Capitolo 8: Bar e Sogni di gloria

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Arrivammo nella piazzetta del bar senza parlarci, tutto ciò che dovevo dirle gliel'avevo detto a casa prima di uscire - "Puoi prendere in prestito i vestiti e le scarpe di Conchita ed usare anche i suoi trucchi", "No grazie, sono troppo scomodi per me e non mi trucco mai", "Non provare a scappare Lyn"- ed erano le uniche parole che c'eravamo scambiati nell'arco di quei due giorni.

Guardavo fisso di fronte a me alla ricerca dei miei amici, ero già pronto per salire sul palco, un'ultima ritoccata al trucco da parte di Tamara e una sistemata alla parrucca da Matthias e Conchita sarebbe stata pronta per entrare in scena. Anche Lyn guardava di fronte a sé, indossava una maglietta e un paio di jeans presi a caso dal mio armadio e aveva tenuto i lunghi capelli mossi sciolti.

In quelle poche settimane di convivenza avevo notato che non le importava di come appariva ma che per lei l'importante era sentirsi comoda, che non toglieva mai il suo guanto sinistro e che portava sempre i pantaloni.

E che non mi sorrideva più...

<<Conchita> mi sentii chiamare da Nicole mentre veniva verso di noi, seguita da Tamara e Matthias.

<<Nicole>> dissi sorridendole <<Come stai?>>

<<Bene, tu?>>

<<Bene, grazie. Lei è Lyn>> dissi presentando la mia "governante" <<Lyn, loro sono Nicole, Tamara e Matthias>>

<<Piacere>> rispose stringendo loro la mano e mostrando uno dei suoi sorrisi mozzafiato.

<<Lyn, ti piace ballare?>> chiese Nicole.

<<Io adoro ballare>> rispose completamente a suo agio.

<<Perfetto, allora stasera ci divertiamo>>

<<Quindi è lei che ti fa perdere la concentrazione al lavoro... Come mai lavori per Tom?>> chiese Tamara a Lyn.

Sbiancai e mi girai a guardarla.

Avrei dovuto immaginare che non avrebbe creduto ad una parola, ha una specie di sesto senso quando si tratta di menzogne, soprattutto per le mie, non sono un bugiardo e non so raccontarle.

E adesso?

<<Avevo bisogno di un lavoro e lui aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse in casa>> rispose semplicemente, riportai la mia attenzione su Lyn.

Guardava Tamara negli occhi, gentile ma sicura di sé, per niente intimorita dal suo atteggiamento scettico.

Io e gli altri le guardammo fissarsi negli occhi, sembrava una gara a chi abbassava prima lo sguardo.

<<Comunque bella collana, ho un'amica che ne possiede una identica>> disse ad un tratto Lyn gentile e sorridendo, riferendosi alla catenina con un ciondolo d'oro a forma di goccia da cui Tamara non si separava mai.

<<Un'amica...>> sussurrò Tamara sbarrando gli occhi, come se avesse capito qualcosa <<Beh, ha ottimi gusti>>

L'aveva completamente spiazzata.

Doveva averle fatto capire che sapeva qualcosa, qualcosa che fino a quel momento pensava di sapere solo Tamara.

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