"Caro papà, In queste ore tutti stanno scappando da Milano per raggiungere i loro cari giù. Io non l' ho fatto". Sta raggiungendo migliaia di bacheche in tutta la Puglia la lettera social che la calabrese Katya Imbalzano ha scritto al padre. "Non pensare che non ti ami. Ti amo talmente tanto che ho deciso di starti lontana. Mi dici che stai bene e stai prendendo tutte le precauzioni necessarie e va bene così.Ti amo a distanza"
Questo è quello che ha scritto Katya Imbalzano, l'8 Marzo alle 09:49 su Facebook.
Sono riuscita a rintracciarla, e a scambiare due chiacchiere.Ciao Katya, mi chiamo Asya, sono di Napoli ho 17 anni e la tua storia mi ha colpito molto, potrei farti delle domande?
Ciao Asya, ma certo!
Ho letto che sei di Milano, come abbiamo visto prima che il virus si diffondesse anche al sud la maggior parte ha cercato quindi di venire qui assaltando completamente la metro, cosa che era stata assolutamente sconsigliata, puoi spiegarmi meglio la situazione che hai vissuto vivendo a Milano, in Lombardia quindi dove si è verificato quindi il primo caso di Coronavirus in Italia?
Ciao Asya, io quella sera ero a casa e le notizie arrivavano allo stesso tempo, dalla televisione a tutti noi
Sicuramente le persone, che come me sono lontane dalla loro terra e dai loro cari hanno pensato, appena hanno sentito la bozza del decreto a scappare dai loro cari al sud.
Non si è capito nulla, via di corsa verso le stazioni!
É stata una fuga, una vera e propria fuga da una guerra che stava per iniziare
Io mi sono fermata davanti alla Tv e ho pensato semplicemente a quanto amassi mio padre, ho preso la decisione di restare a Milano per il suo bene.
Il resto lo conosci, ho scritto un semplice post che è stata la voce di tanti!Parli spesso con il tuo papà?
Ovvio almeno quattro volte al giorno, lui e tranquillo sa che è la scelta giusta.
Quindi lui non ti ha mai chiesto di venire al sud, parlando sempre del momento in cui ancora non eravamo a conoscenza della diffusione anche al sud, per tenerti in qualche modo al sicuro?
No, ci raccomandavamo a vicenda, il sud non doveva vivere quello che stavamo vivendo già vivendo noi, io sono al sicuro ed anche lui.
Ha avuto una scelta razionale, molto importante e intelligente, sapendo che, tu potevi probabilmente essere contagiata e portare il virus al sud, quando hai saputo del contagio anche al sud, ti sei pentita della tua scelta? Magari avresti potuto pensare che la diffusione era comunque avvenuta, ma almeno avresti potuto restare vicino a tuo padre.
Assolutamente no! Io posso affrontarlo perche il mio corpo è ancora sano, ma mio padre? Sarei stata egoista, lui e' anziano, io potrei essere anche asintomatica..
Non sappiamo, sono stata con i bambini in classe fino a 2 giorni prima della chiusura, avrei potuto portare anche una semplice influenza.Sei una maestra quindi?
Si insegno matematica alle elementari.
Siccome sei una maestra posso approfittare per farti un'altra domanda.. secondo te, come si spiega ad un bambino perché non può uscire?
Io racconterei che questo mostriciattolo ci fa venire una brutta febbre, per questo stiamo a casa, se la porta è chiusa non può entrare. Girando per le strade se ne va e nessuno troverà, stufo allora penserà di lasciare la città.
Ti ho fatto anche la rima perdonami!❤️Ecco qui, i pensieri ed il racconto di una donna, maestra, figlia a Milano.
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Diario in Quarantena: Coronavirus.
Historical FictionUna raccolta di emozioni, esperienze, pensieri. Tu dov'eri nel Marzo 2020? Tremo al solo pensiero che resterò barricata in casa per ben due settimane, se non di più. Resto così, tra le mie ansie, e tra le mie sensazioni più scure e drammatiche. Nel...