Sono seduta in sala d'attesa insieme ad Andrea. Aragorn è a casa nostra e lo tiene d'occhio l'Agente 13. Farah, Maria Hill, Steve e l'agente Natasha Romanoff sono in piedi e osservano cosa succede all'interno della sala operatoria grazie a una finestra. Tengo la testa bassa e cerco di trattenere le lacrime. -Hai scoperto chi è stato?- mi chiede Andrea. Non versa lacrime ma è triste quanto me. Sento gli occhi inumidirsi. -Lui era forte... veloce... con un braccio di metallo e una maschera nera al viso... l'ho intrappolato in una rete... ora chissà dov'è.- Lei annuisce. -Secondo me, dovresti andare a cercarlo e ucciderlo. Così siamo sicuri che non ammazzerà nessun altro.- Sospiro. La mia mente vaga nei ricordi di quando rimanemmo orfane e Nick ci prese con sé.
Io e le mie sorelle eravamo rimaste sole al mondo. I nostri genitori sono morti in un incidente di lavoro, lasciandoci senza nulla. Erano molto buoni e non ci facevano mancare niente. Nessuno si sarebbe aspettato che morissero così presto. La nostra vecchia casa era in affitto e, non avendo un soldo, fummo cacciate via per la strada. Per sopravvivere, io e le mie sorelle mendicavamo il cibo ai passanti. Alcuni ci davano anche dei soldi, mentre la maggior parte della gente ci fulminava con lo sguardo. Avevo a malapena 12 anni, mentre Andrea ne aveva 15 e Farah quasi 21. Siamo state fortunate ad incontrare Nick. Ci ha viste gironzolare vicino al quartier generale dello SHIELD. Era così che passavamo le giornate. Quando non mangiavamo, camminavamo per ore in attesa di qualcuno che si accorgesse di noi. Era una settimana che vivevamo così come dei cani randagi. Il direttore dello SHIELD ci offrì aiuto. Indossava una giacca nera, come la sua carnagione, aveva una benda all'occhio destro e il suo sguardo era duro e compassionevole al tempo stesso. -Mi chiamo Nick Fury e sono il direttore dello SHIELD. Ho saputo dei vostri genitori. Io ero un loro amico d'infanzia.- Tirò fuori 3 baguette con la marmellata, che divorammo come se non mangiassimo da giorni. Lui sospirò. -Sono certo che vorrebbero che voi siate al sicuro. 3 ragazze non dovrebbero vivere così, senza appartenere a niente.- Lo fissavo. Mi incuriosiva molto la sua benda. -Come hai fatto? E cos'è lo SHIELD?- gli chiesi. Lui scosse la testa. -Le domande si fanno dopo. Venite con me. Vi troverò una sistemazione e mi assicurerò che non vi manchi niente. Niente.- Andrea finì di mangiare la sua baguette e sbuffò. -Noi rivogliamo i nostri genitori!- Farah scosse la testa. -I nostri genitori sono morti! Nessuno è mai tornato dall'aldilà per le persone che ama!- Nick alzò una mano per fare tacere le mie sorelle. -Basta discutere. Su, venite. Sarete al sicuro al quartier generale dello SHIELD.- Farah incrociò le braccia. -Come facciamo a fidarci di te, crapa pelata?- Nick la fissò. -Voglio aiutarvi. Conoscevo bene i vostri genitori e gli ho promesso che se dovesse accadergli qualcosa, io mi sarei preso cura di voi.- Nessuna di noi ribatté. -Non vi preoccupate. Non mordo mica.- Allora riuscimmo a convincerci a seguirlo. -A proposito, come vi chiamate? Vi ho viste solo una volta quando una di voi era appena nata.- Andrea si mise una mano sul petto. -Io sono Andrea e loro sono Elanor e Farah. Va bene, signor Fury, ti seguiamo.- Da quel giorno, smettemmo di vagare per strada in cerca di cibo e aiuto. Il quartier generale era diventata casa nostra e Nick era come un padre per noi. Lui mantenne fede alla parola data ai nostri genitori. Il capitano Steve Rogers ci conobbe una settimana dopo, quando decidemmo di voler vivere in una stanza un po' grande. Il capitano ci offrì ospitalità per anni e per me divenne come il fratello che non ho mai avuto. Anche se non lo diceva quasi mai, ero sicura che Nick fosse fiero di noi, indipendentemente dalle nostre scorribande.
Mi alzo e mi avvicino a Farah. Andrea resta seduta. La primogenita della mia famiglia posa la testa contro il vetro, singhiozzando. Maria Hill deglutisce. Steve e Natasha abbassano lo sguardo. Do un'occhiata alla sala operatoria. I dottori stanno usando il defibrillatore su Nick per fargli ripartire il cuore. Dopo aver fatto 3 tentativi, i medici rinunciano e si guardano l'orologio. Qualcuno prende appunti. Sussulto e guardo mia sorella Farah. "E' morto..." Un'infermiera esce dalla sala operatoria e scuote la testa. -Ci abbiamo provato ma non ce l'ha fatta. Mi dispiace.- dice. La vice di Nick si offre di accompagnare i dottori fuori col corpo del direttore. Sospiro. -E ora chi sarà il capo dello SHIELD?- chiedo. Nessuno mi risponde e seguiamo i medici, che portano via Nick. A un certo punto, mi blocco e guardo verso Andrea, che si è alzata. -Dunque è andato?- domanda. Annuisco e indico Farah e Steve. -Lo portano all'obitorio. Ho bisogno di riposare. Ho una missione che mi sono data da sola e devo essere in forma.- dichiaro. Lei fa spallucce e raggiunge gli altri. Mi sdraio sulle sedie e cerco di dormire. Faccio sogni strani su un uomo che somiglia all'attentatore di Nick che si innamora di me. Ma com'è possibile? Come potrei amare un assassino? Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?
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Il soldato d'inverno
FanfictionVersione alternativa del secondo film di Captain America (the Winter Soldier) con nuovi personaggi, fra cui un husky come agente dello SHIELD. Questa storia, che ho scritto l'anno scorso a febbraio, è nata da una domanda: e se il Soldato d'Inverno s...