*Law of opposites*
Vi racconterò una storia, non la solita storia nella quale la principessa s'innamora del perfetto principe azzurro. No, in quelle ormai ci credo poco. Vi racconterò della storia più contorta che abbiate mai sentito, se ovviamente siete pronti ad ascoltare e a prestare attenzione ai dettagli, uno di questi? I titoli dei capitoli con i quali narrerò questa storia, li ho scelti personalmente perché sono sempre stata convinta che siano i titoli a dare un senso alla storia. Ma cominciamo.
Questa storia inizia in piena notte, in una casa fredda e tetra che poche volte aveva davvero visto cosa fosse l'amore, dove un giovane ragazzo stava osservando dalla finestra la mezza luna che brillava lì, prendendosi gioco di lui. Stava lì a guardarlo e a ricordargli che nella vita c'erano cose irraggiungibili e impossibili, per chiunque, ma sua madre gli aveva sempre detto che le cose irraggiungibili danno comunque una speranza. E lui si trovò a sperare nella luna, poi osservò le stelle e si fermò solo quando vide la sua costellazione, il Dragone, sua non perché si credeva grande e magnifico come i Draghi, no, sua perché da quello prendeva il nome.
Draco. Un nome a parer mio bellissimo, pieno di significati, pieno di emozioni e sofferenza.
Eppure quel nome pesava sulle sue spalle quanto un enorme macigno. Aveva vissuto una guerra lui, come molti altri ma non aveva avuto un lieto fine, la sua famiglia era a pezzi, il Wizengamot gli stava alle costole chiamandolo per un processo almeno due volte al mese, gli Auror entravano e uscivano dalla sua casa come se fosse di loro proprietà maltrattando anche le persone che ci vivevano all'interno, così per un anno intero.
Rise amaramente continuando a guardare quella semi-sfera nel cielo maledicendola con tutto se stesso, istintivamente portò lo sguardo sulla busta arrivata quella mattina Hogwarts era risorta, più forte che mai.
Ma non ci sarebbe tornato, non quell'anno, non avrebbe lasciato sua madre da sola ad affrontare tutto quello.
Narcissa era una donna forte, bella ed elegante e lo dimostrò quella stessa sera quando bussarono al portone del Manor ed andò ad aprire trovandosi davanti sei Auror che la spinsero malamente di lato facendola cozzare con la schiena contro il muro. Il ragazzo si sollevò di scatto pronto a fronteggiare quegli inutili esseri ma lo sguardo eloquente di sua madre lo fece tacere. Poi li vide, sei Auror e il Trio Dei Miracoli a quel punto come se fosse impazzito rise, tutti lo guardarono male, come se fosse fuori di testa, tutti eccetto una. La Granger che ora stava accanto a sua madre scusandosi per come si erano comportati quegli insulsi ometti degli Auror, Potter e Weasley invece sogghignavano e lui capì, erano lì per la loro personale vendetta.
«Malfoy»
«Weasley»
Scambio eloquente di battute vero? Per chi non lo sapesse i due non si sopportavano ma doveva fingere almeno un contegno maturo davanti a tutte quelle persone.
«Siamo qui da parte del Ministro. Ti mettiamo davanti due scelte, torni a Hogwarts ed esci con dei voti abbastanza alti da poter lavorare sotto sorveglianza al Ministero oppure vai da tuo padre, ad Azkaban.» sottolineò l'ultima parola il rosso mentre sua madre si portava le mani alla bocca.
«Tornerà ad Hogwarts» rispose al suo posto, non poteva perderlo, non così.Non voleva vederlo in quella prigione disumana che strappava via qualsiasi speranza dal corpo di una persona. Il biondo sapeva perché quei due sogghignavano, a Hogwarts lo odiavano tutti vi state chiedendo il perché? Lui era stato dalla parte sbagliata e tutti lo sapevano, tutti lo ritenevano responsabile delle morti di persone a loro care, lui stesso aveva gli incubi ogni notte, perciò non dormiva e girovagava per il Manor come un'anima in pena ad Hogwarts non avrebbe potuto farlo.
«Bene, allora ci vediamo tra due mesi, sparite.» concluse lapidario mentre gli Auror avevano già messo a soqquadro la casa.
Uno di loro, a parer mio il più idiota, si avvicinò alla finestra dove uno stetoscopio magico faceva sfoggio di se'.
«Cos'è questo?» il biondo stizzito si voltò verso quell'uomo e lo guardo con in viso un misto di ribrezzo e rabbia.
«Uno stetoscopio.» quello lo guardò confuso ma annuì fingendo di sapere su che cosa avesse le mani.
«Per ordine del Ministro una persona dovrà restare qui in questi due mesi per valutare il tuo comportamento e per capire se è il caso o meno di darti una possibilità» Draco sgranò gli occhi, "fanculo alla luna" pensò allora irrigidendosi.
«Chi dei tre?» chiese allora rassegnato. Vi svelo un segreto, Draco era esausto di combattere contro le persone che venivano definite "eroi" e poi lui negli eroi non ci credeva. Persone egoiste che per avere un po' di gloria cercano di farsi vedere sempre dalla parte dei buoni quando in realtà sono più crudeli degli stessi cattivi. Era anche per questo che non credeva nelle favole.
«Potete scegliere. Potter, Weasley o la Granger.» continuò l'Auror più anziano dei sei.
Il biondo guardò sua madre e fece cenno a lei facendo intuire a tutti che la scelta sarebbe stata sua.
«La Signorina Granger.» lo disse con un mezzo sorriso sul volto mentre il rosso stringeva i pugni lungo i fianchi e San Potter gli posava una mano sulla spalla.
«Bene, posso restare qui già da ora, ho tutto quello che mi serve nella borsa.» e tutti si trovarono a fissare una borsetta a perline minuscola e per alcuni senza valore.
«Herm ma...»
«Cosa Ronald!?» era evidentemente arrabbiata.
E se ve lo state chiedendo miei cari lettori, era furiosa con quel ragazzo dai capelli rossi, aveva capito che non era riuscita ad avere il suo lieto fine. Credeva nell'amore non sapendo se davvero era innamorata di quel ragazzo o meno, quel ragazzo che le aveva detto di amarla ma di non essere pronto ad una relazione stabile.Ed allora lei aveva capito che non era lui il suo principe azzurro e che non era lei la sua principessa in pericolo, anche perché francamente si sarebbe salvata da sola trafiggendo lei stessa il Drago che la teneva prigioniera. Hermione a differenza del biondino nelle favole ci credeva eccome, ma lei era sempre stata dalla parte della principessa che dava un calcio nel didietro al suo principe e scappava nel suo posto sicuro, dove stava davvero bene e lei quel dannato posto ancora non l'aveva trovato e ne aveva un bisogno disperato. Sarebbe tornata ad Hogwarts il prima possibile ma sfortunatamente doveva aspettare ancora due lunghi mesi per di più a casa del ragazzo che l'aveva tratta peggio di tutti per sette lunghi anni. Ma sapete loro erano gli opposti, due linee parallele che non si sarebbero mai incontrate ma se questa fosse stata una favola un punto d'incontro l' avrebbero trovato. Voi conoscete la legge dei contrari? Permettetemi di spiegarla. "Niente esisterebbe se allo stesso tempo non esistesse anche il suo opposto. Questa è la legge universale della Natura" e fidatevi di me, quei due giovani ragazzi erano l'uno il contrario dell'altro, destino, così lo chiamerebbe qualcuno, caso lo chiamerebbe qualcun'altro ma io non gli darò un nome fatelo voi se ve la sentite. Se pensate che tutto sia scritto chiamatelo Destino. Ma se credete che tutto sia da scrivere chiamatelo nella maniera più esatta Caso.
Voglio svelarvi un segreto, da quella notte le cose in quella casa buia e tetra cambiarono radicalmente. La giovane riccia sapeva perché Narcissa aveva scelto lei e non uno dei suoi migliori amici. Il figlio e quei due si sarebbero uccisi e lei era effettivamente la più gentile e intelligente dei tre. Sarebbe stata dolce con la donna nuovamente sbalzata di lato da quegli Auror cafoni e perfidi con chi aveva fatto le scelte sbagliate. «Herm sei sicura di quello che stai facendo?»le chiese dolcemente Harry mentre le poggiava una mano sulla spalla mentre la dolce Grifona annuiva vigorosamente con la testa.
«Harry ci siamo resi disponibili tutti e tre e la Signora Malfoy si sente più al sicuro con me penso sia normale, davvero non mi da' fastidio restare.» il suo ex ragazzo sbuffava contrariato, lo ammetto voleva restare lui lì e farla pagare lentamente a quel biondiono che per anni lo aveva torturato prendendolo in giro sulle sue povere origini. Però si arresero, Hermione era cocciuta e aveva preso la sua decisione, non potevano fare altrimenti così lanciarono uno sguardo glaciale al giovane ragazzo e con un cenno del capo salutarono Narcissa che sospirando felice chiuse il portone.
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Do You Belive In Fairy Tales?||Dramione
FanficNon aveva mai creduto nelle favole, non perché non amasse le storie complicate, piene d'avventura. Non ci credeva solo perché secondo lui le favole erano per sciocchi, non poteva sempre esserci un lieto fine, e lui lo sapeva bene. Non tutti erano pr...