Capitolo 5: Telegiornale e Lavori domestici

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Una settimana, vive con te da una settimana e non ha fatto altro che starsene sul divano, non fa niente per te e ti rivolge la parola solo per dirti di lasciarla andare. Non sai niente di lei , cosa aspetti a chiamare la polizia?

Mi stavo dirigendo verso il mio camerino per prepararmi per un servizio fotografico, sperando di tornare a casa ad un orario decente, quando la voce della mia coscienza parlò.

Non è vero che non so niente di lei, risposi.

E cosa sapresti?

Beh, so che cambia acconciatura ogni giorno.

E poi? Possibilmente qualcosa di utile.

Che non mi ha ancora ucciso.

Entrai e trovai la mia truccatrice che mi aspettava già pronta e il mio parrucchiere che aggiustava la parrucca. Avevano il televisore acceso e ascoltavano distrattamente il telegiornale.

<<Ciao Matthias, ciao Tamara>>

<<Ciao Conchita >>

Tom, io sono Tom, dissi mentalmente facendo finta di niente.

<<Vi dispiace se alzo il volume? Ieri non sono riuscito a guardarlo> dissi mentre mi sedevo per essere truccato, la sera prima ero praticamente svenuto sul letto.

<<Certo>> risposero.

<<E adesso passiamo alle notizie dell'ultimo minuto: poco fa è stato avvertito il capo della polizia di Vienna che è stato rubato un dipinto dal valore di cinquecentomila euro a Cathy Schmitz, la quale lo aveva ricevuto come regalo di nozze da suo marito Richard Lugner, noto milionario austriaco, e lo teneva in cassaforte. La coppia, che vive in centro città, ha dichiarato di essersi accorta del furto solo una ventina di minuti fa, quando un loro amico collezionista ha chiesto se poteva vederlo.>>

Ci fermammo tutti e tre a guardare il servizio.

<<Ecco cos'ha dichiarato la giornalista sul campo: "Non ci sono segni di effrazione o impronte digitali, le telecamere non hanno ripreso nessuno né sono state manomesse, la cassaforte non è stata scassinata e né i vicini né i domestici si sono accorti del ladro. Questo è stato un lavoro pulito fatto da uno o  più ladri professionisti, sapevano cosa cercare, dove trovarlo e come ottenerlo. Il palazzo ha  venti piani e i signori Lugner abitano nell'attico, i poliziotti non hanno potuto fare altro che accertare il furto.">

<<Ma tu non abiti da quelle parti?>> mi chiese Tamara.

Guardai meglio la strada e non solo abitavo lì ma in uno di quei vicoli mi era piombato addosso la persona con gli occhi viola, forse era lui il ladro.

<<Sì>> risposi.

Occhi viola? Lyn ha gli occhi viola, affermò la mia coscienza spaventata, è lei la ladra.

Non dire idiozie.

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Misi la matita nella mia valigietta, la stessa che avevo appoggiato accanto alla portafinestra quando avevo visto i cioccolatini, e guardai il disegno che avevo fatto: un paesaggio di montagna con tanti uccellini che volavano liberi nel cielo. Era passata una settimana da quando ero "prigioniera" e lui non c'era mai, mi aveva lasciata insieme al suo gatto. Sarei potuta scappare quando volevo, ma non ero riuscita a trovare la frusta, non potevo andarmene senza di lei.

Mi alzai dal tavolo e mi guardai intorno, la casa era un disastro, aveva bisogno di una spolverata e di una lavata.

Sospirai.

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