Capitolo 10

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Il sole che illuminava quel giorno Seoul, era talmente forte da far alzare di qualche grado la temperatura, abbandonando il gelido freddo e lasciando spazio ad un leggero calore che si poggiava con delicatezza sulla pelle delle persone

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Il sole che illuminava quel giorno Seoul, era talmente forte da far alzare di qualche grado la temperatura, abbandonando il gelido freddo e lasciando spazio ad un leggero calore che si poggiava con delicatezza sulla pelle delle persone.
Un raggio di sole più forte aveva deciso di posarsi sul volto di Jungkook, facendolo mugugnare infastidito - di fatti, arricciò il naso, dando le spalle a quella fonte di calore - facendogli, di conseguenza, aprire gli occhi.

Che bella visione.

Un angelo aveva deciso di riposare al suo fianco, pensò Jungkook, vedendo quei lucenti capelli rossi ricadere con grazia sul volto di un bellissimo capolavoro d'arte; sulla fronte non vi era alcuna piega di nervosismo, ma una distesa tranquillità causata dal profondo sonno in cui vi era immerso il giovane angelo; gli occhi chiusi, quegli occhi grandi e pieni di vita, di anima, circondati dalle lunghe ciglia nere che gli conferivano sensualità e fragilità al contempo - tanto era in conflitto con sé stessa quell'opera d'arte - rendendo quel viso così fino e delicato; il naso perfettamente a punta, con qualche neo sparso al suo fianco, dal quale uscivano i leggeri respiri che Morfeo gli stava donando; le labbra, quelle belle e soffici labbra, piegate in un broncio, cercando di tentare (senza che realmente ne fosse a conoscenza) il critico d'arte che lo stava osservando, immerso in quel sonno.
Il corpo lasciato nudo a causa della sera passata ad amarsi, a volersi, a desiderarsi, ricoperto solo in parte dalla coperta che vi era, a causa del freddo che ancora camminava per le strade della città, durante la prima settimana di Febbraio.

Erano solo passate due settimane - magari anche qualche giorno in più - da quando i due avevano avuto il loro primo strano incontro; Jungkook non si capacitava come fosse potuto accadere quello che stavano vivendo in quel momento, solo dopo qualche giorno di conoscenza.
Come si era potuto infatuare così tanto per un ragazzo, in così poco tempo?
Lo conosceva davvero? E se avesse avuto qualche segreto che avrebbe spezzato il cuore di Jungkook?

Forse aveva esagerato a chiedergli di essere il suo fidanzato, anzi, aveva decisamente esagerato: era troppo presto, i due non conoscevano niente l'uno dell'altro; eppure, Jungkook, non continuava a far altro se non ammirare ammaliato il volto dell'opera al suo fianco, sfiorandolo a volte con le dita, colpito da come fosse perfetto in quel momento, lì, sdraiato sul suo letto, completamente nudo, al suo fianco e con quella strana armonia che accompagnava i suoi pensieri.

Sorrise inconsapevolmente, non credendo al fatto che dopo anni e anni di sfruttamento, dolore e ricerca della felicità, lui fosse finalmente riuscito a trovare quell'opera d'arte che avrebbe reso la sua casa più bella, la sua anima più felice.

Capì che doveva risolvere la cosa, doveva conoscere di più del ragazzo al suo fianco e innamorarsi di tutto ciò che sarebbe uscito da quelle labbra di cui già non poteva fare più a meno.

Passò una mano su tutto il viso del maggiore, accarezzandolo, chiedendosi come fosse possibile che una creatura tanto eterea avesse scelto lui e non qualcun'altra.
Poggiò le labbra sulla fronte del ragazzo - ancora immerso nei mondo dei sogni - depositandoci un bacio, leggero e fugace, ma ricco di sentimento; allontanandosi, subito dopo, e scendendo dal letto, indossò un pantalone per poi andare in bagno.

𝙻'𝚊𝚛𝚝𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚜𝚎𝚜𝚜𝚘 ꨄ︎ 𝙺𝙾𝙾𝙺𝚅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora