Jason

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Passai più di un'ora a parlare con Rachel quella notte. Era così strano riuscire a parlare di me a qualcuno che conoscevo da così poco, riuscire a dire le mie debolezze e non sentirmi un idiota. Non mi era mai capitato.

Rachel aveva un modo tutto suo di fare. Era riservata ma al contempo si apriva quando se la sentiva. Sembrava così forte ma in realtà era molto fragile. Sembrava scontrosa eppure dietro a quella felpa nera si celava una dolcezza non da poco.

Era semplicemente sorprendente. Ed era anche la persona meno noiosa e scontata in quel gruppo.

Dick sembrava un padre stressato che impazziva per ogni minima cosa che facessero i suoi bambini. Kori una madre improvvisata e spaesata. E Gar era così scontato: sempre a correre dietro a una ragazzina dark che non si accorgeva neanche dei suoi patetici tentativi di conquistarla. Era quasi tenero, nella sua ingenuità. O estremamente patetico. Forse entrambi.

Ma Rachel aveva la sua morale, la sua controllata oscurità, la sua particolare dolcezza celata.

Ovviamente non mi piaceva in quel modo...mi incuriosiva, quello sì. Ero curioso di vedere come si sarebbe comportata con uno come me, se avrebbe fatto come tutte le altre e sarebbe caduta ai miei piedi, o se mi avrebbe trattato come un semplice amico, come faceva con Gar.

Era più una sfida che altro.

<<Vado a dormire>> mi disse ad un tratto.

<<Ok>> mi ritrovai ad essere quasi dispiaciuto. Strano.

<<Notte, Jason>> mi disse Rachel.

<<Notte, Rachel>> risposi sorridendo.

Mi guardò ancora per qualche istante, poi con un mezzo sorriso chiuse gli occhi. La rimasi a guardare, era carina: coricata su un lato, verso di me, con gli occhi grandi chiusi in un espressione tranquilla, con le labbra carnose che mi sorridevano e con i capelli blu che le coprivano leggermente il viso. Restai a osservarla per quasi tutta la notte, incapace di chiudere occhio. Incapace di distogliere lo sguardo da quella ragazza. Era come se mi stesse facendo un incantesimo.

Forse non era il massimo essere preso in quel modo da lei, visto il mio obiettivo di far innamorare lei piuttosto che di innamorarmi io. Ma pensai che osservarla e basta non fosse un male. Alla fine la trovavo solo carina, no?

***

La mattina seguente mi svegliai presto, alle prime luci dell'alba. Verso le 9 si svegliarono anche i miei due coinquilini e per le 10 andammo a fare colazione.

<<Non so voi ma non sono riuscita a dormire niente, per colpa di quel dannato letto>> disse Kori mentre mangiavamo caffè e brioche.

<<Già, neanche io>> concordò Gar.

Allora ieri era sveglio?

<<Io verso le tre ci sono riuscita...comunque ho fatto fatica>> replicò Rachel.

Sorrisi.

<<Anche io>> disse Dick.

<<Quindi perché non andiamo già oggi a San Francisco?>> chiese Kori.

<<Per me va bene>> dissero sia Gar che Rachel.

Io avrei voluto stare ancora un po' lì in stanza con Rachel, ma risposi comunque che mi andava bene.

Perciò Dick accettò.

<<Partiamo alle 6 di stasera, così c'è meno traffico. Va bene?>> disse.

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