice, neanche medici sanno cosa io abbia?
- Fai uno sforzo, cerchi di essere sincero almeno con te stesso.!
- Ok ma dimmi dove ti trovi?
- Io sono sulla terrazza.
- Soffro perché ho perso la persona che amavo... Ecco perché?
Ti posso chiamare ora.?
- Perché non vieni sulla terrazza, quella sul retro della camera tua!
Uscì. Quasi correndo, fra poco non inciampa. Ero seduta sulla panchina all'ombra, si vedeva solo mio zaino.
Ho paura, tanta paura di quello che possa accadere.
Jojo sei tu? - Chiesi - Sto sognando non svegliarmi. Non è possibile, ti ho vista...
Honey va tutto bene... Sono io... Jojo...
Honey...
Mi bacio. Prima un bacio, poi un altro, e altro ancora.
P.S. Scusate errori.
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"A-more" "Ciò Che Non Muore" .
NouvellesImmaginate di vivere in una bellissima casa con ogni tipo di comodità, ma preferite comunque scappare da essa nascondendovi. Vivere per me significa essere libera. Voi cosa avreste fatto? quale scelta avreste intrapreso? Quella piena di emozioni, fo...