Capitolo 2 : Cioccolatini e Riflessioni

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Pochi giorni dopo....

Camminai sul terrazzo di quell'attico nel centro di Vienna, intenta a non fermarmi.

Per arrivare dall'altra parte del terrazzo dovetti passare di fronte ad una portafinestra, sapevo che non c'era nessuno ma la prudenza non è mai troppa, così girai la testa per vedere dentro e fu lì che li notai.

Se ne stavano sul bancone della cucina aspettando che qualcuno li mangiasse, sembrava mi stessero chiamando, non resistetti.... in meno di venti secondi ero dentro, la mia valigietta appoggiata accanto alla portafinestra, le mani sulla confezione dei miei cioccolatini viennesi preferiti e l'acquolina in bocca.

Decisi di cercare un bicchiere e di prendere del latte per accompagnare il cioccolato. Una volta preso ritornai al bancone, mi sedetti e, gustando il mio spuntino notturno, mi guardai intorno.

L'unica fonte di luce era quella della luna che entrava dalle finestre poste sulla parete spiovente, ma i miei occhi erano abituati ad avere condizioni di visibilità peggiori, quindi riuscii a vedere benissimo i due divani, uno a penisola quadrata posto sotto la finestra sopra ad un tappeto e uno di fronte al televisore, il tavolo anch'esso sotto una delle finestre dall'altro lato della stanza, il parquet, la mini - libreria con annessa la piccola cantina, il mobiletto con gli alcolici e lo stile minimalista della casa, tra l'altro nel terrazzo avevo visto un altro tavolo, un altro divano, un barbecue professionale e una jacuzzi.

<<Chiunque abita qui, è pieno di soldi. Questa casa è molto lussuosa>> dissi ad alta voce.

Anche se io preferisco il cioccolato al lusso ..., aggiunsi mentalmente continuando a mangiare.

... Com'è buono ... .

Feci per bere ancora un po' di latte ma era finito, così mi alzai e ne versai un altro bicchiere, ritornai al tavolo, presi l'ultimo cioccolatino rimasto e lo gustai ad occhi chiusi, ero completamente persa in un altro mondo.

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Finalmente a casa, pensai prendendo l'ascensore, non vedevo l'ora di andare a dormire.

Era stata una giornata intensa: sveglia alle sei, trucco, parrucco, set fotografico, registrazioni, interviste e per finire un' esibizione dal vivo in uno dei locali più In di Vienna, per non parlare dei paparazzi, i fan, un René a cui non andava bene niente e un team isterico.

Ero stressato e sotto pressione ma sembrava che il mio manager non se ne accorgesse o gli importasse; tra l'altro da quando Jacques si era trasferito in un altro appartamento la casa era vuota e silenziosa e io mi sentivo solo e senza qualcuno con cui parlare.

Da quando avevo vinto l'Eurovision tutti si preoccupavano solo della drag queen che interpretavo chiamandomi come lei anche quando non lo ero.

<<Sembra che io non esista più>> dissi amareggiato.

Dovrei trovare qualcuno che capisca che io e lei siamo due persone separate. E che incontri lei poco o niente, per quanto questo sia possibile. O impossibile, dipende da come si vede la situazione, pensai.

<<Ma dove lo trovo uno così>> sbottai <<Forse dovrei davvero prendere in considerazione il consiglio di nonna: trova qualcuno e fallo rimanere nella tua vita anche obbligandolo se è necessario>> sospirai.

<<Peccato che non sia possibile una cosa del genere>> aggiunsi affranto.

Con questi pensieri arrivai all'attico, accesi la luce dell' ingresso e per poco non mi venne un colpo ...



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