CAP. 2

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Professore: Buon pomeriggio banda.

Disse il giovane uomo, mentre con l'indice spingeva gli occhiali che gli donavano un'area da timido nerd.

Alcuni di noi risposero al saluto e altri invece si limitarono ad un semplice cenno del capo.

Professore: Come ben sapete, vi ho convocati qui per una "missione",o per meglio dire...una rapina.

Disse sorridendo e ciò fece ridere anche noi, probabilmente spinti dalla tensione e dall' adrenalina.

Professore : Anche se non vi ho potuto dare troppe informazioni e scendere nel dettaglio, vi ho chiesto di fidarmi di me e prendere parte a quest'impresa e devo dire di essere soddisfatto, in quanto nessuno di voi si è tirato indietro... almeno per il momento. Come vi ho spiegato, quando ho parlato con ognuno di voi per convincervi a prendere parte a questo piano, è che non siete persone prese a caso.
No.
Vi ho studiati.
Ognuno di voi possiede delle abilità che possono risultare utili alla rapina. Ognuno di voi ha qualità differenti, ma ognuno di voi ha qualcosa che lo accomuna all'altro, ovvero non avete niente da perdere.

Tutti noi eravamo rapiti dalle parole del Professore il quale parlava con calma e naturalezza, gesticolando apertamente e rivolgendo il suo sguardo ad ognuno di noi.

Professore: Tutti voi, in questa stanza, vivono alla giornata, con l'acqua alla gola, saccheggiando, rubando e andando contro la legge con la continua angoscia della polizia e delle forze dell' ordine alle calcagna.
Ora, quello che vi propongo è una soluzione a lungo termine, ovvero per tutta la vita. Io vi offro l'opportunità di ricavare da questa rapina 197.000.000 € a testa che penso... dovrebbero bastarvi anche oltre la tomba.

Emozionati e increduli ci rivolgemmo degli sguardi stupiti e divertiti allo stesso tempo.
Nairobi, una delle altre due ragazze presenti nella stanza e quella che sarebbe diventata una delle mie migliori amiche, pose le mani congiunte sulla fronte e ridendo, nel trambusto, guardò in alto esclamando : "mio dio, mio dio" incredula su ciò che aveva appena sentito. Cio mi fece ridere ancora di più. Successivamente guardai l'altra ragazza, Siria, la quale spense il mio sorriso.
Quest'ultima infatti, era l'unica in quella stanza che non festeggiava, non esprimeva emozioni, il suo sguardo, vuoto, non lasciava trapelare niente.
Molte volte ho pensato che fosse una ragazza fredda e insensibile , ma conoscendola meglio mi sono dovuta ricredere, ed ho iniziato a pensare che in fondo era la vita ed essere stata fredda e spietata con lei.

Successivamente alzai la mano attirando l'attenzione di tutti

Tokyo: Professore, cosa rapineremo esattamente ?

Professore : Sono felice che tu me l'abbia chiesto...

Quest'ultimo si voltò prendendo qualcosa da sotto la cattedra, successivamente la poggió sul piano, tolse il telo che ricopriva l'oggetto, svelando così un modellino in scala di un edificio.

Professore :Noi rapineremo... la Zecca di Stato.

SIRIA 🇸🇾 /la casa di carta/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora