Capitolo IX - Permessi.

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Subito dopo aver concluso le mie letture per Letteratura Inglese mi diressi in biblioteca

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Subito dopo aver concluso le mie letture per Letteratura Inglese mi diressi in biblioteca. Mi collegai ad uno dei computer dell'istituto, passando rapidamente al setaccio alcuni siti; la ricerca fu piuttosto deludente.

Digitai velocemente la parola Cruciatus su Google, sperando d'imbattermi su una delle pagine aperte da Damiano. Cliccai sul primo risultato; un titolo a caratteri scarlatti comparve ponendo in risalto un termine a me nuovo: Wicca. Oltre a fornire una breve spiegazione sul culto Wicca, sulla storia del culto, un paragrafo catturò la mia attenzione. Questo citava:

-Tortura, tormento e strazio segnarono la fine di molte vite Wiccan. [...] In seguito alle numerose condanne al rogo, pratica messa in atto da popolazioni Cristiane, [...] poche rimasero le famiglie originarie. Sfuggite alle continue persecuzioni, consuetudine per la preservazione dei circoli fu il tramandamento del potere alle generazioni future di Wiccan tramite oggetti di transizione o trasmissione come amuleti o elementi a fortemente legati alla natura, al fine di potenziarne le capacità, mezzo di cui i Wiccan si servivano per i loro rituali. [...]-

Socchiusi gli occhi esaminando ossessivamente il paragrafo. Fu l'incipit a sorprendermi.

Mi alzai meccanicamente e attraversando l'intero spazio mi diressi al bancone stracolmo di libri, ubicato di fianco all'entrata della biblioteca.

Suor Enrica nonostante la sua altezza e le spalle ossute, si trovava del tutto sommersa dalle lunghe file di libri posti sul bancone; irritata mi alzai in punta di piedi al fine di poter scorgere il suo viso.

«Dove posso trovare i dizionari di lingua Latina?» Chiesi con tono gentile, celando l'incontenibile indisposizione. La suora alzò gli occhi dal suo libro tirandosi gli occhiali su per il naso, poi, mi fissò con i suoi piccoli occhi verde smeraldo.

«Infondo alla sezione F, quinto scaffale a destra.» Mi lanciò un'ultima occhiata e poi tornò al suo libro. Le porsi un sorriso cordiale, poi, mi allontanai e dirigendomi nella parte opposta, verso la sezione F della biblioteca. Non appena trovai il voluminoso dizionario ingiallito, tornai al mio posto e mi sedetti con cautela soffiando sulla superficie impolverata. Giunsi rapidamente fino alla lettera C cercando la parola Cruciatus; quando la trovai, con l'indice segnai il punto in cui avrei dovuto leggere la traduzione: Tortura. Tortura, tormento, strazio. Presi il medaglione tra le mani e lo fissai. Come può l'unico ricordo rimastomi di mia madre, simboleggiare quarcosa de simile?, pensai.

Stampai velocemente più informazioni possibili ed uscii dalla biblioteca, dirigendomi nella mia stanza. Questa era deserta. Aprii la scatola, le dita mi tremavano debolmente; afferrai i diari di Enoch Vogler posizionandoli sul tavolo, uno vicino all'altro. Li sistemai nell'ordine in cui furono scritti; nonostante fossero incompleti e certamente non posti in ordine cronologico, feci del mio meglio per creare una specie di linea temporale. Poi, ne presi uno, uno tra i più recenti.

Lo aprii distrattamente ammirandone il frontespizio e la scrittura elegante di Enoch, somigliava a quella di mio padre. Lessi silenziosamente l'incipit.

Hunters' Chronicles. | Måneskin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora