Maledetto, maledettissimo Azzurrino, quanto tempo passato a cercare di vederlo, di trovarlo. Anche nei sogni lo cercavo, ma niente... era tornato a non esistere.
Volato via come l'estate.
**
- Ciao!
- Ma chi si rivede!
- 'Anvedi chi c'è!
- Come mi sei mancato!
- Daje oh, quest'anno se la tajamo!
- Oddio non vedevo l'ora di tornare tra queste mura!
Dio, no. La peggiore cosa che potesse accadermi sarebbe stata tornare a scuola il 13 Settembre. Ma è successo, come tutti gli anni. Niente da fare: il tempo non sono riuscita a fermarlo neanche quell'anno.
**
- Ah acidaaa - mi corse incontro Irene per abbracciarmi. - Quanto mi sei mancata -
- Si, anche tu.
Sciolsi l'abbraccio con dispiacere, sono una patita di abbracci. Abbracciami e non sperare di poterti più staccare.
Infondo mi erano mancati tutti, non tanto da voler ritornare a scuola... ma mi erano mancati tutti.
**
- Buongiorno, professoressa. - ci alzammo dalle sedie ripetendo in coro quella cantilena.
La professoressa Cortini entrò in classe con tutti i suo capelli riccissimi.
Gli occhiali spessi, l'espressione oltremodo seria... avete presente le streghe? Ecco, proprio così era la nostra professoressa di matematica.
Ovviamente noi eravamo la classe sfigata della sezione C alla quale era affidata la piaga. In realtà quella bastarda era specializzata per la sezione G, quella col potenziamento della sua materia. Noi avevamo il bilinguismo, certo, aggiungiamo la matematica fatta con un'insegnate che crede di star spiegando ad uno scientifico al francese, il greco, il latino e quant'altro!
**
- Non ci posso credere. - scossi la testa - già iniziamo con la super mole di compiti?! -
- È proprio 'na merdaccia... - commentò Federica.
Eravamo vicine di banco chiaramente. Penultima postazione a sinistra, luogo strategico, era nostro dal primo anno.
**
Buttai lo zaino sul letto e sbuffai scendendo le scale.
- Allora? Come è andato il primo giorno?
- Come sempre.
- Che è successo? Già così acida? - domandò mamma sconcertata.
- Già piena di compiti di matematica! - sbottai portando i pugni sotto il mento e i gomiti sul tavolo.
Non capivo matematica. Non la capivo, cazzo. Mi riusciva bene greco, e latino, e inglese, e tutte le altre materie, ma matematica proprio no. Non ne capivo l'ultilità, non ci capivo proprio niente.
Che dovevo fare? Mica ammazzarmi per una materia che non mi entrava in testa!
**
Mi pulsava forte la testa.
Se x alla seconda più cinque fratto sette è uguale a x più 7x alla quarta, allora x è uguale a..? Boh. Zero idee.
Strinsi i denti e strizzai gli occhi tenendomi la fronte.
Ahiaaaaa! Volevo urlare, buttarmi per terra e dare fuoco a quella testa di cazzo della Cortini. Bastarda, bastarda, bastarda!
Iniziamo bene già dal primo giorno!
Allora, 8xy più 65 diviso y alla terza è uguale 58x meno 7 per 9y. Quanto è x? Cavolo, Melissa, ragiona.
No. Lasciamo perdere.
- Ma porca puttana! - inizia a urlare contro quelle maledette equazioni e disequazioni e sistemi e... non so cosa siano.
- Ti iscrivo al corso di recupero dell'anno scorso? - propose mamma un po' dispiaciuta dal vedermi così affranta.
Annuii ripetutamente.
Chiusi quei maledetti libri e insieme a loro i miei occhi stanchi.
******
Sprero che vi piaccia questa storia, vorrei precisare che i fatti raccontati sono ispirati ad avvenimenti reali,
Grazie a tutti i lettori ♥No, ok, questo linguaggio così sofisticato non fa per me ahahhahahahah
STAI LEGGENDO
OPERAZIONE P.A.G.Z.
FanfictionEssere AMICHE vuol dire saper condividere tutto, vuol dire potersi dire qualunque cosa, vuol dire che senza una non esiste l'altra. Sara, Erika, Giorgia, Federica, Melissa e sua sorella minore Vanessa possono vantarsi di avere un rapporto di amicizi...