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Alison.

Presi il mio borsone di tela nero e viola, lo riempii con le scarpe da corsa e gli abiti per l'allenamento. Oggi avevo abbastanza tempo per cambiarmi negli spogliatoi. La lezione era finita 10 minuti prima per un impegno della professoressa di filosofia.
Uscì dalla porta e la chiusi a chiave. Attaccato al mio mazzo di chiavi c'era un piccolo koala azzurro come portachiavi, me lo aveva regalato Kay un paio di giorni fa, " Almeno fa compagnia al tuo pigiama con i koala. " mi disse. Quando ci alzammo, questa mattina, sembrava stare un po' meglio della sera prima. Non mi ha mai parlato molto della sua relazione con Logan, ma avevo intuito che lei ci tenesse molto a lui e che quando arrivò l'ora di salutarlo, prima di partire per il College, le si era spezzato il cuore.
A me invece verrebbe voglia di prendere a testate il muro. Da quando oggi in corridoio ho avuto quella conversazione con Ethan, la sua voce non aveva smesso di rimbombarmi nelle orecchie. Ogni volta che guardavo il punto in cui mi aveva afferrato il braccio sentivo ancora una scossa percorrermi tutta la colonna vertebrale. Cominciavo a pensare di essere sotto una specie di incantesimo. O meglio, maledizione. Non capisco come una persona così idiota possa farmi provare sensazioni così contrastanti.

Arrivata al campo salutai il coach Cooper e mi avviai agli spogliatoi. Si trovavano al lato del campo, vicino agli spalti.
Quando entrai Tara corse ad abbracciarmi, le altre mi salutarono con un sorriso amichevole.
- Ahia Parker! Fai piano! - quando mi voltai verso il lato opposto notai Parker, il capitano, intenta a pettinare i capelli di Kristin, che si dimenava come un'anguilla.
- Cosa le sta facendo? - chiesi divertita a Tara, che nel frattempo si era messa accanto a me ad assistere alla scena.
- Parker ha pregato Kristin di poterle sistemare i capelli con il gel, solo che hanno preso una piega strana. Ora sta cercando di sistemarli pettinandola, ma non dev'essere una sensazione piacevole. -
- Ahia! Basta, lasciami in pace! - la nostra amica ingellata cominciò a correre per tutto lo spogliatoio per scampare alle grinfie del capitano. Io e Tara scoppiammo a ridere.
- Ora che ci faccio caso, ne manca una o sbaglio? Susy, giusto? -
- Sì, ha preso un brutto raffreddore. Non è uscita da camera sua oggi. - urlò Kristin da dietro la porta del bagno, nel quale si era rinchiusa per non essere pettinata.
Una volta uscite dallo spogliatoio ci spostammo a bordo campo per il riscaldamento, quando poco dopo il coach richiamò la nostra attenzione.
- Bene ragazze, oggi giornata speciale per voi. I ragazzi della squadra del Trade College si sono resi disponibili per un'allenamento intensivo. Sapete che, ormai da anni, la nostra scuola gareggia al fianco di questo istituto, quindi mi aspetto da voi grande impegno per un miglioramento reciproco. -
Dallo spogliatoio del campo da football uscirono quattro ragazzi, tutti con la stessa tenuta da corsa.
Quando ci raggiunsero in campo, le ragazze andarono a salutarli in modo confidenziale. Probabilmente si allenavano insieme già da molto.
- Ragazzi, lei è Alison, è del primo anno. Corre molto più veloce di alcuni di voi, quindi non sottovalutatela. - Parker prese la parola, cogliendomi di sprovvista.
- S-Sì, ciao a tutti, piacere di conoscervi. - dissi impacciata.
- Piacere nostro Alison, io sono Tyler. Capitano della squadra. Benvenuta nel gruppo. - era un ragazzo alto, fisico tonico. I capelli castani, più lunghi al centro, lasciavano cadere qualche ciocca ondulata sulla fronte. La sua bellezza non passava sicuramente inosservata.
- Grazie, sono felice di far parte della squadra. -
Vidi che le ragazze cominciare a correre in pista con ognuna un partner, non sapevo cosa dovevo fare e non trovavo il coach per chiedere indicazioni.
- Ah è vero che questo è il tuo primo allenamento con noi, probabilmente il coach Cooper si è dimenticato di spiegartelo. Di solito in questi casi lascia coordinare a noi l'allenamento. - mi spiegò Tyler avviandosi per la pista. - Siccome siamo rimasti io e te, spero non sia un problema fare allenamento con me oggi. -
- No, certo che no. - dissi raggiungendolo a passo svelto.
- Bene, allora mettiamo questa. - tirò fuori una fascia elastica dalla tasca dei pantaloncini e avvolse il mio e il suo addome, lasciandola abbastanza larga da poter correre senza intralci. - Questa ci servirà per mantenere il passo di chi, fra noi due, corre più veloce. -
Perfetto, ora sono anche legata come un salame.
Cominciammo a correre più veloce ma con costanza. I capelli mi solleticavano le spalle, il vento alleggeriva il calore del sole che splendeva in cielo. Era una giornata perfetta. Solitamente quando sono di buon umore riesco a dare il meglio di me nell'allenamento.
Mi voltai verso Tyler che correva al mio fianco, i suoi occhi grigi incontrarono i miei, il suo sguardo era sereno e infondeva un senso di tranquillità. L'opposto di Ethan, che ogni qualvolta incrociavo i suoi, il mio cuore perdeva un battito.
- Quali sono i tuoi tempi? - chiesi rivolgendomi a lui.
- Solitamente raggiungo i 48 secondi outdoor nei 400 metri. - disse lui senza mostrare il minimo segno di affaticamento.
Porca vacca mi ha battuta.
- Complimenti, è ottimo. - sì, forse mi faceva un po' di invidia.
- Questa sera hai impegni? - Tyler mi prese alla sprovvista. Cavolo, è forse un appuntamento?
- No, non dovrei averne. Perché? - per quale motivo la mia faccia non riusciva a darsi un contegno? Dovevo per forza arrossire per qualsiasi cosa? Per fortuna in questo momento il rossore da affaticamento poteva salvarmi.
- Mi chiedevo se per caso ti andasse di mangiare qualcosa assieme. - disse scompigliandosi i capelli con la mano. - C'è un ottimo pub qui nei dintorni, fa degli hamburger a dir poco favolosi. -
- Sì, non vedo perché no. Mi farebbe piacere. - dissi sorridendo. Non mi era capitato spesso di essere invitata ad un appuntamento, soprattutto da un ragazzo così carino.

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