Capitolo 4: Risultati Venuti a Galla

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Giulia tornò a casa, pronta ad affrontare i suoi genitori e le loro lamentele con forza e con la testa alta. Appena entrata in casa si sentivano già le prime urla:<Sei tornata finalmente, ti è piaciuto non fare nulla tutto il giorno, sei solo un aborto a lungo termine>. Dopo quelle parole la ragazza prese la parola con forza ed esclamò:<Va bene, ma sappi che ho finalmente trovato una persona che mi apprezza per quello che sono, non come te. Tu non mi apprezzerai mai perché so che tu non mi volevi, so che papà è morto e io non potrò mai sostituirlo, ma andarmi perennemente contro non servirà a migliorare la situazione, così facendo ti ritroverai soltanto con una figlia che ti odierà per tutta la vita e che ti vedrà solo e soltanto come un mostro. Ma da oggi è finita, potrai dirmi tutto quello che vuoi, ma non mi leverai più il sorriso dalla faccia e voglio che tu sappia che non è per merito tuo che sorrido ogni minuto>. Sentite queste parole, la madre non capì, e proprio per questo continuò ad insultare la figlia, ma stavolta non ebbe un gran successo.

Il giorno dopo, sempre alla stessa ora, si presentò un'altra persona oltre a Giulia e Michelangelo, era proprio la migliore amica di Giulia. Laura si chiamava, era anche lei una ragazza molto carina e molto dolce, almeno questo era quello che videro gli occhi di Michelangelo. La prima cosa che il nostro ragazzo chiese a Giulia è stata:<La tua amica sembra molto simpatica, però perché l'hai portata qui?>. La ragazza rispose:<Lei è stata la prima persona che ha notato i miei cambiamenti, che sono tali solo grazie a te, per questo l'ho portata qui, io credo in te Michelangelo e sei come un profeta per me, voglio che un giorno si parlerà di te per le strade, quindi voglio diffondere il tuo pensiero, anche perché è stata proprio lei a chiedermi di venire da me, ti prego mostragli la retta via, la via che tu insegnasti a me già due mesi fa, non desidererebbe altro>. In quel momento un sorriso di grandezza esponenziale spuntò sulla faccia di quel ragazzo, che sotto i suoi occhi si era appena reso conto che il suo più grande sogno stava diventando realtà, ossia essere dalla parte dei suoi simili per guidarli alla vittoria. Senza perdersi in chiacchiere, non ci mise molto a spiegare a Laura il principio di minima azione, i suoi occhi ricordavano a Michelangelo quelli di Giulia all'inizio, quando era solo una ragazza in cerca di risposte. Solo in quel momento quel ragazzo si era reso conto della responsabilità che gli era stata affidata, quelle ragazze gli hanno dato la vita e lui le ha prese e ne ha fatto molto di più, le ha rese felici, è stato il ragazzo che è entrato nella loro testa, rendendosi conto di essere l'unica scintilla di luce in mezzo all'oscurità, un'altra persona che sarà sempre pronta a fare seriamente di tutto per uno come lui e quella era la conferma che lui e Giulia non erano da soli in questa guerra, infatti negli occhi di Laura, Michelangelo si rese conto che in quel momento erano solo in tre, ma un giorno quel giardino potrebbe essere pieno di persone che verranno lì solo per ascoltare quello che lui aveva da dire o da insegnare, ed era proprio quello l'obbiettivo che si era fissato.

Intanto si erano fatte le 18:30, infatti il nostro ragazzo come suo solito mandò i suoi saluti alle due ragazze, dicendo a Laura che l'appuntamento è sempre alla stessa ora e allo stesso posto e che lei sarà sempre la benvenuta. Tornata a casa, Laura era felice come una pasqua e riprese a sorridere dopo troppo tempo ormai, non ricordava più cosa volesse dire essere felice, fino a che non sentì le parole di Michelangelo. A casa di Laura l'ambiente non era dei migliori, dentro quelle quattro mura infatti non si faceva altro che lamentarsi con lei per i suoi voti a scuola e per i suoi insuccessi nello sport. Per troppo tempo aveva pensato di essere una figlia indecente, ripetendosi all'infinito che non piaceva a nessuno e che dava solo delusioni. Fu proprio in quel momento, quando rimase in camera tutta sola, che realizzò che non importa ciò che gli altri pensano, a lei bastava il piacere a sé stessa, e da quel giorno ha imparato ad amare la sua persona meglio di come avesse mai immaginato prima d'ora. Ad un tratto lei uscì dalla sua stanza e iniziò ad arrabbiarsi con i suoi genitori:<Lo so che per voi io sarò sempre una delusione, lo so che non ho tutti 10 a scuola come i miei compagni, lo so di non avere un fisico scultoreo come le mie compagne, so di essere una completa delusione per voi, volevate una scienziata o una sportiva, ma vi siete ritrovati con me in mano, ossia una figlia che non ha nessuna capacità ma ha un cuore nobile da donare a chi vorrà avermi vicino solo per il piacere di stare con me, un amico, e mi dispiace per voi ma io oggi l'ho trovato, e se l'ho trovato è stato soltanto grazie a me a alla mia amica, sicuramente non grazie a voi>. Dopo queste parole i suoi genitori si trovarono in difficoltà, non riuscendo ad imporre la loro legislazione su quella ragazza e non rendendosi conto di aver sbagliato tutto, pensarono che quel ragazzo di cui parla la stesse soltanto plagiando, quindi la madre ed il padre esclamarono:<Bene, allora di a quel tuo amico che se continua ad alimentarti in questo modo contro di noi, non sarà vivo ancora per molto, quindi non farti strane idee, perché alla fine noi vinciamo sempre>. Dopo queste fatidiche parole, lei sussurrò delle parole forti:<Non si rendono conto di quello che stanno dicendo, ora la mia guerra ha inizio, anzi, la nostra guerra ha inizio, e non potrei essere più felice di combatterla insieme a persone che sono uguali a me>. Il pomeriggio del giorno dopo, le due ragazze iniziarono a dire tutto a Michelangelo riguardo ai loro genitori, allora lui esclamò con forza:<Che vengano, da oggi noi non abbiamo paura di loro. Portate qui ogni persona che pensate sia come noi, ogni ragazzo o ragazza che cerca risposte, che cerca conforto, che cerca una storia come la loro, invitateli a venire qui e gli faremmo capire che questo sarà il loro luogo sicuro, dobbiamo farli salire a bordo, per fargli percorrere il viaggio più bello della loro vita, mentre noi guideremo questa nave verso la vittoria>. Subito dopo questo discorso che suscitò ancora più ammirazione negli occhi di Giulia e di Laura, proprio loro esclamarono:<E così sia capitano, siamo fiere di averti trovato>. Tornato a casa, Michelangelo abbracciò senza un motivo specifico i suoi genitori, iniziando a dire quanto gli voleva bene, soprattutto al padre, che lo ha sempre ispirato in tutte le sue avventure infatti le sue ultime parole furono:<Papà, mi dici a cosa stai lavorando?>. 

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