27 CAPITOLO.

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Erano passate due ore da quando Gideon era tornato a casa per prendermi il necessario per passare la notte al Seattle Clinical Hospital , stavo iniziando a preoccuparmi , forse perché sono sempre stata troppo ansiosa , ma non era normale che ci mettesse tutto questo tempo, conoscendo Gideon però era provabile che non trovasse qualcosa , se non ci fossi io con lui dimenticherebbe anche dove ha la testa ,io sono sempre stata una maniaca del controllo, una perfezionista, forse troppo, ma ho sempre amato l' ordine, al punto che persino la mia cabina armadio era messa per colore, dovevo rimanere tranquilla , mi stavo agitando per nulla , estrassi il cellulare dalla borsa a tracolla e digitai frettolosamente il numero di Gideon , mi avvicinai alla finestra che affacciava sul retro dell' ospedale, il dottore Milton , dopo che Gideon se ne era andato mi ha accompagnata in una stanza, era una camera fin troppo piccola , le pareti era bianche come la sala d' attesa , l' arredamento in ogni modo era accogliente , un letto sulla sinistra della stanza , con una grande finestra poco distante , di fronte al letto c' era persino una piccola televisione , una venti pollici, be meglio di nulla, niente in confronto alla mia sessanta pollici in salone, ma in alcune occasione è meglio non lamentarsi, fortunatamente la camera è una singola , in questo momento non avevo voglia di vedere o parlare con nessuno, be non proprio con nessuno , io e Gideon adesso avevamo bisogno di chiarirci , dopo tre squilli parti la segreteria telefonica , ricomposi il numero riportandomi il cellulare all' orecchio.

- Alex , per l' amor del cielo, Gideon mi ha detto cos'è successo, il dottore già ti ha fatto le analisi, scommetto che ti sta facendo aspettare, vado a parlarci io, guardati sei così pallida , mettiti a letto , devi riposare cosa ci fai vicino alla finestra, non dirmi che vuoi buttarti giù .

Nel centro della stanza era ferma mia madre in preda ad una crisi isterica, i suoi capelli biondi molto più lunghi dei miei le ricadevano sulle spalle ingarbugliati, scommetto che dopo averlo saputo era corsa subito qui, una volta anche io avevo i capelli lunghi come lei, anzi erano molto più lunghi , amavo i miei capelli, ma quando ho conosciuto Adam , dopo tutto quello che era successo, o per meglio dire dopo quello che lui mi aveva fatto credere che fosse successo, li ho tagliati, volevo ricominciare , fortunatamente per via della gravidanza i capelli mi sono ricresciuti velocemente , ma ovviamente non sono lontanamente come prima.

- Mamma ti prego, smettila. Non assillarmi, sto provando a chiamare Gideon , non voglio suicidarmi, cavoli ma cosa ti dice la testa , e poi per che diavolo sei qui?

Mia madre mi stava fissando con i suoi occhi verde smeraldo spalancati, sono stata troppo dura con lei , non era mia intenzione , ma ultimante mi sento così nervosa sempre arrabbiata col mondo, e con qualunque essere respiri, è come se una parte di me ,una parte che neppure io sapevo che esistesse , cercasse in tutti modi di riaffiorare ,ognuno di noi ha delle predisposizioni sia per il bene , e sia per il male,in ogni caso noi abbiamo il libero arbitrio , ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere al meglio o al peggio, dipende dalle azioni che adempiamo nel corso della nostra esistenza , eppure sono consapevole che io sono sempre stata attratta dall' oscurità , ed è questo che mi ha spinto nelle braccia di Adam , il principe oscuro degli inferi, e nonostante tutto in fin dei conti una parte di me , rimarrà sempre affascinata da quell' uomo-dio , dovrei odiarlo, e lo odio , ma anche l' odio in fondo è un sentimento,

ricordo ogni singolo dettaglio , e gelosamente li custodisco nella mia memoria , a partire dal nostro primo incontro, non siamo partiti per il verso giusto anzi, sembrava uno di quei film horror ,era surreale tutta quella faccenda, non ci sono scuse per quello che Adam mi aveva fatto, eppure l' ho perdonato, sembrava davvero pentito, e cavoli ci credevo davvero , inizio a essere gentile con me , a farmi regali, a riempirmi di attenzioni, era molto premuroso, ed io un po' per il senso di colpa di essere troppo dura , un po' perché Adam era un figo dalla madonna, giorno dopo giorno, mi innamorai di lui, non rammento il momento esatto in cui ho capito di amarlo, forse è stato quando l' ho visto la prima volta tra le macerie del castello, forse allora mi sono innamorata di lui, i mesi passavano e noi stavamo bene insieme ,il tempo volava in sua compagnia , e quando trovai l' anello nel suo comodino, ero convinta che da quel giorno avremmo condiviso ogni attimo della nostra vita insieme, e volevo davvero finire il resto dei miei giorni insieme ad Adam, tutto ciò che allora desideravo era un futuro con lui , sposarci e avere dei figli un giorno, già progettavo un nostro futuro , e avremmo avuto un gatto ,forse, oggi invece non vedo più questi progetti con lui , anzi mi rendo conto di quanto sbagliato fosse quello che provavo per Adam , eppure sembrava così autentico.

Le rovine di Walker.  (La Trilogia Delle Divinità).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora