Affetto

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Oggi è il secondo giorno per l'organizzamento del festival prima di Natale. Sono così in ansia, non vedo l'ora.
Oggi Hiroshi, non lo incontrai per andare a scuola.
Beh infatti era strano, sarà stato solo un eccezione quella di ieri.
Ma nulla, Hiroshi non era venuto a scuola. Era assente.
Chissà cosa gli sarà successo.
Era finita la lezione e tutti erano usciti dall'aula.
Prof: Yamamoto. Vieni un'attimo con me nell'ufficio degli insegnanti.
Io: si professore.
Chissà cosa vorrà da me.
Prof: oggi Ogawa non è venuto. Sai perché?
Io: no mi dispiace.
Prof: capisco. I suoi voti non sono molto alti e vorrei tanto che si impegnasse di più. Vorrei chiederti se potresti aiutarlo.
Io: cos-a i-o??
Prof: si, se non è un disturbo. Fra poco ci saranno gli esami, e non vorrei che prendesse di nuovo voti così bassi. Soprattutto ora che siete tutti impegnati. Potresti andare a riferirlo?
Io: certo professore.
Prof: bene. Puoi andare. A domani Yamamoto.
Andai in classe e incontrai che Ami e Masaru mi stavano aspettando.
Ami: dov'eri Misaki-chan.
Masaru: ti stavamo aspettando. Ti va di andare a mangiare qualcosa insieme?
Cosa dovrei fare? Dovrei andare?
Ami: Misaki-chan?
Io: scusatemi ragazzi ho un impegno ci vediamo domani. Ciaoo
Dissi andarmene salutandoli.
Ami: tranquilla. A domani.
Masaru: a domani
Corsi verso l'incrocio dove a sinistra si trovava la casa di Hiroshi e per dritto la mia casa.
Dovrei quindi andare a casa sua? E se ci sono i suoi genitori??? No calmati, è una cosa importante dopotutto.
Cercai di calmarmi che ero nervosissima ma andai. Suonai il capannello ma nessuno mi aprì.
Io: scusatemi posso entrare.
Entrai ma sembrava che non c'era nessuno.
Io: è permesso?
Entrai e nella cucina non c'era nessuno. Andai in una stanza e notai Hiroshi disteso nel letto.
Io: Hiroshi? Stai bene?
Hiroshi: chi sei?
Disse aprendo piano piano gli occhi.
Io: sono io Misaki.
Hiroshi: cosa ci fai a casa mia?

Sembra privo di forze. Di sicuro ha la febbre.
Io: hai mangiato qualcosa?
Hiroshi: no.
Io: okay, aspetta.
Andai a preparare un brodo e lo portai in camera e gli cambiai il panno con l'acqua.
Hiroshi: cosa ci fai qui?
Io: ero venuta per riferirti una cosa dal professore ma ora pensa a riprenditi. Tieni ti ho preparato un brodo.
Hiroshi: non dovevi.
Io: zitto e mangia.
Hiroshi mangiò piano piano.

Poverino, mi dispiace così tanto vederlo così. Però è così carino.
Cosa??! Che dico??!!
Dissi tra me e me un po' nervosa
Hiroshi: grazie ora puoi andare.
Disse finito il brodo.
Io: non c'è nessun parente?
Hiroshi: ho detto puoi andare.
Io: ti ho fatto una domanda.
Hiroshi: no... non ho nessuno.
Disse rivolto dall'altra parte. Non guardandomi
Io: capisco. Non voglio lasciarti solo.
Hiroshi: non dire stronzate. Vai a casa!
Io: no!
Hiroshi: era meglio che non te lo dicevo.

Non voglio davvero lasciarlo così. Mi sento così triste.
Io: resto un'altro po.
Dissi prendendo i piatti su cui aveva mangiato e andai a lavarli.

Cavolo. Quella ragazza! Perché fa così???! Perché sono un po' nervoso. Che mi sta succedendo?? Perché sta facendo tutto questo.

Io: ho pulito la cucina e un po' in giro. Era un po' tutto in disordine. Ora vado.
Cosa?? Ha sistemato tutto??
Io: ciao Hiroshi. Riprenditi.
Me ne andai, ero ormai a casa. Nel frattempo lui si alzò e si accorse in cucina la colazione con un bigliettino sopra.

Questo è la colazione. Mi raccomando riprenditi.
Quella stupida!
Pensò arrossito

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