Chapter 23

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Un altro riferimento ancora, guys! 

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"Non ci credo che ti sei ritrovato a Central Park alle tre del mattino!" rise, Calum. Luke alzò gli occhi al cielo, ma annuì.

"Invece sì"

"In pigiama?" chiese, il moro, scettico. Luke annuì.

"Sotto il temporale?" domandò, ancora, e Luke tornò ad annuire.

"Sì"

"Ok. Chi sei tu e che ne hai fatto di Luke Hemmings? Sai, il mio migliore amico non farebbe mai una cosa del genere" ridacchiò, il moro. Luke gli diede una spinta giocosa, mordicchiandosi il labbro e trattenendo un sorriso.

"E' stata una pazzia e...io...Dio, Cal, non credo di essermi mai sentito così vivo" disse, sorridendo con tanto di fossette. Calum gli rivolse un sorriso contento. Erano sul divano della sala comune della confraternita, visto che anche il moro aveva deciso di lasciare il dormitorio e di trasferirsi lì con Ashton. Michael e Ashton erano a lezione, dato che erano ricominciate quel giorno, mentre lui e il moro erano liberi in quel momento. E Calum aveva aspettato pazientemente di rimanere solo con lui, prima di assalirlo per farsi raccontare tutto ciò che lui e Michael avevano fatto in quella settimana a New York, da cui erano tornati un paio di giorni prima.

"Ci voleva Michael per farti vivere un po', eh Hemmings?" gli disse, ridacchiando. Luke si mordicchiò il labbro, ma poi annuì con convinzione.

"Lo amo – gli rispose, voltandosi a guardarlo – Lo amo così tanto e così intensamente che penso potrei esplodere. Era una pazzia, ma...mi ha fatto sentire bene, vivo, e mi sono innamorato di lui un po' di più"

"E' la tua anima gemella, Luckey. E' normale che ti faccia sentire così" gli sorrise, Calum. Il biondo si passò una mano tra i ricci, poggiando il capo contro lo schienale del divano in pelle verde scuro, mentre si sistemava a gambe incrociate, così da star difronte al moro.

"Anche Ashton ti fa sentire vivo?" gli domandò, Luke. Calum annuì, gli occhi scuri sereni e divertiti.

"Sì. Mi sento me stesso quando sono con lui ed è bellissimo" rispose, il moro. Luke sorrise, ma non rispose. Lui con Michael si sentiva in quel modo, ma...ma c'era di più. E Luke poteva sentirlo, poteva avvertire quel di più, quell'amore, scorrergli nelle vene come fuoco, marchiandolo sottopelle. Lui e Michael erano di più.

"Quindi...cos'avete fatto alle tre del mattino a Central Park?" domandò il suo migliore amico, scuotendolo dai suoi pensieri. Luke ridacchiò, scuotendo il capo.

"Non te lo dico"

"Perché no?" inarcò il cipiglio, l'altro.

"Perché no" asserì, il riccio. Calum storse il naso, curioso com'era. Poi fece un sorrisino malizioso, e Luke si pentì subito di avergli raccontato di quella pazzia.

"Non avrete fatto sesso in pubblico?!" sbottò, il moro, e Luke sgranò gli occhi azzurri, fissandolo come se fosse impazzito. Afferrò uno dei cuscini del divano e lo colpì, ottenendo solo risate in risposta.

"Ma sei cretino? Secondo te potremmo mai fare qualcosa del genere!" sbottò, Luke.

"Ma tu non vuoi dirmelo" piagnucolò, Calum. Luke rise, scuotendo il capo. No, che non glielo diceva. Quello che era successo quella notte, in quel taxi e poi a Central Park, era qualcosa di solo loro. E anche se c'erano altre persone, restava comunque un momento e una bolla d'amore che apparteneva a lui e a Michael. Non l'avrebbe raccontato a Calum, non l'avrebbe raccontato a Greis o alla sua famiglia. Quel momento sarebbe rimasto per sempre custodito nei suoi ricordi e nel suo cuore. Sarebbe rimasto impresso e indelebile tra di loro, perché era un momento delicato e forte al tempo stesso che lui e il rosso avrebbero custodito per sempre nella loro storia. Non c'era modo che condividesse quell'amore con qualcun altro.

Chemicals Colors |Muke  (Soulmates|AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora