Ethan.
- Per quale cazzo di motivo mi avresti sparato?! -
- Non ho fatto apposta, non te la prendere. - disse Chase, ridendo di gusto. Era la quinta volta che sparava a Shon, ormai era palese che lo stesse facendo di proposito.
Mi alzai dallo sgabello della cucina e mi avvicinai al frigo per prendere una birra. Mi spostai alle spalle dei miei due amici per assistere alla loro catastrofica partita.
Casa di Shon non è particolarmente grande, l'arredamento consiste in un divano rosso e una televisione per il salotto. " Solo il minimo indispensabile " disse quando ce la mostrò per la prima volta. Beh, come dargli torto, aveva bisogno di un tetto in cui stare per il College, non un castello, come Walter. Io d'altronde non ho una casa mia, quindi sono messo peggio di lui.
Sembra una presa per il culo. Figlio di uno degli uomini più ricchi dell'Oregon, amico di vecchia data del rettore, costretto a rimanere in quella topaia di dormitorio.
-Cosa si fa questa sera? - Chase posò il joystick sul divano.
-Non dovevamo andare alla festa di Mike? - disse Shon stiracchiandosi. I suoi boccoli biondo cenere ricaddero sulle sue spalle larghe. In campo è uno dei giocatori più temuti della nostra squadra, non tanto per la sua corporatura, ma per la brutalità.
- Un'altra festa? Non ti è bastata la sbornia di ieri sera? - Chase lo guardò divertito.
- No. E poi questa sera ci saranno anche Conny e Marta. - l'espressione di riccioli d'oro aveva già chiarito le sue intenzioni.
- Ethan, è un problema se mi diverto un po' con la tua ragazza? - Chase mi guardò attendendo una risposta.
- Lo sapete che non me ne frega niente di chi vi scopate. Prenditela pure. -
Ed era la verità.
Perché tenerne una quando si ha l'imbarazzo della scelta? Un giorno rossa, l'altro bionda, l'altro ancora magari rosa. Non c'è neanche più gusto nel rimorchiare, sappiamo già entrambi come andrà a finire.
Solo una ragazza mi sta facendo divertire più del solito, in questo periodo. Chiappe d'oro non era ancora caduta nella ragnatela. Ci stava mettendo più tempo delle altre, un premio a lei. Ma non durerà ancora molto.Quando arrivammo la festa era già in pieno svolgimento. Molti invitati stavano facendo un bagno in piscina, altri erano sui divanetti mezzi ubriachi. Io, Chase e Shon salimmo la gradinata all'entrata ed aprimmo la porta in legno massiccio. Alla nostra sinistra c'era in corso una gara di beerpong alquanto combattuta. Ci avviammo verso le scale, alla destra dell'entrata, che ci avrebbe condotti al piano inferiore, nella tana privata di Mike.
Sulle scale incrociammo un paio di ragazze, avevano più pelle nuda che vestiti.
- Amici miei, siete arrivati finalmente! - Mike venne verso di noi con una ragazza avvinghiata a se. - Venite, questa sera c'è roba buona. - aveva l'aria entusiasta.
Ci sedemmo sul divano, che in parte era già stato occupato da Marta e Walter.
- Ciao Ethan. - lei mi rivolse un sorriso sensuale.
- Marta. - alzai la mano in saluto.
Lei si avvicinò al mio orecchio in modo provocante. - Che ne diresti se ce ne andassimo da qualche parte? Io e te. -
- Mi spiace dirtelo, ma non sei piú nei miei interessi. - dissi distaccato.
Lei rimase sbigottita per qualche secondo, con l'espressione da pesce lesso. Quando realizzò di essere stata scaricata, si alzò dal divano con fare indignato e se ne andò, rivolgendomi un bel terzo dito.
- Eddai amico, me l'hai fatta scappare. - Chase mi guardò sconfortato.
Poco dopo, la ragazza che stava con Mike, si mise sulle mie gambe porgendomi la sua birra. Quando l'accettai mi sorrise compiaciuta.
Ha un'aria familiare, se non sbaglio dovrebbe chiamarsi Harper. O Brenna.
Qualcosa del genere.
Di fronte a me, sull'altro divano, Mike e Shon stavano preparando quattro strisce di coca.
- Una per Shon. - spostò la prima dose. - Una per Chase. - spostò anche la seconda. - Stefany, la tua. - la ragazza che avevo in braccio si spostò e si mise in ginocchio davanti al tavolino.
Giusto, Stefany. Ero stato a letto anche con lei. Nulla di eccezionale.
- E una per me. - Mike si prese la dose più grande.
- Sicuro di non volerne, Ethan? Possiamo dividere la mia. - Chase fece cenno verso il suo mucchietto.
- No, passo. - dissi distogliendo lo sguardo, che nel frattempo si era posato su una ragazza in fondo alla stanza. Un fisico non indifferente, ben bilanciata tra tette e culo, capelli neri e piercing al naso.
Penso di aver trovato il passatempo per questa sera.
Mi alzai dal divano e andai verso di lei, stava parlando con un'amica, ma quando si accorse di me si zittì e liquidò l'altra con un'occhiata.
- A cosa devo la tua attenzione, Ethan? - chiese lei appoggiandosi al mio braccio. I suoi capelli profumavano di vaniglia, fin troppo per i miei gusti.
- Non mi sono ancora presentato e già sai il mio nome? - le rivolsi un sorriso ammiccante.
- Non c'è nessuno che non ti conosca qui. Uno come te suscita interesse. - si sistemò la scollatura del vestito rosa, in modo da accentuare il seno.
- Mi piacerebbe sapere il motivo di tanta fama. - la presi per i fianchi e l'avvicinai ancora di più a me. I miei occhi incrociarono i suoi, che mi fecero intuire cosa le stesse passando per la testa.
- Se vuoi posso spiegartelo in privato. - si leccò le labbra.
Tutto così semplice, un paio di stronzate e già sono mie.
Ma che importa.
Presi la sua mano e la portai con me per le scale.
- La camera degli ospiti! - mi urlò Mike alle spalle.
Tutto troppo facile.
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Hold My Hand
RomanceIl primo anno alla USC, College in California, non poteva iniziare meglio, nuovi amici, ottimi corsi e una squadra di atletica promettente. Per Alison Dawson è in serbo un anno pieno di gioia e soddisfazioni, se solo non fosse per Ethan Foster. Gioc...