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Bip Bip. Bip Bip.

- Zitta. - disse Kay buttando a terra la sua piccola sveglia a forma di unicorno. Si ricoprì la testa con le lenzuola, fino a scomparire. Sentì qualche imprecazione volare da li sotto.
- Buongiorno anche a te, fiorellino. - dissi ironicamente. Erano le sette in punto del mattino, tra un'ora avrebbe avuto inizio la mia prima lezione.

Guardai la mia amica mezza morta e constatai che questa notte non doveva aver dormito molto bene.
- Notte movimentata? - chiesi sedendomi sul letto, ancora intontita.
Spostò le coperte fin sotto al naso. - Lasciamo stare. Spero di non averti svegliata alle tre. -
- No per niente, cosa ci facevi sveglia? - chiesi, spostandomi ai piedi del letto di Kay.
- Logan mi ha chiamata, come minimo cinque volte. - disse lei con aria irritata.
- Logan? -
- Sì, dovrebbe essere il mio ragazzo. - il suo viso si rabbuiò per un istante, ma l'irritazione ebbe la meglio.
- Non mi sembri molto convinta. - dissi togliendole le coperte dal viso. Alle luci del mattino i suoi occhi si coloravano di un blu molto intenso, i capelli spettinati invece le davano un aspetto molto tenero.
- Lo so, ora non ne sono più convinta. Mi ha chiamata da ubriaco, non si capiva praticamente niente di ciò che diceva. L'unica cosa che è riuscito a scandire per bene è stato il nome di un'altra. Prima di mettere giù ho sentito una risata femminile in sottofondo. -
Ahia.
Rimasi a guardarla per qualche istante in cerca di qualche segnale, ma niente, la sua faccia era diventato un blocco di pietra. Tutto ad un tratto si alzò a sedere di scatto provocandomi un infarto.
- Quel lurido bastardo! -
- Oddio cosa ti è preso! -
- Il nome che ha detto in chiamata, era della sua ex, Sheila. Quello stronzo, era con lei questa notte! - il suo viso cominció ad arrossire per la rabbia. - Gli avevo detto di starle lontano, per Dio! -
Doppio ahia.
- Stai tranquilla Kay, magari è un fraintendimento. Fai una doccia calda e pensa a cosa fare. Secondo me sarebbe meglio se gli telefonassi per chiarire la situazione. - dissi appoggiando una mano sulla sua spalla.
- Sì, penso lo faró nel pomeriggio. Non sono passati neanche quattro giorni e già mi fa saltare i nervi. Lo sapevo che non mi sarei dovuta fidanzare prima di partire per il College. - andò in bagno imprecando sottovoce.

Nel frattempo preparai il borsone per l'allenamento di oggi. Misi le scarpe sportive, un top nero della Nike, una canottiera rosa, abbastanza larga e dei leggings sportivi neri.
Sarei passata in dormitorio a prenderlo prima di andare al campo, il ritrovo era per le due del pomeriggio. Oggi le lezioni dovrebbero finire all'una, giusto il tempo di un pranzo veloce e di prendere le mie cose.
Quando Kay uscí dal bagno, mi infilai rapidamente. Non vorrei fare tardi subito il primo giorno, soprattutto perché, a detta di Nataly, la prof di matematica era una vera stronza.
Per fortuna l'ambiente era ancora caldo per il vapore. Levai i vestiti ed entrai, l'acqua era calda quel che basta per non provocarmi ustioni di quinto grado sulla pelle, ma va bene così. Non c'è nulla di più rigenerante di una bella doccia bollente la mattina appena sveglia.
L'outfit per oggi prevedeva una maglietta azzurro pastello con una piccola rosa nera, cucita nella parte destra del petto, con dei jeans strappati sul davanti. Avevano un taglio morbido e sbarazzino, ma stretti nelle caviglie. Alla mamma questi pantaloni non erano mai piaciuti perché secondo lei non "valorizzavano le forme", ma non avevo mai sentito la necessità di farlo. Ero consapevole di avere un fisico allenato, ma non era nella mia natura metterlo in mostra.
Lavai i denti e raccolsi i capelli in una coda alta. Da legati arrivavano appena sotto le spalle, ma da piccola li lasciai crescere molto di più, tanto che Cass cominció a chiamarmi Rapunzel. Quando li tagliai, fu uno shock molto più grade per lei, che per me.
Uscita dal bagno, infilai le scarpe e andai verso Kay, che stava sistemando il trucco. Lei invece era quasi total pink, la maglia attillata rosa era intonata alle Converse e allo zaino.
Ci avviammo verso le rispettive classi, a me spettavano due ore di matematica, una di filosofia e una di comunicazione, più un'ora buca. Arrivai all'aula cinque minuti prima dell'inizio della lezione, c'era già qualcuno seduto ai banchi.
Ad ostacolare la porta di entrata però, c'erano un ragazzo e una ragazza, avvinghiati come se fossero una cosa sola.
Proprio qui dovevano mettersi.
- Mi spiace interrompervi, ma dovrei entrare in classe. - dissi attendendo a braccia conserte che si spostassero.
I due voltarono la faccia dalla mia parte. Riconobbi subito il ragazzo, era quello sbruffone di Ethan. Stava tenendo per i fianchi una ragazza dai capelli castani, alta più o meno quanto me. Il viso di lei era tutt'altro che contento, probabilmente l'avevo fatta irritare per via della mia intromissione nel suo momento flirting, oppure era semplicemente nata con quella faccia costipata. Lui appena mi vide, si scostò leggermente  e mi rivolse un'espressione scocciata. Mi fissó per qualche istante. I suoi occhi erano davvero penetranti, dovetti distogliere lo sguardo per non rischiare di arrossire.
Prima di andarsene, diede un ultimo bacio alla ragazza e si avvió, pavoneggiandosi con i suoi amici per il corridoio.
Ma che problemi aveva?
La tizia che si stava limonando, si sedette in mezzo ad un gruppo di ragazze, agli ultimi banchi. Dopo poco percepii i loro sguardi su di me.
Ad ogni modo, Nataly aveva ragione, la professoressa Torres aveva proprio l'aria di una strega, con quel naso ricurvo che occupava mezza faccia e i suoi modi di fare da prima donna.

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