Chapter 2

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*It's all about colors*

Le avete mai viste le stanze di un Maniero grande come quello? Sono bellissime, sfarzose e incredibilmente comode, ognuna di esse possedeva un proprio bagno personale ma Hermione vi trovò una pecca. Lei ci stonava lì, in confronto era un puro e perfetto colore bianco. La stanza era spenta, senza colori perché si sa il nero è tutto fuorché un colore e amaramente pensò che quel colore somigliava un po' al padrone di casa. Un colore privo di tutto, senza un vero motivo per esistere, un colore legato alla sofferenza e alle cose tristi, ma la ragazza una cosa non la sapeva e voi? Voi lo sapete cosa nascondono il nero e il bianco? Il nero è un colore con una luminosità nulla il che lo rende acromatico, sottrattiva tutti i colori dello spettro visibile e questo viene considerato l'opposto del bianco. Anch'esso un colore acromatico ma luminoso, il bianco additiva di tutti i colori dello spettro visibile. Si dice che il bianco sia l'insieme di tutti i colori e il nero l'assenza di essi, ma ricordate cosa vi ho detto in precedenza? In natura niente esisterebbe se non ci fosse il suo opposto, tenete a mente questa cosa perché è il punto centrale di questa storia.

Aveva sbuffato mentre l'accompagnava lì, era evidente che non la volesse in quella casa, con lui e con sua madre ma lei lo stava facendo per il Ministro non per lui, lo stava facendo per la salvaguardia del Mondo magico non per lui.
Ma insomma ormai lei era lì in quella stanza e stava mettendo nel "suo" armadio temporaneo i suoi vestiti. Sperava vivamente di non vedere elfi domestici perché lei aveva lottato per la loro liberazione, per non vederli trattati come schiavi e zerbini, ma si sorprese quando non vide nessun domestico a parte una donna, più grande di Narcissa e lievemente più robusta che sorrideva mentre spolverava qua e là con la sua bacchetta. Cosa aveva da sorridere quella donna in quella casa così tetra? Era tutto così privo di colore e di vita lì che Hermione quasi si spaventò.
Il Nero è anche la fine di tutto, una sottospecie di rifiuto a lottare, una continua negazione della realtà che delle volte portava all'aggressività ribellione. Però vi rivelo un segreto, chiunque rifiuti il nero pecca di altruismo perché pretende dagli altri molto di più di quello che può fare per gli altri. Ma sapete con il tempo ho scoperto che il nero ha anche qualcosa di positivo, in esso vi è un senso di tenacia e risolutezza nel voler seguire e afferrare le proprie mete, come una fine irraggiungibile, come la luna.

Ma torniamo ad Hermione, scendeva le lunghe scale lentamente scrutandosi intorno per carpire qualsiasi tipo d'informazione da poter riportare al Ministero, perché lei non era lì solo per Malfoy, lei era lì per trovare qualcosa di oscuro che avrebbe incastrato tutta la famiglia e li avrebbero rinchiusi ad Azkaban, non che quella villa fosse diversa. E poi si voltò di scatto e per la prima volta si trovò incatenata a due occhi d'argento che la scrutavano infervorati. Lui aveva capito e lei lo sapeva. Oro e Argento si stavano fronteggiando e nessuno dei due era intenzionato a perdere, possono due colori così diversi essere così belli messi a confronto?
Lui era decisamente l'argento con quei suoi occhi che ti perforavano l'anima ma che non ti permettevano di entrarci dentro.
Ho scoperto cose interessanti sull'argento...
Nell'antichità era definito come il bianco sporco del divino simile alla luna, c'è sempre lei di mezzo. L'Argento viene sempre paragonato alla luna e si sa che essa è collegata all'inconscio e questo alla mente che si sa fa brutti scherzi delle volte. Quindi come può un colore così simile al bianco stare in un'anima così nera resterà un dubbio per un po'.
Ma ho scoperto altrettanto sull'Oro...
L'Oro è esattamente il colore della luce solare, quella luce calda e penetrante capace di riscaldarti, di darti forza, libertà e energia.
Ma per gli antichi il l'Oro era la luce che veniva raccolta dal Sole, poi dalla luna e dalle sue stelle. In sostanza il Sole con il suo Oro colora d'Argento la Luna e l'aiuta a brillare.

Draco fu il primo a distogliere lo sguardo per puntarlo verso la sala da pranzo che conteneva un enorme tavolo con una decina di sedia a entrambi i lati, si sedettero uno difronte all'altro e accanto al ragazzo prese posto sua madre.
«Hermione, posso chiamarti così?» la ragazza annuì e la donna sorrise.
«Bene Hermione, io non sono una stupida, so che sei qui perché il Ministero vuole incastrarci in qualche modo ma la parte più oscura della nostra famiglia è già rinchiusa in una cella. Perciò ti chiedo di essere comprensiva nei nostri confronti.»
La ragazza rimase immobile, quella donna era davvero brava, fredda e algida come poche ed se ne meravigliò.
«Io sono qui per valutare i comportamenti di suo figlio e per capire se è davvero pentito per ciò che ha fatto» rispose tranquillamente mentre il ragazzo davanti a lei rise amaramente.
«E cosa avrei fatto?» disse evidentemente infastidito da quelle parole, lei come ogni altra persona nel modo l'aveva giudicato prima ancora di sapere la storia, prima di sapere la verità, infondo lui per tutti sarebbe rimasto un buco nero senza via d'uscita, ma la riccia la via d'uscita la vide eccome. Un minuscolo spiraglio di luce che guizzò tra i suoi occhi che le fecero capire che c'era qualcosa sotto.
«Le scelte sbagliate.» poggiò le mani sul tavolo e sollevò leggermente le spalle
«Sono stato usato.» disse stizzito a denti stretti
«Ti sei lasciato usare.» imitò la sua voce e il suo parlare a denti stretti.
«Tu cosa avresti fatto per salvare la tua famiglia?»
«Li avrei protetti stando dalla parte giusta.»
E fu in quel momento miei cari lettori che Narcissa Malfoy vide una scintilla attraversare i loro occhi e temette per l'incolumità del silenzio e della pace che da ormai mesi regnava sovrana in quella casa.
«Sai Granger preferirei morire in una cella ad Azkaban piuttosto che passare un altro minuto della mia vita qui!» questo fece male, non alla giovane, ma alla madre.
Perché quando senti tuo figlio dire cose così terribili resti pietrificata e senti il tuo cuore sfracellarsi in mille pezzi. Era sempre stata una donna forte ma ora era stanca di combattere.
Il rifiuto per la lotta. Nero.
Lasciò libere le lacrime facendole ricadere lungo le sue guance e cercò delle parole ma dalla sua bocca non uscì niente se non un lieve sussurro che fece tenerezza alla ragazza e paura al ragazzo.
«Draco...»
E lui si pentì amaramente di ciò che aveva detto quando vide gli occhi della madre scrutarlo tristi.
«Madre sapete che non ce l'ho con voi, siete la persona più importante per me e qualsiasi cosa abbia detto adesso è stata solo per stupidità» disse dolcemente accarezzandole il volto mentre la riccia restava sorpresa delle parole e dei gesti che il ragazzo riservava a quella donna chiedendosi da quando sapesse essere così dolce.
Ma noi non conosciamo mai davvero qualcuno fino a quando non scaviamo al suo interno, non potremmo mai dire che il nero esisterebbe anche senza il bianco o viceversa. Perché, forse questa l'avrete già sentita ma ve la ripeto, non esiste luce senza oscurità, legge Naturale dei contrari.

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