Il giorno dopo mi svegliai prima del suono della sveglia e decisi di approfittarne per fare colazione con calma.
Una volta vestito, scesi in cucina, dove trovai i miei genitori:
"Buongiorno, tesoro!Pronto per l'ultimo anno?" chiese mia madre, mentre mio padre miporgeva la tazza con dentro latte e caffè. "Grazie, Pa. Sì.Diciamo di sì." "Sembra ieri che ti abbiamo portato per la prima volta all'asilo. Quanti pianti! E ora guardati. Un giovane uomo che sta per finire il liceo" disse mio padre, quasi commosso."È un modo carino per dirmi che sto invecchiando?" chiesi, finendo la mia colazione e appoggiando la tazza nel lavandino.
"Assolutamente no!" rispose lui.In quel momento,il campanello suonò. "Questi sono Stefano e Giulia. Ci vediamo quando torno!" dissi salutando i miei genitori e, una volta recuperato lo zaino, uscii di casa. Attraversai il giardino che ancora portava i segni dell'estate che ancora non era giunta del tutto al termine e arrivai al cancellino dove trovai Giulia e Stefano ad aspettarmi. "Buongiorno!" dissi abbracciando prima la mia migliore amica e poi baciando il mio ragazzo. In quel momento, Giulia lanciò un gridolino."Quanto siete carini" disse facendo ridere sia me che Stefano,che si concentrò su di me. "Buongiorno,amore". "Giorno a te. Allora, pronti per andare? Ci manca solo che arriviamo in ritardo il primo giorno!" mormorai divertito. "Sì, andiamo che è meglio " rispose Giulia. E insieme partimmo alla volta della nostra scuola. Una volta arrivati parlammo del più e del meno con Michele e Anna, nostri amici, e quando la campanella suonò Giulia andò con i due nella loro sezione e io e Stefano nella nostra.
La nostra prima lezione,come già anticipato da Stefano,fu proprio italiano con la professoressa Zanzi che aveva iniziato rifilandoci l'importanza della tesina in vista della maturità. All'improvvisò si sentì bussare alla porta e la professoressa disse "Avanti". Quando la porta si aprì, rivelò il Professor Gilberti,professore di educazione fisica che da anni si occupava anche della gestione del musical di fine anno a cui le quinte partecipavano la sera della consegna dei diplomi.
"Buongiorno,professor Gilberti!" mormorammo quasi in coro,alzandoci.
"State pure seduti ragazzi -disse sorridendoci, poi si rivolse alla professoressa-Carla, posso rubarti due minuti?" "Certamente" disse, anche se si vedeva chiaramente che era infastidita dall'intrusione."Grazie.Allora ragazzi -disse, rimettendo la sua attenzione a noi- come sapete oggi voi e l'altra quinta sarete con me nell'ultima ora. E ne approfitteremo per parlare del tema del musical di quest'anno.Quindi,se qualcuno ha qualche idea,mi farebbe piacere sentirla. Ora però vi lascio alla Prof e ai suoi splendidi consigli. Grazie ancora del tuo tempo, Carla". "Non c'è di che" mormorò al collega che si prestò ad uscire dalla porta lasciandoci emozionati e impazienti per l'arrivo dell'ultima ora della giornata.
Quando la campanella segnalò l'arrivo dell'ultima ora, tutti mettemmo via le nostre cose nello zaino e, una volta finito, andammo verso la palestra, dove Giulia ci aveva tenuto i posti.
Quando vide che tutti avevamo preso posto, il professore iniziò a parlare."Buongiorno,ragazzi. Come vi ho già annunciato stamattina, parleremo del tema del vostro musical. Qualcuno ha qualche idea?" Alcuni alzarono la mano, tra cui anche Amanda, l'ex ragazza di Stefano. Presi coraggio e alzai anch'io la mano, sotto lo sguardo sorpreso dei due vicino a me.Il professore scartò molte idee e rimanemmo solo io e Amanda
"Amanda, dimmi." "E se facessimo 'Grease'?" annunciò con la sua voce fastidiosa. "Ma è stato appena fatto!" dissi, non riuscendo a stare zitto facendomi guardare da tutti. "Purtroppo Mattia ha ragione,Amanda. Allora, Matti, tu cosa proponi?" "E se ne facessimo uno con le canzoni degli ABBA? Ma non il musical che c'è nei teatri. Uno originale."
"Spiegati" rispose il professore, vivamente interessato."Potremmo parlare della storia di un ragazzo alla prese con la maturità, il primo amore e preoccupato per il futuro, che però riesce a superare tutto grazie all'aiuto dei suo amici e della musica".
"Molto personale come tema. Mi piace! Voi cosa dite ragazzi?" In molti,tra cui, con mia sorpresa,Amanda, annuirono.
"Perfetto.Congratulazioni, Mattia. Allora, ti occuperai della scaletta e domanibmi aspetto un'anticipazione. Sono più che sicuro che Stefano,essendo un cantante, ti darà una mano. A domani, ragazzi" disse il professore."Li hai stesi tutti, Matti!" disse Giulia, appena usciti dall apalestra
"Già. Ma non mi aspettavo che accettassero,soprattutto Amanda,dal momento che ho bocciato la sua idea"mormorai.
"Beh, non è così stupida da prendersela per una roba del genere" disse Stefano.
"Non c'è bisogno che la difendi solo perché è la tua ex, sai?" mormorai leggermente.
"Sei geloso?" chiese, stupito della mia risposta.
"Certo che sono geloso. Sei il mio ragazzo e lei ancora palesemente interessata a te".
"Mmh. Mi piace questo tuo lato. Ma lo sai che io ho occhi solo per te amore mio" disse, baciandomi.
"Raga, io vi adoro, ma siete da diabete.Ste, andiamo dai tuoi. Ho bisogno di una birra" Esclamò Giulia."Ok, capa! Forza andiamo" esclamò Ste ridendo e insieme partimmo alla volta del bar, dove passammo il pomeriggio a studiare per la possibile scaletta e per l'esibizione che avrei dovuto fare.Il giorno successivo, quando entrai nella palestra, consegnai la chiavetta con la base della canzone che avevo scelto al professore,che la inserì al computer che aveva collegato alle casse della palestra. Quando finì mi porto un microfono e poi chiese "Allora,Matti. Che canzone ci hai portato e che significato ha per il nostro protagonista?""La canzone è 'The Name Of the Game' -dissi- il ragazzo confessa timidamente il suo amore, chiedendosi se anche l'altra persona prova lo stesso o se pensa che sia uno stupido".
"Scelta molto interessante. Se sei pronto, direi di cominciare" concluse il professore.
"Certo" risposi. E fu così che partì la musica.
Chiusi gli occhi fingendo di essere alle serate di karaoke con i miei genitori e iniziai a cantare. Dopotutto,quella canzone era uno dei miei cavalli di battaglia. Le gente iniziò ad applaudire ma guardai fisso Stefano,che mi sorrideva felice e mi avvicinai a lui mentre continuavo a cantare:If I trust in you
Would you let me down
Would you laugh at meIf I said I care for you
Ormai ero davanti a Stefano e avevo cancellato tutto il resto: eravamo solo io e lui con il nostro amore.
Could you feel the same way too
I wanna know
Oh yes I wanna know
The name of the gameStefano si alzò e iniziò ad applaudire e io finii di cantare tra l'entusiasmo dei miei compagni e del professore. Una volta finito di cantare, Stefano si avvicinò e mi baciò. Fummo interotti dal professore,che ci guardava divertito.
"Fantastico,Mattia.Davvero"
"Grazie, prof.E grazie a tutti voi. Non dimenticatevi di ritirate la scaletta del musical quando uscite: lì ci sono le canzoni e il significato che hanno nel corso della nostra storia" dissi, prendendo fiato.
"Perfetto. Sento già che saranno mesi bellissimi. Alla prossima settimana, ragazzi" disse il professore, facendoci uscire.
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The Name Of The Game(Completa)
FanfictionPrequel di Back to you. Dove troviamo i nostri protagonisti adolescenti alle prese con l'ultimo anno del liceo, vivendo a pieno il primo amore.