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Mi sveglio. È tardissimo, sono le undici di mattina. Arriva un messaggio da mio padre:

 Arriva un messaggio da mio padre:

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Mannaggia, non ci voleva... devo stare ancora un mese a New York. Quando Chase dovrà partire per la tappa successiva del tour, io cosa farò qui? Eva, non farti già strane idee. Magari voleva fare solo una sorpresa ad una fan portandola a cena. Sí, sicuramente. Cosa dovrebbe volere da una come me?
Decido di mandargli un messaggio per metterci d'accordo sull'orario d'incontro:

 Cosa dovrebbe volere da una come me? Decido di mandargli un messaggio per metterci d'accordo sull'orario d'incontro:

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Cacchio ho solo quattro ore per prepararmi. Vesto velocemente per uscire. La cucina dell'albergo ha chiuso la sala delle colazioni, quindi andrò in qualche caffetteria.
Lascio l'hotel e mi dirigo verso un bar a pochi isolati da lí. Una volta seduta al banco, prendo un bicchiere di succo di frutta, pago ed esco. Ho deciso di fare due compere per l'appuntamento di oggi pomeriggio e per il resto del mese. Avevamo programmato di soggiornare a New York una settimana e non ho abbastanza vestiti.
Mi avvio verso un negozio vintage. Adoro i vestiti usati e quel negozietto e una favola: i muri sono tinteggiati di grigio, dischi vinili e foto instantanee sono appese su di essi. Ci sono camicie, magliette e gonne a scacchi. T-shirts a righe, pantaloni cargo e anfibi. Vorrei comprarmi tutto.

Una ragazza mi viene in contro, è veramente particolare e adoro il suo stile: è bassa, magrolina, con i capelli a lunghezza spalle, ondulati, tinti di verde e viola. Ha una maglia a maniche lunghe, a strisce nere e bianche, un paio di shorts neri, le calze a rete, i Dr. Martens. Tra gli occhi ha due spese linee di eye-liner e un paio di lunghe ciglia finte. Sulla narice del naso ha un piercing e sulle labbra ha un rossetto scuro.
-Hai bisogno di aiuto?- mi chiede.
-Sí, cercavo dei vestiti.-
-Il reparto abbigliamento è laggiù.- mi risponde indicando delle aste appese sul muro, che sorreggevano delle grucce.
Prendo una stampella con un vestito a quadri rossi e verdi. È lungo fin poco sopra il ginocchio, con le spalline sottili. Lo adoro e costa solo venti dollari. Penso che lo useró per uscire con Chase questo pomeriggio. Afferrò un altro appendono con una salopette originale Levi's. È fantastica!
Infine prendo alcune magliette, color pastello e a strisce.
Vado dalla ragazza per pagare:
-Ecco a te!- le dico porgendole i vestiti scelti.
-Belle scelte.- si complimenta con me. -Come ti chiami?- aggiunge.
-Eva, tu?- lo chiedo.
-Tiffany.-
-Che bel nome.-
-Anche il tuo.- ribatte lei.
-Bhe, ci vediamo. Ho appena scoperto di dover stare a New York per un mese, quando era programmato solo per una settimana. Non ho abbastanza vestiti, quindi torneró a breve. Adoro questo posto, è veramente bellissimo.-
-Grazie allora ti aspetto. Se vuoi ti lascio il recapito telefonico.-
-Certo, Grazie.- le rispondo porgendole il cellulare.
-Ciao arrivederci.-

La ragazza del negozio è veramente gentile. Si è fatta l'ora di pranzo, decido di tornare nel baretto in cui ho fatto colazione per mangiare un panino veloce.

Ho pranzato e torno in albergo per prepararmi all'appuntamento.
Mi faccio una doccia veloce. Mi asciugo i capelli e li piastro.  Mi metto un filo di trucco. Mi infilo il vestito che ho comprato nel negozio di Tiffany, le converse bianche, la giacca di jeans e la mia borsetta nera di fiducia.
Sono alla fermata della metro per raggiungere Manhattan. Sono le due e mezzo di pomeriggio non so se riesco raggiungere Central Park in tempi. Finalmente arriva una dannatissima metropolitana a mettermi in salvo. Salgo alla velocità della luce e prego tutti i santi del cielo che mi aiutino ad arrivare in orario. Sto venti minuti sulla metro, fino a quando non si ferma annunciando la fermata di Manhattan. Esco alla stessa velocità in cui sono entrata nel treno.
Cerco Central Park. Dove cacchio si trova? Non è il mio giardino di casa, sarà grande chilometri. Eva non troveresti uno elefante in uno sgabuzzino...
Un cartello enorme, verde indica quel parco. Finalmente. Mi faccio un giro intorno, per trovare Chase. Dopo poco tempo lo trovo intendo a smanettare con il cellulare, seduto su una panchina. Decido di fargli una sorpresa. Lo raggiungo da dietro, gli tocco di scatto le braccia urlando:
-Boo!- lui salta dalla panchina, spaventato a morte.
-Cavolo che spavento!- dice lui mettendosi la mano sul petto.
-Scusami.- gli dico scusandomi.
-Ma vah tranquilla.-
-Cosa proponi di fare Hudson?- gli domando.
-Allora, Per prima cosa ti porto a mangiare un gelato, poi pensavo di fare un romantico giro a Central Park. Poi se sei libera per la serata, andiamo a mangiare con i miei amici. Ci stai?- io mi ero fermata alla parola romantico giro.
-Certo va benissimo. Sta sera saró sicuramente libera, mio padre è sempre a lavorare.-
-Oh, mi dispiace.-
-Sono abituata.-

-Allora Eva, questa è la mia gelateria preferita in assoluto, fa un gelato ottimo.- mi informa, indicando una piccola bancarella con i gelati.
-Prendiamo un gelato?- mi chiede Chase.
-Certo, io adoro il gelato.-
-Salve signore vorremmo due gelati.- dice Chase al gelataio.
-Subito! Che gusti?- domanda lui.
-Fragola e pistacchio.- esclamiamo in coro. Ci guardiamo stupiti.
-Ecco a voi.- dice il signore porgendoti i due coni.
-Grazie arrivederci.-
-Arrivederci.-
Ci incamminiamo mentre mangiamo il gelato:
-Mmm...avevi ragione, è veramente ottimo.-
-Che ti avevo detto?- dice lui compiaciuto. -Aspetta Eva, sei sporca, proprio qui.- dice passando un dito tra le mie labbra. Rimango un momento spiazzata. Poi fa la stessa cosa che fanno i fighi nei film, ovvero leccare il dito.
-Ah grazie.-

Continuiamo a camminare fino a quando non ci troviamo in un enorme prato ben colto, con dei piccoli fiorellini gialli e lilla sopra:
-È proprio bello qua!- esclamo.
-Già, ti va di fare delle foto?-
-Ovvio.-
Prendo il cellulare e inizio a scattare delle foto a Chase. Sono molto belle:
-Eva, dicevo a te. Ti fa di farmi da modella?-
-Ah ok, no avevo capito. Non mi capita spesso. Comunque ecco le foto che ti ho scattato.- gli dico porgendogli il telefono.
-Wow, sono proprio carine.-
-Grazie.-
-Peró ora vieni!-
Mi metto in posa e mi scatta una serie di fotografie mozzafiato. Sembro veramente figa, anche se non lo sono.
Chase ferma un signore, ma non riesco a capire cosa gli stia chiedendo.
Lui si avvicina a me:
-Gli ho chiesto se ci faceva una foto a noi due.-
-Buona idea, voglio ricordare questo momento.-
Lui mi abbraccia da dietro, io lo guardo e il signore scatta la foto. Il risultato non è per niente male. Al foto è naturale, bella senza filtri.

Spazio di Winky
Ciao amici, sono riuscita finalmente ad aggiornare. Questa quarantena mi sta distruggendo. Comunque, ho aggiunto la foto di Tiffany nel capitolo dei personaggi. Se vi interessa basta tornare indietro.
Vi sta piacendo la storia? Avete idee o consigli da darmi per migliorarla? Sono bene accette critiche costruttive.
Peace out!
Winky<3

Tour boy⚡️| Chase HudsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora