Incanted

Capitolo 3

Faccio notte in bianco, così finisco il libro. Beh, storia più bella per un nome non poteva esserci.
È domenica e così posso stare ancora un po' nel letto e cercare di riposare.
- Sveglia ! Sono le 10.
È quella rompicoglioni di mia madre. Tutte le domeniche pretende che mi alzi presto e porti fuori il cane. Non che mi dispiaccia, ma il mio batuffolo di pelo può aspettare fino a mezzogiorno. Il mio cane è un aski, col suo pelo bianchissimo e degli occhioni azzurri. Nemmeno lui ha un nome però io lo chiamo batuffolo.
Così mi metto un paio di leggins neri attillati e una felpa lunga e, visto che oggi fa un po' freschino, il mio cappello della vans nero, in tinta coi leggins.
Porto batuffolo per le strade di Londra. Casa mia è a mezz'ora a piedi dal London Eye, che è il luogo che amo di più in assoluto sulla terra. Porto sempre batuffolo in un parco li vicino.
Girano non so quanto nel parco, credo cinque o dieci minuti quando vedo un ragazzo. Non un ragazzo normale, uno di quelli che capisci davvero che è bello : aveva dei capelli rosso rame, un bel bel fisico e due occhi, oh due occhi, che davvero non dimenticherò mai, erano un verde azzurro, quasi come quelli di batuffolo.
Ma la cosa che mi colpi in quel ragazzo era il suo numero e il libro che stava leggendo. 86216. E il libro era proprio quello che stavo cercando.
Sono agitata. Tutto il mio corpo tremava, come preso da non so quale danza.
- Come mai tutta questa agitazione ?- Si è accorto di me. Non mi era mai capitato prima
- Ehm... Niente- sono agitatissima - volevo solo sapere cosa stavi leggendo, sai anche a me piace leggere.
- "Storie di un passato recente" di Phil Drew. Parla del perché siamo in questa situazione di merda.
- Che situazione ?
- Sveglia ! Il sistema ! I numeri ! Io voglio un nome ! Perché lui si e io no ?- e mentre diceva questa parole vedevo che indicava la grande ruota panoramica che solca sul Tamigi. E non so se riferisce alla ruota o al fiume.
-Beh... io ora dovrei andare. Quando hai fatto potresti passami il libro ? Ti do il mio numero se vuoi.- e così facendo segno il mio numero su un pezzo di carta e glielo porgo.
Lui lo prende. Sono agitatissima. Nessun ragazzo, tanto meno così bello, aveva accettato di parlarmi. Figuriamoci di prendere il mio numero.
- Va bene, dolcezza.
Torno a casa con batuffolo. Prendo la cornetta del telefono e chiamo subito MA. Le racconto tutto. Così ci diamo appuntamento. Alle 4 oggi a casa mia, per vedere un film, e parlare di questo bel ragazzo, che sogna un futuro migliore. Come me. Ma che come me ha voglia di fare, e non ha paura.