Indovinate che giorno era? Era Mercoledì.
Vi starete chiedendo che cosa ce ne possa fregare del fatto che fosse uno stupidissimo Mercoledì, ebbene ci importa perché era Mercoledí 21 Settembre e, rullo di tamburi... iniziava il corso di recupero di matematica!
Yuppy! Non vedevo l'ora di perdere 60 minuti della mia vita a settimana a studiare matematica extra!
No, non esageriamo, in realtà non stavo male lì, anzi era un po' uno svago per me, soprattutto grazie al fatto che Sara e Erika mi facevano compagnia mentre tentavo invano di capirci qualcosa, il che anche a loro risultava senza dubbio difficoltoso.
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Accidenti a me e al mio anticipo costante!
Erano le 5:45, quindi sarei dovuta rimere fuori ad aspettare sola per almeno un quarto d'ora.Cazzo, Melissa, non ce la fai proprio ad arrivare con 2/3 minuti di ritardo come le persone normali? Nooo non sia mai!
Fermi tutti: vedevo una figuara in lontananza!
Non ci potevo credere, una delle mie due amiche in anticipo? Non era possibile.
Di fatti non era nessuna di loro. Era Ashton. I miei occhi avevano una capacità di vista a distanza pari a quella di un'aquila. Infallibile proprio.Ma come si fa a scambiare un ragazzo per una delle tue migliori amiche?
Dopo essermi appuntata di prenotare un'urgente visita oculistica, mi resi conto della situazione.
Ero sola, quel bastardo di Ashton (detto GianPeppino) che piace a Erika e ci conosce da un anno ma non ci ha degnate di una singola parola per tutta l'estate, mentre a lezione faceva tanto il simpaticone, si stava avvicinando sempre di più.
Che faccio? Mi giro? Sorrido? Saluto? Gli vado incontro? No! Rimani ferma e con gli occhi sbarrati a mo' di stoccafisso, Melissa, è la decisione migliore!
- Ciao. - disse non appena fu abbastanza vicino.
Portò la sigaretta allo bocca ed aspirò col suo fare menefreghista.
- Ciao. - risposi quasi sconcertata dal fatto che mi avesse parlato.E allora si ricorda che ti conosce lo stronzo!
Mi voltai cercando di scorgere l'arrivo di qualcun'altro. Speravo che qualcuno venisse presto a rompere il silenzio. Era imbarazzante.
Ashton era una persona particolare. A volte era allegro, divertente (N.B. divertente é diverso da buffone: quello lo era sempre ), sorrideva; altre volte teneva il muso, stava zitto zitto, si buttava sul banco e sbuffava. Ecco, questi sbalzi d'umore di solito erano giornalieri, io e Erika avevamo elaborato una tabella sulla sua stramba bipolarità:
- dal lunedí al mercoledí: felice e raggiante
- dal giovedí al sabato pomeriggio: incazzato e scontroso
- sabato sera e domenica: silenzioso e triste(?)Sei veramente oltremodo stupida. Ma che cazzo fate tu e quella senza cervello di Erika? Due teste vuote che sanno solo inventare grafici assurdi e dare soprannomi di merda! Mi lasci senza parole, ragazza mia.
La mia vocina interiose era sempre molto dura con me. Eppure ero convinta di non meritarmelo.Già, quello che ti meriti è una bella cinquina in bocca: chissà se così la smetti di dire cazzate.
Nulla da fare, mi odiava proprio.
Finalmente vidi due teste che si avvicinavano a passo svelto.
I due fratelli ribelli! Yuhuuu.Sei perfida. Sono tanto simpatici.
Ah, certo, loro li difende, ma da' della senza cervello alla mia Erikuccia!
Abbandonerei volentieri i dialoghi interiori per parlare di Stefano ed Emanuele, avevano uno un anno in più e uno un anno in meno di me. Tanto per essere chiara, ovviamente non erano affatto ribelli, ho usato quell'aggettivo solo perché non sono riuscita a trovare una rima migliore.Piena di fantasia come sempre, ovviamente.
Niente di speciale da dire, solo, diciamo che, soprattutto a Stefano, il maggiore, non andava a genio Ashton...
- Ma chi si rivede! - sorrise il minore per poi abbracciarmi. Lo stesso fece l'altro ed io ricambiai i loro saluti sotto lo sguardo attento di GianPep. Lo salutarono abbastanza freddi, contrariamente a come si erano comportati con me, ma non mi sembrò farci tanto caso.
Finalmente una macchina grigia in arrivo.Alleluja, Erika! Sempre in ritardo... anche se gli altri stanno facendo peggio a dire il vero...
- Hi guys! - se ne uscí come al solito in inglese.Americano, Melissa! Erika é italo-americana! Ti devo sempre correggere in tutto!
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Alloraaaaa arieccome, Diciamo che in questo capitolo mi sono divertita un po' molto abbastanza con la mia vocina interiore.Mi andava. Capita. Ahahhahahaha.Grazie ancora a tutte, se vi va fatemi sapere se les gustaaa ♥ ♥ ♥
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OPERAZIONE P.A.G.Z.
FanfictionEssere AMICHE vuol dire saper condividere tutto, vuol dire potersi dire qualunque cosa, vuol dire che senza una non esiste l'altra. Sara, Erika, Giorgia, Federica, Melissa e sua sorella minore Vanessa possono vantarsi di avere un rapporto di amicizi...