Entrarono nell'aula del secondo piano. L'ultima a destra dell'edificio, dopo aver percorso un lungo corridoio. Era quella tra le meno usate nel dipartimento.
-Prendete le sedie e mettetevi in cerchio- ordinò A.A. appena furono tutti dentro.
Antonella ed Emma si guardarono negli occhi stupite, un'altra strana mossa di A.A. pensarono.
Anche gli altri studenti apparivano disorientati dalla richiesta del loro mentore. Non si prospettava una lezione tradizionale.
Dopo che tutti si furono sistemati, A.A. fece un respiro profondo e si sedette, per ultimo. Poi disse
- diciamo i nostri nomi a giro e presentiamoci brevemente così da conoscerci in modo più approfondito. Al vostro nome e cognome aggiungete il perché vi siete scritti a un corso di scrittura, se avete esperienze di pubblicazioni e quale genere letterario vi piace o vi piacerebbe scrivere.
-Iniziamo dalla mia destra.
-Sono Marianna Trivulzio, sono laureata da pochi mesi e mi sono iscritta a questo corso per avere una chance nel mondo della scrittura creativa. Mi piace scrivere romanzi rosa e Young Adult.
-Io sono Silvio Brambilla, ho già pubblicato un libro online, un giallo per l'esattezza e con questo corso desidero migliorare le tecniche di scrittura per diventare un grande scrittore di gialli, il mio idolo è Camilleri ovviamente.
Parlavano a turno gli studenti, non del tutto inesperti di scrittura e non alle prime armi come lei, rifletté Emma. Si sentì sminuita per non avere un profilo così specifico, come sembravano averlo gli altri.
-Sono Marco Sconnamiglio e sono un praticante giornalista. Nel mio lavoro incontro molte persone e molte storie e mi piacerebbe scrivere di loro anche con altre tecniche di scrittura.
Emma notò che A.A. fissava con attenzione lo studente di turno che parlava. Se lo reputava opportuno faceva qualche domanda di approfondimento. Non aveva distolto lo sguardo neanche per un minuto da ognuno di loro.
- Ehm ...- fece Antonella per schiarirsi la voce. Era emozionata, ormai Emma aveva imparato a conoscerla.
-Sono Antonella Fenoglio, sono un'appassionata di romanzi storici. E desidero scrivere il più importante romanzo storico di tutti i tempi, dopo i Promessi Sposi, si intende - il tono di voce Antonella era eccitatissimo.
Una risata fragorosa si diffuse in tutta l'aula e spezzò la tensione.
-Sin dal liceo ho amato i Promessi Sposi all'inverosimile e non vedo l'ora di potermi cimentare in una grande opera grazie al sostegno di questo corso e...- Antonella aveva ricominciato. Era un fiume in piena.
A.A. provò a farle una domanda, ma la ragazza non lasciava spazio proprio a nessuno. Poi lo scrittore trovò una fessura, una pausa nel quale inserirsi alzò il tono della voce e disse - Cara la mia Antonella, avremo modo di approfondire tutti gli aspetti della scrittura. Quello che ho già letto di tuo, è buono, quindi aspetta con pazienza le nuove indicazioni.
Il complimento inatteso di A.A. ammutolì la ragazza che con un - grazie, va bene - tornò calma e tranquilla, scendendo a ridosso dello schienale, come un bimbo timido a cui è stato fatto un complimento dalla sua maestra.
Emma la osservò: Antonella pareva sconvolta per quelle parole e si aggiustava gli occhiali in continuazione.
-E ora tocca a lei signora Scurati o Bersani -disse A.A. rivolgendo lo sguardo verso Emma, ancora distratta a osservare l'amica.
Sentendosi chiamare con i due cognomi Emma trasalì.
-Eh sì- colpo di tosse - mi chiamo Emma Bersani e mi sono iscritta a questo corso per coronare un sogno da bambina: diventare scrittrice. Spero di imparare molte cose, anche se non ho un profilo così specifico come voi-.
Emma fece un giro su tutti i compagni di corso e poi fissò A.A.
-Voglio precisare, infine, che Scurati era il mio cognome da sposata. Sono vedova da circa un anno, per l'esattezza - sentenziò Emma con un po' di irritazione.
A.A. con le mani giunte su cui aveva poggiato il suo mento grande e ossuto ricoperto dalla barba, continuò a fissare Emma per tutto il tempo che aveva parlato. Neanche alla fine aveva distolto lo sguardo. E lei si sentiva irritata da quegli occhi che la osservavano pienamente. Le entravano nell'anima e le rodevano dentro qualcosa. A causa di quello sguardo Emma si sentiva denudata e priva di segreti per lui.
Già durante la prima lezione A.A. aveva dato prova di saper leggere dentro le parole delle persone che attraverso un'esercitazione in classe avevano delineato con tre aggettivi il tema della storia a cui volevano dar vita in quel corso. Le parole usate dai corsisti avevano rivelavano ciò che erano: indecise, insicure, fuori dal contesto, infantili o salde e ferrate nella loro scelta narrativa. A.A. aveva fatto una radiografia a tutti. Già allora Emma si era sentita scrutata e conosciuta fin dentro le ossa, ne aveva provato gioia, ma poi anche una certa irritazione. Ora quello sguardo fisso, sicuro, scrutatore, indagatore dimostrava che tipo di persona fosse A.A., capace di leggere oltre tutte le apparenze e ambizioni. Ma quello di oggi era uno sguardo diverso da quello in cui i loro si erano incrociati, quando Bruce Springsteen cantava.
- Bene, dopo questa ultima presentazione, possiamo continuare la nostra lezione. Partirò dai testi che mi avete mandato la settimana scorsa e che ho corretto -. Il tono di A.A. si era fatto diversa, più didattico e informale.
-In quanto vostro mentore, per quel breve tempo che sarete sotto la mia ala protettiva - e fissò Emma ancora una volta - seguirete alla lettera le mie istruzioni.
Le mani di Emma cominciarono a sudare.
-Come sapete, quello che produrrete in questo corso sarà poi sottoposto all'editor di una casa editrice e uno di voi potrebbe essere il prescelto per una pubblicazione.
Antonella batté le mani per la gioia della notizia, ma venne fulminata dallo sguardo del mentore.
-Mi auguro che sia più di uno a poter usufruire di questa possibilità, l'esaltazione della corsista Fenoglio, la dice lunga su chi vorrebbe aggiudicarsi questa chance editoriale.
Emma ridacchiò pensando a quanta eccitazione Antonella avesse in corpo per quelle parole dette da A.A. Alcuni dei presenti mormorano.
-Infine, io darò a voi del tu e anche voi a me. Chiamatemi quindi con il mio nome - concluse A.A.
Tutti ringraziarono.
La lezione si concluse in fretta o almeno così parve ad Emma.
A.A. consegnò i testi corretti, diede ulteriori consigli ai corsisti e tutti furono attenti a prendere appunti, come se quelle parole fossero oro. Anche Emma non si perse una indicazione di quelle date da A.A. che si rivelava ancora una volta essere un insegnante brillante.
Prima di concludere la lezione e salutare, A.A. assegnò il compito di sviluppare per un totale di due pagine, l'idea primitiva del romanzo che avrebbero voluto scrivere e che avevano già sottoposto ad una revisione all'inizio del corso. Da lì, nelle lezioni successive, spiegò, sarebbero partiti per sviluppare la storia che avevano scelto di scrivere.
Tutti si congedarono in fretta, tranne Marco Sconnamiglio, il praticante giornalista, che desiderava fare una domanda ad A.A. e si trattenne lì ancora un po'.
Sull'uscio della porta Antonella ed Emma vennero raggiunte dalle parole di A.A. - Attente voi due, date il meglio di voi, vi osservo! -.
Le due donne dissero un vago sì e uscirono emozionate o forse, sarebbe meglio dire, frastornate per quelle parole inaspettate.
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Ti amo, mio mentore!
Storie d'amoreEmma, giovane vedova e con due figli al seguito, si innamora di A. A. un insegnante di scrittura creativa durante un corso a cui si è iscritta per realizzare un vecchio sogno di bambina. Peccato che lui sia più giovane di lei ed Emma depressa e in d...