3 Davanti ad un bivio

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...dlin dlon... dlin dlon... dlin dlon... 21.23, sentii il campanello, ero emozionatissimo. Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio, una sistemata veloce ad i capelli e... via, ero pronto. Corsi verso la porta con il cuore che mi batteva all'impazzata ...dlin dlon... dlin dlon... girai la chiave ed aprii. Ci guardammo negli occhi, restando immobili, senza dire una parola, per alcuni secondi il tempo sembrava essersi fermato. Le sue espressioni, il suo sguardo, le sue labbra, il suo sorriso... Dio mio, avrei dato tutto perché non uscissero dalla mia vita. Ruppi gl'indugi abbracciandola e facendole una carezza sulla testa, lei mi buttò le sue braccia al collo, spostò leggermente la testa verso destra, chiuse gli occhi e mi diede il bacio che più avevo desiderato in vita mia.

-Ehm... ehm... ciao Francesco... ma che bella ragazza, è la tua fidanzata?

Era la mia dirimpettaia, la Signora Aurelia che, con la sua consueta invadenza, aveva rotto la magia di quel bacio meraviglioso.

-Buonasera Aurelia... le presento Nicoletta...

-Piacere Nicoletta, lo sai che sembri un angelo? Mi raccomando a Francesco, è davvero un caro ragazzo... ha bisogno di una persona che gli voglia bene...

-Grazie Aurelia, il piacere è tutto mio... non si preoccupi, con Francesco cercherò di fare del mio meglio! Ah ah!

A quel punto presi Nicoletta per mano e la trascinai dentro casa, ero consapevole di non essere stato molto carino ma, se non avessi fatto così, la Signora Aurelia sarebbe potuta andare avanti per ore ed ore.

-Ahò Francè, ma poverina... almeno la potevamo salutare!

-No no, lascia perdere! Non puoi nemmeno immaginare quanto sia logorroica quella persona, se t'attacca la pippa è finita!

La presi per i fianchi e l'appoggiai alla porta, il suo sguardo era dolcissimo e la sua bocca era diventata, per me, una sorta di calamita dalla quale non potevo fare a meno di essere attratto. Feci scorrere le mie mani fino al suo volto e la baciai di nuovo, con tutta la passione che avevo in corpo, cercando di assaporare ogni istante e di memorizzare ogni singolo fotogramma perché, in cuor mio, sapevo che sarebbe stata l'ultima occasione per stringere Nicoletta tra le mie braccia. E la cosa mi faceva male, anzi, malissimo.

-Francè, ormai mi conosci, lo sai che non sono il tipo che si lascia andare facilmente, anzi... mi rendo conto che, spesso e volentieri, ho un atteggiamento molto duro, che uso come corazza, per difendermi. Perché in passato gli uomini mi hanno fatto molto, molto male... credimi! Ma con te... beh... con te è diverso, mi sento protetta, mi fai stare bene... Dio quanto mi sei mancato!!!

"Le parole di Nicoletta mi avevano accarezzato il cuore, mentre l'ascoltavo nella mia testa passavano una serie infinita d'immagini, rivedevo il film che cominciava quando arrivai alla Farnesina, con lei che mi accolse con tanto calore, che continuava con i nostri pranzi, con la sua Bic nera, con noi due sulla Vespa in giro per Roma, con la cena al ristorante... con i suoi baci, con le sue carezze, con i suoi sorrisi, con le coccole che mi faceva quando eravamo a letto, con i bellissimi messaggi che mi scriveva quando ero in Giappone... questa era per me Nicoletta, una persona capace di mandare all'aria ogni mia stupida convinzione facendomi capire, per la prima volta nella mia vita, cosa vuol dire amare.
Per qualche istante non riuscii a dire una parola, ero troppo emozionato, talmente tanto che avevo cominciato a mordicchiarmi il labbro inferiore. Il fatto di doverle dire che, di li a pochi giorni, sarei tornato a Como era talmente doloroso da lasciarmi senza fiato, come se qualcuno mi avesse tirato un cazzotto nello stomaco.

-Nico, anche tu mi sei mancata tantissimo e... e...

Lei cominciava a guardarmi con aria preoccupata, evidentemente aveva capito che, in me, c'era qualcosa che non andava. Mentre tentavo di parlarle sentivo gli occhi che s'inumidivano, e tutta l'emozione che avevo dentro salirmi in gola fino ad esplodere in un pianto che mai sarei riuscito a trattenere. Cercai di strofinarmi gli occhi, ma non c'era nulla da fare, non riuscivo a fermare le lacrime, piangevo a dirotto, come un bambino. Nicoletta corse subito da me, mi abbracciò e prese a baciarmi dolcemente sulle guance.

-Francesco, cos'è successo? Stai calmo, di qualunque cosa si tratti ci sarò io a darti una mano... dai, adesso basta però... altrimenti fai piangere anche me!!!

Ti odio da morireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora