Diario in Quarantena: Coronavirus.

Rossella, 17 anni, Napoli.

La raccolta dei pensieri

Rossella, il 24 Marzo avrebbe tenuto la sua festa di 18 anni.

Un sogno infranto, progetti all'aria per chi aspetta da tanto questo momento.

Lei ci scrive:
"Ho accettato con il tempo la situazione, sapendo che c'erano anche molti parenti da fuori che non potevano spostarsi per partecipare.
Andai nel locale, era stato già organizzato tutti e mi dissero che dovevano seguire delle ordinanze.
In primo luogo, poca musica per evitare assembramento di gente che ballavano
Inoltre, dovevo rifiutare le interviste proprio per evitare un avvicinamento agli altri.
Li per lì ero sconfortata, era già tutto pronto.. scarpe, vestito, bomboniere ecc.
Uscita dal locale me la sono presa anche con i miei genitori.( non so, forse per la rabbia)
So che non c'entravano assolutamente nulla, ma stavo malissimo e sfogavo così la mia frustrazione.
In macchina avevo un magone dentro indescrivibile.
Tornata a casa mi sono chiusa nella stanza e ho pianto.
Mia madre se ne accorta mi ha chiamata e mi ha abbracciata.
In un primo momento quindi, la situazione era questa, niente musica e niente intervista, in un secondo momento invece, ho ricevuto una telefonata dove mi avvisavano di aver completamente chiuso ed annullato ogni tipo di evento.
Ero triste, ma ho imparato ad accettare la situazione.
Vedere gente morire ogni 24h, non è per niente una cosa che non fa riflettere.
Quindi ho accettato e quando sarà il momento sarò molto più felice e spensierata.
Sarò pronto a godermi la mia festa come ho sempre desiderato quando tutto andrà bene e non ci saranno migliaia di persone a morire ogni giorno."

Potrebbe essere solo una festa, una semplice e banale festa, ma vanno così in frantumi desideri, progetti e sogni per un giorno considerato da molti teenager molto importante.