Prologo

318 18 0
                                    

Quando mi sveglio è mattina, il sole sta appena sorgendo. L'orologio segna le 6.53.
Decido di alzarmi dal letto.
Vado in cucina dove mia madre sta preparando la colazione, pancakes dolci stamattina.
Non è una gran chiacchierona mia madre, ma del resto anche io sono piuttosto riservata, così la nostra conversazione inizia e finisce con un buon giorno e basta.
Do un occhio al calendario : 3 settembre, tra un po' riaprono le scuole.
Mi vesto con la una canottiera e un leggins a fantasia così non patirò ne il caldo estivo, ne il freddo mattutino e starò fuori finché vorrò.
Esco da casa mia, scendo in garage e prendo la mia bici e percorro i 4 isolati che dividono casa mia da quella della mia migliore amica. Quale è il suo nome ? Non lo so, il suo numero è complicato quasi quanto il mio. Questo sistema governativo ci ha tolto anche il nome, sostituendolo con un numero, togliendo così la nostra identità più totale.
Quando scende di casa mi accorgo che è vestita con gli stessi vestiti miei, leggins a parte che i suoi sono rossi. La gente spesso ci scambia per sorelle, stessi occhi verdi mare, stesso sguardo, solo i capelli cambiano in noi, i miei sono biondo oro, i suoi rosso rame.
-Allora che si fa ?- mi chiede lei.
-London eye, ti va ? .
Non so perché ma quel luogo ha qualche identità per me, così lei tace e acconsente. Lascio la bici a casa sua e ci incamminiamo a piedi verso la ruota panoramica della nostra città, che a differenza nostra ha un nome.

IncantedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora